Remco vince, ma non ride: Roglic e gli Ineos sono lì…

14.05.2023
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CESENA – C’è chi vince e non ride. E c’è chi non vince ed è il ritratto della felicità. Oggi la crono di Cesena ha riscritto la classifica generale. Ha gettato verdetti e infiammato ulteriormente il duello fra Remco Evenepoel, colui che ha vinto e non ride, e Primoz Roglic, colui che non ha vinto e ride.

Il Giro d’Italia va così al primo giorno di riposo con Remco che torna maglia rosa. Alle sue spalle a qualche decina di secondi ci sono, Geraint Thomas, Roglic appunto e Tao Geoghegan Hart, tutti raccolti in 5”.

Remco Evenepoel (classe 2000) conquista la crono di Cesena e torna anche in rosa
Remco Evenepoel (classe 2000) conquista la crono di Cesena e torna anche in rosa

Giorni difficili

Remco parte a razzo. Sembra possa bissare quanto mostrato a Ortona. Una superiorità schiacciante. Poi però qualcosa cambia. Evenepoel va forte ma non è il solito schiacciasassi. Fa fatica e qualcuno gli recupera persino qualcosa. Alla fine vince, ma per un solo secondo su Thomas.

«Credo di non essermi gestito al meglio – ha detto il belga a fine tappa – sono partito troppo forte e la seconda parte non è stata buona per niente».

E qui merita l’inciso di Damiano Caruso, oggi ottimo decimo. Il siciliano ha detto subito che si trattava di una crono di non facile interpretazione. Una prova in cui bisognava giocare con il limite del fuorisoglia. Dello stare a tutta sempre, ma mai mezzo watt sopra. Si era anche fatto i complimenti per questa sua gestione.

«Quando ho trovato il vento contrario non mi sono sentito bene. Di certo non è il momento migliore di forma della mia carriera – ha proseguito Evenepoel, forse esagerando anche un po’ – oggi possiamo essere soddisfatti giusto della vittoria di tappa. Ora mi godo il riposo. Gli ultimi due, sono stati i miei giorni peggiori qui al Giro».

Remco è stato l’unico tra i big ad utilizzare una ruota anteriore super alta (100 mm). Che abbia pagato sul tecnico anche per questo motivo?
Remco è stato l’unico tra i big ad utilizzare una ruota anteriore super alta (100 mm). Sarà stata la scelta giusta?

Scelte giuste?

Stamattina c’era qualche incertezza sulla scelta della ruota anteriore in casa Soudal-Quick Step, si era persino ipotizzato di usare la Rapid da 64 millimetri per i rilanci dentro Cesena. E anche perché consentiva di montare una copertura ideale per il bagnato. Poi Remco ha optato per la ruota da 100 millimetri. I suoi rivali avevano profili leggermente più snelli.

Restando in tema di ruote va detto anche che ieri, verso Fossombrone, il belga ha utilizzato delle gomme per la pioggia. Pioggia che poi non c’è stata. Dagli studi fatti, queste coperture non scorrono moltissimo, fanno sprecare qualche watt. Magari, visto che si parla di marginal gains, avrà inciso anche questo elemento?

Ma anche se così fosse, il Remco di questo weekend non è lo stesso di quello passato e tutto sommato questo giorno di riposo capita nel momento migliore per lui. Se la crono fosse arrivata martedì, dopo il riposo appunto, magari avrebbe massacrato tutti di nuovo. Impossibile dirlo.

Roglic vola

E andiamo in casa di colui che ride, Roglic. Primoz ha disputato una gara intelligente. Ha rischiato il giusto nelle curve. Ed è andato in crescendo. Lo sloveno non ha detto una parola, ma ha parlato col sorriso. Le sensazioni evidentemente sono quelle giuste.

«Primoz – ha detto il suo diesse Marc Reef – sta migliorando giorno dopo giorno e il fatto che abbia fatto una crono in crescendo è molto importante. Siamo arrivati al Giro dall’altura e sapevamo che all’inizio avrebbe fatica un po’. Siamo sicuri di quello che abbiamo fatto. 

«E’ importante osservare un buon giorno di recupero domani – ha proseguito il tecnico della Jumbo-Visma – perché la prossima tappa, quella di martedì, propone un avvio molto insidioso. Per i primi 80 chilometri praticamente si sale sempre e può essere complicato dopo il giorno di riposo. Bisognerà stare davanti.

«Il nostro obiettivo è la terza settimana. E sappiamo che qui al Giro è molto dura. Nel 2019 Primoz aveva corso il Romandia prima del Giro e l’aveva pagata un po’, stavolta veniamo da un camp in altura. E comunque è anche più maturo rispetto a quattro anni fa».

Infine sdrammatizza sul presunto Covid di Roglic. Da qualche che giorno infatti c’era questa voce: «Ah, ah – ride Reef – io non so perché siano nati questo rumors. In effetti l’ho sentito anche io qui in gruppo. No, no… Primoz sta bene. E credo si veda».

Frecce Ineos…

Anche Matteo Tosatto, direttore sportivo della Ineos-Grenadiers gongola. E tanto. Un po’ perché è il suo compleanno e soprattutto perché i suoi ragazzi sono andati fortissimo. Thomas ha perso per un soffio e Tao lo ha seguito ad un nulla. Senza contare le ottime prestazioni di De Plus e di Arensmans.

«Ho detto – spiega Tosatto – sin da Pescara ai ragazzi di stare tranquilli, che il Giro era ancora lunghissimo. Qualcuno ha detto che era già finito ad Ortona, ma non è così… Bisogna ragionare passo dopo passo. Remco sta bene, perché è primo, ma noi ci avvinciamo alle montagne ben messi».

Questa mattina avevamo visto gli Ineos in ricognizione. Le altre squadre l’avevano fatta con un atleta o due. Loro invece erano in parecchi. Segno che la crono resta un dogma per questo team. In una S, tra i canali romagnoli, ad un certo punto, Tao ha fermato la bici. E’ tornato indietro. Si è lanciato e ha riprovato l’ingresso nella S con una buona velocità. 

«Sapete che lavoriamo molto sulla crono – va avanti Tosatto – Abbiamo materiali importanti e tanto studio alle spalle, ma ci vogliono i ragazzi prima di tutto. E loro ci sono». E a proposito di materiali: la corona grande di Tao e Geraint era da 64 denti…