Joao Almeida, un podio per guardare avanti

30.05.2023
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ROMA – Finalmente Joao Almeida (in apertura foto UAE Emirates) ha agguantato il primo podio in un grande Giro. Suona strano dirlo, visto che è un corridore di grande sostanza, di cui parliamo da anni, dotato di classe, ma questo è… Una volta la sfortuna, una volta l’inesperienza – basta pensare al “Giro di ottobre” –  quei tre gradini sembravano diventati una chimera.

Il portoghese della UAE Emirates, per 48 ore, era stato dato persino per favorito. Dopo il Bondone sembrava il più forte. Aveva vinto un duello in salita e si sa che quando un atleta prende fiducia può rendere molto di più. 

Poi le pendenze del Coi hanno rimesso le cose in ordine, come il suo modo di procedere sul passo di fronte agli attacchi violenti e un feeling più complicato con le pendenze elevate. Ma le stesse pendenze elevate hanno anche fatto emergere la caratteristica migliore di Almeida: la tenacia. E tra Giau, Tre Cime e Lussari ce n’erano di chilometri con pendenze estreme.

Almeida in fase di recupero sul Lussari, poco dopo la crono
Almeida in fase di recupero sul Lussari, poco dopo la crono

Lussari in crescendo

Dopo la crono del Monte Lussari, Joao cerca di recuperare. Sorseggia dell’acqua e probabilmente sta rivedendo nella sua testa la prova appena fatta. Una grande prova: ha incassato 42″ da Roglic, non un’eternità, ed è arrivato terzo.

«Ho gestito bene lo sforzo credo – racconta Joao dopo l’arrivo – la prima parte, quella in pianura, per me è stata la più dura, in quanto non mi sentivo bene. Poi man mano che andavo avanti, in salita ho avuto sensazioni migliori. Alla fine ho fatto bene e ne sono felice».

Sapere di essersi espresso al meglio delle proprie possibilità è importantissimo per un atleta. E Joao non sfugge a questa regola. Durante la crono aveva quasi paura di perdere il terzo posto e chiedeva gli intermedi a chi lo seguiva in moto. Piccole incertezze che se non salti di testa, cosa che Almeida non ha fatto, diventano uno stimolo.

Il portoghese ha ammesso che sulle Tre Cime ha avuto il momento più duro del suo Giro
Il portoghese ha ammesso che sulle Tre Cime ha avuto il momento più duro del suo Giro

Più maturo

A Roma il portoghese ha indossato ancora una volta la maglia bianca di miglior giovane, ormai è un habitué. Questo era il suo quinto grande Giro e ogni volta si è ritrovato coi gradi di capitano. Solo lo scorso anno alla Vuelta li ha dovuti condividere con Ayuso.

Ma stavolta è stato diverso. Non era solo il ragazzo di buone speranze che è chiamato a fare bene. Stavolta ha sfidato a testa alta, e spalla a spalla, Roglic e Thomas: non due qualunque. Stavolta era leader con delle responsabilità.

«Credo di essere cresciuto molto – dice Almeida – e credo anche si sia visto. Alla fine sono andato sempre bene. Ho perso un po’ di tempo sulle Tre Cime, ma perché loro due sono andati più forti, non perché fossi calato io».

«Vero, la vittoria del Bondone è stata importante per me. Ero sempre secondo ed era diventato difficile. Vincere lì mi ha dato più fiducia, ma anche più tranquillità perché per fare le gare quella serve sempre».

Joao Almeida (classe 1998) ancora sul podio di Roma, dopo la generale (terzo) festeggia la maglia bianca
Joao Almeida (classe 1998) ancora sul podio di Roma, dopo la generale (terzo) festeggia la maglia bianca

Ripartire da Roma

Questo podio è un punto di partenza. Almeida è un ottimo atleta, ma ai livelli siderali che servono per vincere oggi ci deve arrivare pian piano. Quindi okay il podio di Roma, ma che non sia l’arrivo.

«Io – conclude Joao – sapevo che sul Lussari sarebbe stata difficile per me. Sapevo che Primoz e Geraint erano più forti, ma cosa potevo fare? Ho cercato di dare il massimo, ho gestito il mio sforzo e ho fatto, quasi, lo stesso tempo di Thomas. Lui ha vinto un Tour de France ed essere lì con lui è importante. Una vittoria per me.

«Gli ultimi giorni del Giro d’Italia sono stati i più difficili: duri, lunghi… Sono anche caduto e ho avuto qualche problema di salute… Cosa avevo? Il raffreddore. Ammetto che ho avuto paura che fosse il Covid, come l’anno scorso, ma per fortuna non era cosi. Sono riuscito a superarlo bene. Ho recuperato e sono tornato ai miei livelli».

Dopo il podio dei Fori Imperiali, Joao si godrà qualche giorno di vacanza. «Poi punterò al campionato nazionale e poi ancora vedremo. Ma credo che dovrei fare il Tour de Pologne e la Vuelta».