Se le sono date sul traguardo volante. Polonia a Mohoric

04.08.2023
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KRAKOW –  Settantaquattro centesimi di secondo e cento chilometri all’arrivo. Il gruppo fila via tra le campagne polacche pancia a terra. Un treno della UAE Emirates da una parte, un treno della Bahrain-Victorious dall’altra e un chilometro più avanti il traguardo volate. Forse il più importante traguardo volante della storia del ciclismo, almeno di quella recente.

Perché era importantissimo? Perché è qui che venivano assegnati i secondi di abbuono ed è qui che Matej Mohoric e Joao Almeida si sono giocati il Tour de Pologne. Al mattino erano separati da meno di un decimo di secondo. Tutti si aspettavano questo epilogo della gara. Tutti li aspettavano al varco e loro non si sono fatti attendere.

UAE aggressiva

La fuga non parte. Davide Formolo non fa uscire neanche una mosca. «Qualcosa proveremo a fare – ci aveva detto Marco Marzano diesse della UAE Emirates prima del via – Non molliamo. Loro si faranno trovare pronti, ma qualcosa abbiamo escogitato».

«Certo che ieri Matej è stato bravo – ha proseguito il tecnico –  l’ho diretto alcuni anni alla Lampre e ricordo quanto era meticoloso. Immagino si sarà studiato la crono nel dettaglio. Immagino anche come possa essere andato in quel drittone a scendere ai 3 chilometri dall’arrivo e nella successiva curva. In quei frangenti è fortissimo e poi guida anche bene. Un animale da gara.

«Anche Joao andava forte, ma Matej lì guadagnava secondi. E’ difficile avere di preciso quei tempi, ma conoscendolo ne sono quasi sicuro».

Tappa a Tim Merlier. Il corridore della Soudal-Quick Step ha fatto il bis precedendo De Kleijn (a destra) e Gaviria (a sinistra)
Tappa a Tim Merlier. Il corridore della Soudal-Quick Step ha fatto il bis precedendo De Kleijn (sulla destra fuori dalla foto) e Gaviria

Ackermann un diavolo

In Bahrain-Victorious hanno fatto i loro conti. Sapevano dell’attacco e come spesso accade la miglior difesa è l’attacco. Ad un chilometro dal traguardo volante è la squadra del leader a prendere le redini della corsa. Allunga il gruppo.

Solo un possente Ackermann – della UAE – abituato a fare le volate coi velocisti veri, fa a spallate e con quasi troppa facilità spezza il treno di Mohoric. Solo che per poco non ci rimette anche Almeida!

Alla fine il tedescone si rende conto che è da solo e si sposta. Pasqualon parte. Mohoric passa tra il compagno e le transenne. Per poco non lo chiude. Invece la lezione su VeloViewer è stata perfetta. 

Morale: primo Mohoric, secondo Almeida e terzo Pasqualon. Il pugno – di cortesia, quello del Covid per capirci – che si sono scambiati i due protagonisti dopo quel traguardo volante di fatto ha sancito la fine del Polonia. Mohoric ha portato il suo vantaggio nelle generale ad un secondo sul portoghese.

«Abbiamo preparato lo sprint nel dettaglio – spiega Pasqualon – non l’ho stretto. Matej sarebbe dovuto passare in quel punto. Io avrei provato a fare secondo, ma Almeida è risalito forte. Poi siamo stati attenti anche nel finale, perché comunque poteva essere rischioso, ma tutto è andato bene».

«Ci abbiamo provato – ha spiegato Formolo – anche perché non avevamo nulla da perdere. La nostra tattica era arrivare compatti sin lì e ci siamo riusciti. Poi in quelle stradine il lavoro non è stato facile».

Almeida però è soddisfatto. La gamba è buona e lascia ben sperare in vista della Vuelta. Lo dice chiaramente a fine tappa.

La Bahrain-Victorious fa festa. Ma i complimenti vanno anche alla UAE Emirates, mai doma
La Bahrain-Victorious fa festa. Ma i complimenti vanno anche alla UAE Emirates, mai doma

Mohoric leader vero

Subito dopo il traguardo torniamo verso la mix zone. Parlando con i massaggiatori si dice che è stato il traguardo volante più importante della storia. Mohoric, appena davanti a noi, ci sente. Si volta e ride con un certo orgoglio.

«Devo ringraziare tutta la squadra – dice lo sloveno – hanno fatto un ottimo lavoro. Pasqualon è stato perfetto: mi ha preso ad oltre un chilometro e mi ha portato fino ai 50 metri. Serviva uno sprint corto. Ognuno di noi sapeva cosa fare. Sapevamo che la UAE ci avrebbe attaccato. Avevano una chance e hanno provato a coglierla. E’ stato incredibile giocarci l’intera corsa su un traguardo volante. Per tutta la settimana i ragazzi mi hanno supporto alla grande».

Poi, sottolineando ancora una volta la sua sensibilità, Matej ha aggiunto: «Mi spiace per la mia popolazione, la Slovenia, travolta dall’inondazione. Donerò loro il premio in denaro».

Il podio finale con Mohoric, Almeida a 1″ e Kwiatkowski a 17″
Il podio finale con Mohoric, Almeida a 1″ e Kwiatkowski a 17″

Il mondiale? Un’altra volta

Anche ieri Mohoric ha ripetuto di avere le gambe migliori di sempre. E allora perché non andare al mondiale?

«Perché – replica – gli obiettivi vanno preparati e devono essere concreti. Sono convinto che questo non è un mondiale adatto a me e quindi ci penserò quando lo sarà. Intanto vado avanti con il mio programma».

Infine il leader della Bahrain-Victorious torna sulla crono del giorno prima. Una corno che come effettivamente ci aveva suggerito Marzano aveva preparato con meticolosità: dalla bici allo sforzo.

«La bici – conclude Mohoric – me l’hanno sistemata i miei meccanici alla perfezione. Abbiamo un grande staff. Per la crono è vero: l’abbiamo ripassata al dettaglio la sera prima, ma sapevo più o meno cosa mi aspettava. Ripensandoci forse sarei partito un pelo più forte.

«Questa crono era simile a quella di due anni fa e qualcosa avevo in mente. Tra l’altro in quell’edizione finii secondo nella generale proprio dietro ad Almeida».