Mentre la Colombia annunciava l’annullamento del Tour Colombia 2.1, dall’Argentina è arrivata tramite Roberto Amadio che la Vuelta San Juan si farà (in apertura Remco Evenepoel, vincitore nel 2020). Sarà certo un’edizione più controllata da tutti i dispositivi anti Covid quindi sicuramente meno calorosa delle edizioni cui eravamo abituati, ma chiamerà comunque ad un primo confronto dei campioni di fama indiscussa. Un po’ perché partire al caldo fa sempre bene. E un po’ perché alcuni di loro hanno un evidente bisogno di mettere chilometri nelle gambe e rinviare il debutto troppo avanti significherebbe partire in qualche modo a handicap
Tutto incanalato nella giusta direzione?
Sembrerebbe davvero di sì. Stiamo lavorando. Abbiamo elaborato un protocollo Covid abbastanza importante. E alla fine abbiamo accettato la soluzione dell’autodromo di El Villicum, che sarà completamente chiuso al pubblico e ci permetterà di mantenere la bolla. All’interno inoltre c’è una clinica per ogni evenienza. In sostanza, l’unico arrivo fuori dall’autodromo sarà quello in salita al Colorado, ma anche lassù ci saranno misure stringenti.
Come sarà gestita la logistica delle squadre?
Dormiranno in tre hotel, anche lì con l’obbligo di rimanere dentro se non per allenamenti e andare alla corsa. Come organizzazione metteremo a disposizione personale aggiuntivo che possa fare la spesa e tutto quello di cui i team possano avere bisogno in città.
Tamponi come al Giro d’Italia?
Chiederemo di effettuare il primo nelle 72 ore precedenti alla partenza. Si volerà con un aereo in comune per tutta la corsa da Parigi a Ezeiza, lo scalo di Buenos Aires. Poi appena atterrati, si farà un tampone rapido e di lì si creerà la bolla. Due giorni prima della gara altro giro di tamponi e poi valuteremo giorno per giorno l’evolversi della situazione. Se ci sarà un caso isolato, abbiamo trovato una clinica privata che si è messa a disposizione per accoglierlo.
Fin qui la logistica, veniamo ora ai partecipanti…
Ci sarà ancora una volta un bel gruppo. Avremo Sagan e Froome. Ci sarà Viviani con la Cofidis, poi Ganna, Moscon e Leonardo Basso. E poi ci saranno i pistard azzurri con Villa, in preparazione per le Olimpiadi.
Avete mai pensato di non farcela?
Un momento difficile c’è stato a settembre, quando il virus in Argentina aveva ripreso davvero forte. Poi però sono ripartiti anche loro. Nell’autodromo hanno già organizzato tre gare, come a Imola da noi a fine luglio, e c’è stata la conferma che si riesce davvero a controllare tutto. L’unica limitazione che ci è stata imposta e che tutto sommato si potrà gestire sarà limitare la presenza della stampa internazionale, dato che non si potrà parlare direttamente con i corridori. Ma ci siamo attrezzati anche per questo e produrremo immagini e contenuti su richiesta.