Ballerini torna all’Astana. Martinelli: «Potrà essere il faro»

24.09.2023
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Davide Ballerini torna “a casa”. Il lombardo dal prossimo anno vestirà di nuovo i colori dell’Astana-Qazaqstan. Il “Ballero” era stato nella squadra di Vinokourov nel 2019, poi prese altre strade.

Di questo ritorno, e in parte della squadra che sta nascendo, ne parliamo con Giuseppe Martinelli, storico direttore sportivo del team kazako. E’ lui che ci spiega cosa va a fare il Ballero in Astana. E che corridore si aspetta di ritrovare.

Davide Ballerini (classe 1994) si appresta a tornare in Astana-Qazaqstan
Davide Ballerini (classe 1994) si appresta a tornare in Astana-Qazaqstan

Lo zampino di Vino 

La trattativa si è consumata questa estate e, a dire il vero, lo zampino di Martinelli è relativo.

«C’entro abbastanza poco in questo ritorno – ha detto sinceramente Giuseppe – è stata una trattativa tra Vinokourov e lui, ma chiaramente mi fa piacere. Io in questa fase sto gestendo altre cose, sono più impegnato con questioni logistiche, senza contare che sono diventato nonno per la seconda volta per la nascita di Alice. E anche per questo ho lavorato anche per mia figlia (Francesca, che cura appunto la logistica dei turchesi, ndr)! Riprendendo Ballerini, Vinokourov ha ha fatto una scelta intelligente, mirata al presente e al futuro».

Il Ballero (al centro) durante il Giro d’Italia accanto al suo futuro compagno Velasco
Il Ballero (al centro) durante il Giro d’Italia accanto al suo futuro compagno Velasco

Ballerini capitano

Davide Ballerini torna così in “Italia”. Conosce l’ambiente Astana. È partito che aveva 25 anni, vi torna a 30 con più esperienza, più sicurezza e un palmares maggiore. Tutto questo può essere un fattore chiave.

«In Astana – spiega il diesse bresciano – Ballerini avrà tutto lo spazio che vuole, specie in questo momento storico del team in cui non c’è il corridore leader per le corse a tappe. Quindi siamo abituati a cercare di poter fare il massimo con tutti gli atleti, nessuno è chiuso da noi».

E qui il discorso si allarga anche agli altri corridori. Tutto sommato il team kazako per l’immediato futuro non è messo male. Velasco è migliorato molto. Battistella, Garofoli e Scaroni possono fare bene. Senza dimenticare Gazzoli. E poi c’è Lutsenko e ora, appunto, anche Ballero.

«Guardiamo Velasco – prosegue Martino – lui ha avuto spazio e lo ha avuto per tutto l’anno. Questo è stato un bene per lui. Niente vincoli, tanto che è cresciuto fino a vincere il campionato italiano.
Idem, Scaroni. Lui ha avuto il Covid due volte. E tanti dei nostri hanno avuto una sfortuna simile».

Ballerini è più maturo dicevamo e Martinelli lo sa bene. Non a caso insiste sul discorso del sapersi muovere tra gli equilibri di una squadra e magari prenderla in mano. Perché anche se alla Soudal-Quick Step Davide leader non ci è stato spesso, sa però cosa vuole un leader e cosa gli serve. Sa come si preparano, anche nei dettagli tecnici, certe corse del Nord.

«Davide – va avanti Martino – ha toccato con mano la realtà di team forte, il più forte in quasi tutte le corse che faceva, da quelle a a tappe con Evenepoel, alle classiche soprattutto, anche se negli ultimi due anni non sono riusciti ad essere protagonisti al 100 per cento, come erano abituati a fare. E questo è molto importante».

«Per questo dico che Ballerini può essere il faro dell’Astana che verrà. Potrà essere aiutato da Fedorov, Gruzdev… gente che se ha un corridore buono da supportare magari riesce a fare qualcosa in più anche per sé stessa».

L’esperienza come gregario al Nord per gente come Alaphilippe potranno aiutare il comasco (foto Instagram)
L’esperienza come gregario al Nord per gente come Alaphilippe potranno aiutare il comasco (foto Instagram)

Nuova Astana

Vinokourov non troppi giorni fa ci aveva parlato della nuova veste della sua squadra: un’Astana garibaldina, a caccia di classiche e tappe.

Martinelli vede bene Ballerini anche per le tappe dei grandi Giri. E al suo fianco potrebbe avere un altro pezzo da novanta, Gianni Moscon, anche se sul suo futuro non si sa ancora molto.

«Non so cosa farà Moscon – va avanti Martinelli – non ho lista definitiva degli atleti del prossimo anno e come ha detto anche Vino ci saranno grandi cambiamenti. In questi due anni abbiamo pagato tantissimo le sfortune di salute, ma anche la campagna acquisti 2021. Corridori che per noi dovevano essere importanti come Moscon, De La Cruz, Dombrowski… non hanno dato molto poco».

Ballerini invece è pronto. «Partiamo dal presupposto che quando è andato via io e la squadra eravamo dispiaciuti. Ma all’epoca lui voleva fortemente la Quick Step. Fece una scelta di squadra e non economica. Voleva quel team forte per certe corse… Sentiva che gli serviva quella squadra, non quel tipo di squadra. Ora il suo ritorno avrà un certo impatto. E per me non avrà paura di essere un leader».

Con l’Astana è cresciuto, ora dal suo ritorno ci aspetta quello per cui ha lavorato in Belgio alla corte di Lefevere.

«Io – conclude Martinelli – dico che potrà puntare ad una semiclassica, ad una classica, alle tappe di un Giro… Davide sa che qui ha il suo spazio, che c’è gente che gli vuole bene e che non voleva andasse via all’epoca. E infatti alla prima occasione… rieccolo. È stato intelligente Vinokourov a riprenderlo e lui a tornare».