Trek-Segafredo decimata, ma Conci c’è

20.10.2020
3 min
Salva

La Trek-Segafredo di Vincenzo Nibali non naviga in buone acque. La squadra dello Squalo ha perso tre gregari e tutti molto importanti per la salita. Al suo fianco c’è però ancora Nicola Conci. Il trentino farà di tutto per dare supporto al suo capitano.

Nicola, come stai?

Non è un Giro facile. Ci siamo arrivati diversamente dal solito, con poche gare a tappe. E tutto è così compresso. Inoltre il meteo l’ha reso più duro, soprattutto per chi come me soffre particolarmente il freddo. Almeno sembra che questa settimana dovrebbe essere migliore.

Ciccone, ritirato prima della crono di Valdobbiadene
Ciccone, ritirato prima della crono di Valdobbiadene
Avete perso Giulio Ciccone e Gianluca Brambilla, uomini importanti per la salita. Come cambia la vostra corsa?

Sicuramente è difficile. Oltre a loro manca anche Pieter Weening, anche lui scalatore. E tutti eravamo qui per Vincenzo. Cicco stava sempre peggio e Brambi ha provato ben otto giorni a tenere duro dopo la botta rimediata al ginocchio. Io dovrò stare vicino a Nibali. Dovremmo lottare con squadre fortissime come la Sunweb. Ci aspetta un settimana bella tosta.

Senza di loro sarai tu a fare l’ultimo (prezioso) uomo per la salita?

E’ possibile. Ma dipende anche dalle giornate, da come stiamo. Dai nostri alti e bassi. Saranno le gambe a decidere.

E’ il tuo primo Giro al fianco di Nibali: cosa ti sembra?

Vincenzo è un “tranquillone”, questa sua calma mi ha colpito. E ne ha di pressioni. In questo Giro non sempre le cose sono andate bene. Bauke Mollema per esempio l’anno scorso quando era in giornata no era molto nervoso, si alterava. Vincenzo no.

La tappa di Piancavallo come l’avete digerita?

Forse non sembra dalla tv, ma siamo andati davvero forte. Si sono registrati valori altissimi. Noi quattro, io, Bernard, Antonio (Nibali, ndr) e Mosca siamo rimasti con Vincenzo fino all’ultima salita e già è qualcosa. Poi a quel punto è iniziata la lotta degli uomini di classifica e ci siamo staccati. Essendo così pochi, in corsa ci parliamo spesso. Ci diciamo le sensazioni. In base a queste decidiamo chi va dietro all’ammiraglia a prendere o a portare qualcosa, chi va a parlare…

Gianluca Brambilla ha lasciato il Giro nella frazione di Piancavallo
Brambilla ha abbandonato verso Piancavallo
E chi ci va? Quello che sta meglio o quello che sta male?

Quello che sta peggio. A quel punto si avvicina a Vincenzo e gli dice: io sto per staccarmi. Ti serve qualcosa? Ti faccio l’ultima tirata?

Ti aspettavi di più da te stesso?

Prima del Giro ho avuto belle sensazioni e ho fatto qualche buon risultato. Credevo di stare un po’ meglio. Ho davvero patito molto il freddo e non mi sono espresso come volevo. L’anno scorso nella terza settimana stavo bene. Spero di ripetermi. Io comunque darò il massimo.

Contro Sunweb e Deceuninck-Quick Step, voi siete in quattro più Nibali. Vi demoralizzate o scatta l’orgoglio del “Davide contro Golia” e le energie aumentano? 

Non ci demoralizziamo. Noi abbiamo Nibali, ragazzi. Oggi in gruppo non c’è più rispetto per nessuno. Tutti ti “limano” senza far differenza se c’è Conci o un campione. Con Vincenzo invece il rispetto ancora c’è. Certo ci dispiace essere in pochi, ma il Giro non è ancora finito.

Si passerà sulle strade di casa tua. Cambierà qualcosa?

Domani sul Bondone ci saranno molti miei tifosi. Tra l’altro quello che affrontiamo è l’unico versante che conosco. L’anno scorso sul Manghen mi sono sentito a casa e mi sono reso conto di aver dato di più.