Sagan si scrolla il Covid di dosso e punta la Sanremo

17.02.2021
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E’ successo tutto al momento di volare a Sierra Nevada per fare l’altura. Sagan ha fatto il tampone e l’esito è stato una doccia fredda: positivo! Non aveva avuto sintomi e si sentiva bene. Invece in men che non si dica si è ritrovato rinchiuso nella villetta di Gran Canaria, affittata da suo fratello Juray e da Baska. Nel dubbio anche loro l’indomani sono andati a fare il controllo e il verdetto è stato ugualmente impietoso.

Quarantena

Rinchiusi al sole dell’isola, con un giardinetto e la piccola piscina, i tre hanno pensato che poteva andargli anche peggio. I medici del team e le autorità spagnole chiamavano a intervalli regolari per accertarsi che stessero bene e non pensassero di uscire. Mentre Peter, sull’orlo di una crisi di nervi, continuava a tempestare di telefonate il suo amico e addetto stampa Ubo. Gli chiedeva di fare post e le mille idee di un campione già vulcanico quando si allena. Pensate voi se non ha niente da fare tanto a lungo.

Dopo la quarantena, ha ripreso ad allenarsi facendo solo ore e poca qualità
Dopo la quarantena, ha ripreso facendo solo ore

«Non era mai stato per così tanto tempo senza fare niente – conferma Gabriele Uboldi – ma il protocollo del team in casi di positività è ferreo. Stop totale, anche per non rischiare problemi di salute. Non c’è una gran letteratura medica su cosa succede durante il Covid. Per non compromettere o rischiare di compromettere cuore e polmoni, si è deciso di fare così. Come l’ha presa Peter? Stare fermo gli scocciava più della morte…».

Ripresa blanda

Per fortuna il Covid non dovrebbe aver lasciato strascichi e allo scadere delle due settimane, Sagan ha potuto riprendere la bici. Consapevole tuttavia che non ci fosse più spazio per andare in altura. La prima fase è stata piuttosto blanda, fatta di ore di sella al caldo di Gran Canaria, alla larga dai lavori specifici. Per questo e non per altro, durante una chiacchierata con il medico della Bora-Hansgrohe, si è deciso di non andare alla grande apertura in Belgio. Non avrebbe avuto senso fare dei fuorigiri così importanti senza la condizione per essere protagonista. Nessun problema di ordine medico, insomma, sebbene proprio il dottore sia volato sull’isola per due volte durante la quarantena. E gli atleti, giorno per giorno, abbiano continuato a mandargli i file di allenamento e i propri dati.

Peter non corre dal 25 ottobre: 4 mesi senza gare non sono pochi
Peter non corre dal 25 ottobre: 4 mesi senza gare

Obiettivo Sanremo

Il punto ora è capire se gli obiettivi importanti saranno in qualche modo compromessi. Il primo in ordine cronologico è la Sanremo (in apertura la foto del 2° posto nel 2017 dietro Kwiatkowski). Dall’entourage del campione fanno sapere che il solo modo per arrivarci competitivo sarà comunque correre la Strade Bianche e la Tirreno-Adriatico. In questo modo ci si riallaccerebbe al programma originario, fosse anche arrivandoci in Italia non al 100 per cento. Pertanto, mentre il suo gruppo volerà in Belgio, Sagan dovrà decidere se rimanere a Gran Canaria fino al 28 febbraio o più a lungo. Finché suo fratello e Baska rimarranno nei paraggi, restare per allenarsi al caldo è una valida alternativa alle strade di Monaco. Ma a casa Peter potrebbe rivedere suo figlio dopo così tanti giorni di lontananza

Come Ganna

Dubbi sulla sua condizione o sul fatto che il Covid non abbia lasciato tracce non ce ne sono o si fanno comunque considerazioni abbastanza elementari.

«Ne parlavamo un paio di giorni fa con Lomba (Giovanni Lombardi, manager di Sagan e di Ganna, ndr) – dice Uboldi – proprio in riferimento a Pippo. Lui si è fatto 25 giorni a casa con il tampone sempre positivo e quando è ripartito quasi andava più forte di prima. Per cui non c’è niente che lasci pensare a delle complicazioni, fermo restando che è stato giusto essere prudenti. Meglio essersi ammalati e poter sciupare dieci giorni a gennaio, che ritrovarsi con una grana del genere ad aprile. 

«Lui è quello che si scoccia quando lo portano in giro – sorride Uboldi – per eventi e promozioni che lo distolgono dallo sport. Non tanto perché non abbia voglia di partecipare. Ma perché pensa che nelle stesse ore i suoi avversari si stanno allenando. Immaginate che cosa avrà avuto per la testa in quei giorni…».