A tutto Konyshev: Rivera, i giovani della Gazprom e quelli russi

31.12.2021
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Procedono a tutta velocità i lavori alla Gazprom-Rusvelo. Il team russo, anche esso come l’Astana costituito da una forte matrice italiana, vede la presenza tra i suoi diesse di Dmitri Konyshev. L’ex grande professionista è uomo di ciclismo a tutto tondo. 

Con lui puoi parlare di tutto in merito alle due ruote a pedali. Stavolta ci siamo focalizzati soprattutto sui giovani. Quelli del suo team e, più in generale, su quelli della sua Patria.

Dmitri Konyshev (classe 1966) è oggi un diesse della Gazprom-Rusvelo
Dmitri Konyshev (classe 1966) è oggi un diesse della Gazprom-Rusvelo
In Gazprom avete un bel gruppo di giovani, Dmitri…

Vero, però i nuovi giovani del nostro team li ho visti ancora poco: tre settimane, durante il ritiro in Spagna. Ma poi io sono del parere che per conoscere davvero un corridore devi vederlo alle corse. Posso dirvi qualcosa di più su Scaroni che è cresciuto bene e che speriamo possa essersi tirato su di morale dopo il suo buon finale di stagione. 

E cosa ci dici di lui?

Che ha un bel potenziale. Si è allenato molto bene e l’ho visto davvero in buona condizione.

Nel gruppo avete anche un certo Kevin Rivera. Cosa puoi dirci su di lui?

Dico che dovrebbe imparare ad andare in bici! Scherzi a parte, se lo porti sotto la salita arriva con i primi, sicuro, ma ha dei problemi per arrivarci. Servirebbe una squadra fresca e forte per aiutarlo ad arrivare là sotto davanti. In questo modo può farcela.

Però si dice che questo ragazzo abbia dei valori molto alti…

Vero, ha valori eccezionali, ma non basta. Anche se è molto importante chiaramente. Kevin è un ragazzo serio, talmente serio che neanche sembra un latino americano. Di solito chi viene da quelle parti è molto più vivace.

Christian Scaroni è stato autore di un buon finale di stagione, eccolo alla Veneto Classic, chiusa al 10° posto
Christian Scaroni è stato autore di un buon finale di stagione, eccolo alla Veneto Classic, chiusa al 10° posto
Cosa ti ha colpito di lui?

Lui stesso è stato una scoperta. Mi ha colpito il fatto che in ritiro ha avuto qualche problema intestinale, anche se per fortuna poi ha perso solo due allenamenti, ma nonostante tutto si è mostrato molto forte. E quei problemi debilitano molto. Lui invece ha espresso alti valori ugualmente. Sono curioso di vedere come andrà nelle corse.

Giusto poche ore fa Fusaz ci ha detto che spesso i ragazzi di oggi hanno motivazioni meno accentuate. Anche per te è così? Anche per i giovani ciclisti in Russia è così?

Non solo in Russia, in generale il mondo è meno affamato, anche se penso che chi ha passione ancora ci metta del suo. Quello che vedo è che la grinta arriva quando arrivano le corse. Quando attacchi il numero sulla schiena è tutto diverso. In tal senso noto una grande differenza in effetti, almeno per me era così. Ma oggi il ciclismo è diverso.

Cosa intendi per diverso?

Intendo che per i ragazzi oggi è più complicato allenarsi per certi aspetti. Io facevo da solo, quando dovevo fare tanto facevo 6-7 ore e via. Oggi hanno dei “papiri” sui quali sono scritti tutti i lavori che devono fare.

Rivera è considerato un vero talento per la salita. Ha corso nell’Androni (in foto) e per sei mesi ha militato nella Bardiani
Rivera è considerato un vero talento per la salita. Ha corso nell’Androni (in foto) e per sei mesi ha militato nella Bardiani
E sono svantaggiati?

Per me sì. Se gli togli il computerino, il potenziometro, la maggior parte di loro non sa cosa fare. Non sanno ascoltare se stessi.

Se dovessi fare un paragone tra i ragazzi russi del tuo tempo e quelli attuali che differenze noteresti?

Che sono più viziatelli. Oggi arrivano e hanno tutto pronto, tutto è più facile quando devono prepararsi per un viaggio o per una trasferta. Io già a 12-14 anni dovevo farmi la borsa da solo. Però non c’è scampo, sono loro che devono darci dentro. Resta difficile per i russi farsi davvero largo stando lì. E infatti alla fine oggi ce ne sono solo due che veramente sono forti, ma entrambi sono cresciuti altrove. 

A chi ti riferisci?

Mi riferisco a Sivakov, scuola francese, e a Vlasov scuola italiana. Loro sono cresciuti con una mentalità europea. Ma molti ragazzi che sono fuori vogliono tornare a casa perché c’è ancora un ambiente molto diverso. E in Russia ancora si fa fatica. Da noi ci sono poche strade e ormai sono tutte molto trafficate. Non è così facile. Una volta su cento famiglie, solo cinque avevano la macchina. Adesso tutte ne hanno una. Ma per andare da A a B c’è una sola strada, non è come in Italia che ce ne sono dieci. Va da sé che il traffico è aumentato.

Secondo te vedremo emergere nuovi talenti russi da qui a breve?

Non lo so, ma lo spero. Poi spesso le cose avvengono quando meno te lo aspetti. Io però ci credo poco perché vedo ancora troppe poche corse. E’ vero che adesso qualcosa si sta muovendo per i giovani, ma è lunga… E poi io ho notato che c’è un problema anche di percorsi.

Secondo Konyshev non è facile oggi fare ciclismo in Russia (foto Instagram)
Secondo Konyshev non è facile oggi fare ciclismo in Russia (foto Instagram)
Cioè, spiegaci meglio…

La prima volta che ho portato Alex, mio figlio, ad una corsa, ho visto che c’erano 180 corridori su un circuito di 5-6 chilometri, con curve e controcurve, salite... Da noi per fare una gara chiudi un tratto di strada di 25 chilometri tutto dritto e pianeggiante e fai avanti e dietro. E’ chiaro che quando i nostri ragazzi vengono qui si trovano in difficoltà, non sanno cosa fare e infatti in generale i russi non sono brillanti in gruppo.

Prima hai detto che in Russia qualcosa si sta muovendo…

Diciamo che c’è un movimento, non è ancora ufficiale, che inizierà ad organizzare le gare. Vediamo cosa verrà fuori. Quel che serve sono più team, più scuole. Ai miei tempi quasi in ogni città c’erano 5-6 club ciclistici, adesso non ce ne sono quasi più.

Tornando al discorso della “fame”, in generale non è facile per questi ragazzi. Russi e non…

Non è facile per chi vuole far fatica in effetti. Oggi i ragazzi sono attratti da altro, dalle comodità, dai video su TikTok, cose che hai pronte, facilmente a portata di mano. Andare in bici non è così. E per di più è anche costoso. Una volta se volevo fare ciclismo in Russia andavo da un club, mi davano l’abbigliamento, la bici e iniziavo a fare il ciclista.