Salita in apnea, tappa e maglia. A Nongla rinasce Vader

15.10.2023
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NONGLA SCENIC ROAD – Spunta dalla curva e raggiunge l’arrivo in totale apnea, dietro di lui a due soli secondi il francese Rochas. Spiegherà poi che per i suoi trascorsi in mountan bike, fare un minuto e mezzo a tutta sia cosa fattibile. Milan Vader, olandese della Jumbo-Visma, si accascia sull’asfalto del piazzale in cima a questa collina ripida e ricca di suggestioni. Il ritmare incessante dei tamburi, gli abiti tipici delle donne e dei bambini, il tempio là in alto in cui al contrario si coltiva il silenzio: tutto rende il giorno vagamente magico.

Questa è la storia di un ragazzo di 27 anni che lo scorso anno, il primo su strada dopo tre bronzi europei nella mountain bike e il decimo posto alle Olimpiadi di Tokyo, cadde in una discesa nella quinta tappa del Giro dei Paesi Baschi. Ricoverato nel Policlinico Universitario di Bilbao, gli fu indotto il coma a causa delle condizioni critiche. Aveva riportato svariate fratture vertebrali, oltre a quelle di una clavicola e di una spalla. Fu anche sottoposto a un intervento alla carotide per l’inserimento di uno stent che aumentasse l’afflusso di sangue al cervello.

Senza parole

Vader fatica a parlare. Rientrò alle gare in tempo per disputare la CRO Race e poi andò incontro all’inverno consapevole del tanto lavoro da fare. La cima della montagna si è svuotata di corridori e personale. I primi sono scesi in bici per il chilometro e mezzo che li divideva dalle ammiraglie, gli altri sono saliti su provvidenziali navette che se le sognano persino il Giro e il Tour. Lo hanno premiato. Gli hanno infilato la maglia rossa di leader e adesso l’olandese è senza parole. Nella sua commozione c’è la rinascita, che va oltre la prima vittoria da professionista.

«E’ stato uno sforzo totale – dice prima in olandese – ma è venuto dal cuore per tutto ciò che ho vissuto l’anno scorso. Non è stato un momento facile, soprattutto per la mia famiglia. Per fortuna non ricordo nulla della caduta e dei giorni successivi. Quelle due settimane e mezza sono state cancellate dalla mia memoria. La prima settimana ero mezzo paralizzato. Il dottore disse che non c’erano sicurezze che sarei tornato a camminare. Fortunatamente non ho vissuto tutto, ma i miei genitori e la mia ragazza erano lì. Ho reagito magnificamente. Ho avuto il supporto della squadra e oggi i ragazzi hanno avuto fiducia in me. Lo abbiamo pianificato stamattina e sono contento di aver concluso bene».

Alle interviste Vader si è presentato evidentemente commosso: il suo racconto ha chiarito il perché
Alle interviste Vader si è presentato evidentemente commosso: il suo racconto ha chiarito il perché

Chiamare casa

Ha gli occhi umidi. Lui è uno degli artefici della qualificazione olimpica per l’Olanda nella mountain bike, ma anche a causa dell’incidente ne ha fatto gentile omaggio a Van der Poel. Dice che conosce abbastanza bene Mathieu e Pidcock da stargli alla larga. Che Parigi era un sogno, ma che per ora ha deciso di concentrarsi sulla strada in attesa che il suo corpo recuperi le abilità necessarie per gareggiare nel fuoristrada. Ma la bici con le ruote grosse non la molla ed è la base dei suoi allenamenti.

«Il mio primo obiettivo ora – sorride – prima ancora di ragionare se questa maglia di leader sia al sicuro oppure no, è chiamare la mia famiglia e la mia ragazza Ilse. Sono abbastanza sicuro che anche lei stia piangendo a casa. Ora mi emoziono di nuovo anche io, sono senza parole. L’anno scorso ho ricevuto così tanto supporto da lei e dalla mia famiglia, mi hanno davvero tenuto in vita e questo rende la vittoria ancora più speciale. Non ho pensato agli altri, ero concentrato solo su me stesso».

La scelta cinese

Qui il racconto si fa divertente, perché il dolore resta nella memoria, ma la gioia ha il potere straordinario di coprirlo e renderlo incapace di farci ancora del male.

«Penso di essere stato il primo della squadra – ride Vader – a chiedere se potevo venire in Cina. All’inizio hanno riso, poi hanno detto:“ Okay, vediamo se troviamo qualche compagno da mandarti e poi potete andare”. Sono un grande fan della cucina asiatica, questo è certo, ma il motivo era un altro. Appena ho guardato le altimetrie della corsa nel file che ci è stato mandato, ho visto questo giorno tutto piatto e con il finale durissimo. Se ora penso che dopo l’incidente non potevo nemmeno camminare, credo che questo giorno resterà a lungo nella mia memoria».

Vader ha conquistato la maglia di leader. Ha ora 6 secondi di vantaggio su Rochas e 14 su Carthy
Vader ha conquistato la maglia di leader. Ha ora 6 secondi di vantaggio su Rochas e 14 su Carthy

Un po’ di scaramanzia

Nella classifica generale del Tour of Guangxi ora Vader guida con 6 secondi su Rochas, 14 su Carthy, 17 su Barrè, 18 su Jorgenson e Ethan Hayter. La corsa per domani propone un’altra tappa impegnativa: 209,6 chilometri da Liuzhou a Guilin, senza troppa pianura e una salita senza grandi pretese a 30 chilometri dall’arrivo.

La corsa potrebbe essersi chiusa oggi quassù, ma se c’è una cosa che gli incidenti insegnano è a non fare mai il passo troppo lungo. Starà pensando questo Vader dirigendosi verso il buffet. Da qui all’hotel di Liuzhou ci sono quasi due ore. Mentre l’olandese si avventa sul piatto, sul pullman che trasporta i giornalisti, cominciamo tutti a scrivere la sua storia…