Turgis, un Fiandre spavaldo. Ma quella borraccia…

05.04.2021
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Forse avrebbe avuto persino le gambe per seguire Asgreen e Van der Poel. Se c’è un corridore che ieri ha sprecato l’ira di Dio è Anthony Turgis.

Il francese passa nella zona mista che sembra abbia disputato un’altra corsa. Il suo volto è decisamente più impolverato della media, almeno degli altri capitani. E’ segno che è stato parecchio a bordo strada, che ha dovuto spesso prendere aria per risalire o mantenersi nelle posizioni di testa e che non aveva chi lo proteggeva.

Anthony Turgis (26 anni) ha chiuso il Fiandre all’ottavo posto
Turgis AnthAnthony Turgis (26 anni) ha chiuso il Fiandre all’ottavo postoony

Energie sprecate

Un sacco di volte scattavano e dietro lui chiudeva, rincorreva. Il corridore della Total Direct Energie non è nuovo a grandi prestazioni. Lo scorso Giro delle Fiandre fu quarto e quest’anno aveva aperto la sua campagna del Nord con il secondo posto alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne.

Ma nonostante sia il più impolverato, Anthony ci sembra anche uno dei più sereni. Il suo sguardo sembra appagato, soddisfatto.

«I miei compagni hanno cercato di proteggermi il più possibile – ha detto Turgis, quasi a mettere le mani avanti quando un collega francese gli faceva notare che ha praticamente corso da solo – e mi hanno aiutato a rientare dopo la caduta.

«E’ stato molto bello riuscire a seguire Alaphilippe nel suo attacco sul Koppenberg. Peccato sia rimasto un po’ “incastrato” sul Taaienberg. Ci ho pensato un po’ troppo e forse avrei dovuto chiudere prima. Ho spinto anche tra i muri, però o mi muovevo o sarei rimasto indietro».

Borraccia fatale?

E alla fine in qualche modo era rientrato sul drappello dei migliori. Ma prima dell’ultimo passaggio sul Kwaremont, dove tutti sapevano che sarebbe accaduto qualcosa, ecco l’ennesimo spreco. Turgis si sposta per prendere la borraccia. E si “distrae” dalla corsa. Il suo sguardo è rivolto verso il massaggiatore che gliela pone e in quel momento c’è un attacco di Asgreen. Van der Poel e Van Aert rispondono e lui resta lì.

E quando glielo chiediamo, lui capisce al volo.

«Nessuna distrazione – dice Turgis – avevo assolutamente bisogno di una borraccia. Ero a secco già da un po’. Ho preferito essere sicuro di potermi idratare perché gare del genere se non lo fai alla fine può essere fatale. Possono arrivare dei crampi all’improvviso».

Di certo, per come pedalava ieri sembrava uno dei più forti. Spingeva bene il rapporto nonostante non sia un gigante. Chi lo conosce ci dice che non è un ragazzo affatto timido. E’ uno che quando ha gamba lo dice, punta e corre senza paura.

Asgreen scatta e dietro si nota Turgis che mette a posto la borraccia Anthony
Asgreen scatta e dietro si nota Turgis che mette a posto la borraccia Anthony

Sognando la Ronde

Secondo a Bruxelles, come detto, decimo alla Sanremo, ottavo alla Gand… questo Turgis è un corridore vero. Deve maturare e affinare il suo modo di correre, ma è altrettanto vero che la sua squadra, seppur buona, non è all’altezza delle WorldTour. Solo Van der Poel per adesso è riuscito a rompere l’egemonia dei team più grandi. E per questo capiamo quel suo sguardo tutto sommato felice e senza rimpianti.

«Sono molto felice. Ho pedalato fianco a fianco con i big dimostrando di essere uno dei corridori che vincere il Giro delle Fiandre». 

Chissà, magari senza quella borraccia già quest’anno sarebbe potuta andare diversamente…