Pogacar Belgio 2022

Pogacar fa “mea culpa” e pensa già alle altre classiche

20.03.2022
4 min
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Seduto sugli scalini del suo bus, con gli occhi rossi, ma il suo solito sorriso sbarazzino, Tadej Pogacar racconta la sua Sanremo. L’epilogo a ruota del connazionale Mohoric, le sue sensazioni, la folle discesa, le altre classiche in arrivo e persino i suoi errori…

Sì, avete capito bene: errori. Anche Tadej Pogacar sbaglia. E forse lo si ama anche un po’ di più per questo. Lo sloveno racconta tutto con una lucidità pazzesca.

Pogacar è scattato tre volte sul Poggio, più una quarta per chiudere su Kragh Andersen
Pogacar è scattato tre volte sul Poggio, più una quarta per chiudere su Kragh Andersen

“Mea culpa”

La sua analisi non fa una piega. Sapeva di essere super marcato e che oggettivamente non era facile scappare via sul Poggio, come sul Carpegna o forse sarebbe meglio dire come a Bellante nella recente Tirreno. Altra salita e altri avversari.

«Sapete – dice Pogacar – quando ci si controlla a vicenda, ci si annulla anche a vicenda. E’ stata una marcatura stretta.

«Il nostro piano era quello, ma in realtà ho sbagliato. Ho attaccato troppo presto. C’era vento contrario. E’ stato un errore e adesso non posso rimediare. Ho provato altre due volte spingendo forte per davvero, ma sono stati tutti troppo bravi oggi».

Il corridore del UAE Team Emirates avrà pure sbagliato, però ha ben impresso ogni momento della corsa. Aveva tutto sotto controllo e lo si capisce anche da come racconta. E anche la doppia sosta in fondo al Turchino, da molti interpretata come un segno di giornata no, ne è un esempio. Lui invece si stava spogliando nel momento giusto. Quando ancora la corsa non era esplosa. Prima una sosta fisiologica e poi quella dell’abbigliamento.

«Alla fine con me in fondo al Poggio c’erano tutti i velocisti, non che io vada male in volata ma…», come a dire se c’erano loro, come potevo fare la differenza io? Sono contento della mia prestazione e del mio quinto posto».

Lo sloveno ha imboccato davanti la discesa del Poggio. Poco dopo è piombato Mohoric, arrivato sul drappello di testa allo scollinamento
Lo sloveno ha imboccato davanti la discesa del Poggio. Poco dopo è piombato Mohoric, arrivato sul drappello di testa allo scollinamento

Follia Mohoric 

Dallo scollinamento del Poggio a Via Roma è stato tutto un tumulto. Un soffio, un brivido… Un brivido anche per Pogacar che ha visto in prima persona i rischi presi dal connazionale Mohoric.

«Non ho mai pensato di andare dietro a lui – riprende Pogacar – Matej mi ha sorpassato in discesa e ho visto subito che ha preso davvero tanti rischi. Ad inizio gara mi aveva detto di non seguirlo giù dal Poggio perché aveva questo reggisella particolare! Alla prima curva mi ha superato e ho notato che era già con la sella più bassa. Un qualcosa che ha fatto la differenza. E capisci perché i downhiller lo usano. Ho visto che all’ingresso del secondo tornante è uscito fuori strada sulla sinistra. E’ stato pazzesco!».

«Mi sono detto: non posso seguirlo e ho pensato che potevano lavorare anche gli altri ragazzi. C’erano corridori più veloci dietro di me, quindi non avevo niente da perdere. In quel momento non spettava a me fare qualcosa: dovevo solo salvare le gambe il più possibile».

Alla vigilia, la UAE aveva dichiarato di fare corsa dura. Con Tadej anche le altre classiche probabilmente saranno interpretate così
Alla vigilia, la UAE aveva dichiarato di fare corsa dura. Con Tadej anche le altre classiche probabilmente saranno interpretate così

Sanremo mon amour

«Se tornerò alla Sanremo? È possibile, sì – conclude Pogacar – Due anni fa ho fatto questa gara per la prima volta e mi dissi che poi non era così brutta, credevo fosse noiosa. Da oggi (ieri per chi legge, ndr) penso che sia una delle più belle».

Insomma tutti pronti a divertirsi con Pogacar in corsa. I suoi scatti, le sue azioni. Adesso si entra nel vivo delle classiche. Lo sloveno sarà presente quasi in tutte. Ardenne, chiaramente, ma anche Giro delle Fiandre.

«Adesso ho bisogno di tre giorni senza bici! Voglio divertirmi un po’ e poi penserò alle altre classiche. Sta arrivando un mese divertente».