Prima o poi forse sapremo come sarebbe dovuta finire la fusione della Soudal-Quick Step e se davvero il partner prescelto fosse la Jumbo-Visma o piuttosto il Team Ineos Grenadiers innamorato di Evenepoel. In ogni caso anche la Soudal-Quick Step, che nel corso dell’inverno ha visto partire un bel numero di corridori (Ballerini e Bagioli, per restare fra i nostri), si è ritrovata in casa un gruppo di giovani a dir poco interessanti. E se una volta i panni del talent scout per il team belga li vestiva Matxin, oggi il ruolo è di Johan Molly, che questa volta ha dimostrato di avere la vista davvero lunga. Ecco allora come lo scopritore ha descritto i suoi ragazzi, alcuni prelevati dal devo team, altri pescati fuori dopo risultati importanti.
Gil Gelders, 21 anni
Lo scorso anno il corridore di Asse (alto 1,79 per 66 chili) ha vinto la Gent-Wevelgem U23, la Ruota D’Oro a Terranuova Bracciolini e la 2ª tappa al Giro Next Gen. Quest’anno Gelders ha debuttato con il quinto posto nella Down Under Classic.
«Gil sarebbe potuto diventare professionista lo scorso anno alla Bingoal-WB – spiega Molly – ma ha fatto la scelta giusta. E’ rimasto un anno in più nel nostro devo team e questo gli ha permesso di fare un altro grande passo. Secondo me entro un paio di anni potrebbe essere vincente nelle cinque gare Monumento. Nella Gand U23 ha attaccato per tutto il giorno, fino a quando l’ultimo corridore ha dovuto lasciare la sua ruota».
William Junior Lecerf, 21anni
Se ne è andato dal 2023 vincendo il Piccolo Giro di Lombardia. E’ uno scalatore alto 1,69 per 54 chili: leggero ma anche bravo a muoversi in gruppo. Anche lui è figlio del devo team.
«I suoi risultati – dice Molly – parlano da soli. Lo scorso anno è stato molto regolare: quarto al Giro Next Gen, quinto al Tour de l’Avenir. Non vogliamo farne un secondo Isaac Del Toro, ma William in Francia ha impressionato. E’ importante per un corridore: sembrava che migliorasse ogni giorno».
Luke Lamperti, 21 anni
Il corridore americano è veloce e ha una struttura importante: alto 1,80 per 74 chili. Proviene dalla Trinity Racing e in squadra lo definiscono l’erede di Jakobsen, ma si immagina che in futuro sarà più di un semplice sprinter.
«Lamperti è un ottimo corridore – conferma Molly – ma non un vero velocista. Se deve trovare la sua traiettoria in uno sprint, ha ancora qualche difficoltà. Fortunatamente in quei casi avrà accanto dei corridori capaci di portarlo perfettamente nel punto giusto e a quel punto potrà giocarsi la volata. Un tipo alla Michael Matthews, capace in prospettiva di fare bene in corse come l’Amstel e la Freccia del Brabante»
Paul Magnier, 19 anni
Prima corsa e prima vittoria, al Trofeo Ses Salines a Mallorca (foto di apertura). Gran fisico (1,87 per 70 chili), il francese che arriva come Lamperti dalla Trinity College ha fatto sorridere quando, da ex atleta della mountain bike, ha confessato di non sapere chi fosse Lefevere. Il suo risultato più eclatante del 2023 è stato il terzo posto agli europei.
«Ho avuto il primo contatto con lui da junior nel 2022 – racconta Molly – durante il Valmorey Tour. A fine anno ha svolto uno stage con noi. Volevamo inserirlo nel devo team, ma alla fine tramite Specialized è andato alla Trinity Racing. E’ un talento davvero eccezionale. Ci piacerebbe portarlo alla Liegi U23 e al Giro Next Gen, ma non so se sarà più possibile visti i risultati che ha ottenuto tra i professionisti».
Warre Vangheluwe, 22 anni
Nel 2023 ha vinto la Gullegem Koerse e la Youngster Coast Challenge battendo in volata Alec Segaert dopo una fuga a due di 60 chilometri. Un metro e 89 per 79 chili, fiammingo purosangue, l’importante per lui è che la strada non sia in salita.
«Uno che non ha mai problemi a tirare per la squadra – dice Molly – ma che può anche ottenere risultati per se stesso. Se riesci a battere Segaert in quel modo, hai diritto sicuramente a un posto tra i professionisti».
Pepijn Reinderik, 21 anni
Alle sue spalle ci sono due anni nel Development Team DSM. Un metro e 79 per 67 chili, lo scorso anno ha vinto la prima tappa del Trittico Ardennese e il campionato olandese U23. Va forte in salita, ma non ha esperienza sulle grandi salite, al punto che forse gli avrebbe fatto bene un anno in più in una squadra U23.
«Alla DSM– spiega Molly – Pepijn era ormai in un vicolo cieco, finché Kevin Hulsmans lo ha portato nella nostra squadra, dove l’anno scorso ha impressionato fin da subito. E’ stato prezioso per Ethan Vernon nelle due vittorie al Tour of Rwanda. A dire il vero proprio lì ha avuto una brutta caduta, ma ha tenuto duro, mentre sono certo che altri si sarebbero fermati. L’intenzione era che passasse tra i professionisti solo nel 2025, ma a causa del programma ricchissimo e dei tanti giovani che abbiamo reclutato, abbiamo deciso di prendere un corridore in più».