Pogacar e il grattacapo Sanremo: sentiamo tre diesse

17.12.2024
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Manca ancora tanto, tantissimo, eppure già si parla della Milano – Sanremo come abbiamo visto qualche giorno fa con i 20 anni del trionfo di Petacchi, ma lo si fa anche in ottica futura e soprattutto sul grande atteso: Tadej Pogacar. Come dovrà fare per vincerla? Secondo molti, per non dire tutti, nell’ambiente del ciclismo la Classicissima potrebbe essere la spina nel fianco dell’asso della UAE Emirates, la gara più difficile da conquistare per lui. E in effetti viste le caratteristiche fisiche di Pogacar e visto il percorso si fa fatica a non essere d’accordo.

Ma allora come potrebbero fare Pogacar e la sua squadra a vincere la Sanremo? Con che tattica? Lo abbiamo chiesto ad alcuni direttori sportivi che con la Classicissima hanno ed hanno avuto, anche come corridori, un certo feeling.

Pareri discordanti emergono sulle tattiche da impostare, ma su una cosa sono d’accordo: il meteo avverso. Freddo, pioggia e vento, potrebbe essere gli alleati più preziosi per lo sloveno, se non l’unica chance di vittoria.

Piva ipotizza una corsa dura sin dal Turchino. Ma alla UAE servirebbe una squadra super e anche una seconda punta che possa dare garanzie
Piva ipotizza una corsa dura sin dal Turchino. Ma alla UAE servirebbe una squadra super e anche una seconda punta che possa dare garanzie

Piva, attacco lungo

Lo scorso anno, con il secondo posto di Michael Matthews, la Jayco-AlUla ha dimostrato di avere una solida conoscenza della gara, ma è evidente che c’è una componente di incertezza che può cambiare radicalmente le sorti della corsa. Per Valerio Piva, è stata addirittura l’occasione mancata del 2024.

«Secondo me – dice Piva – la chiave sta nel fare una selezione precoce, anticipando gli attacchi e cercando di sfondare già prima del Poggio. La difficoltà principale di Pogacar alla Sanremo è che l’idea di una volata finale a ranghi ristretti è davvero difficile per lui. La salita del Poggio è corta e le possibilità di un attacco vincente sono limitate e se non ha già staccato i velocisti più potenti… gli diventa dura poi.

«Penso che la soluzione migliore per Pogacar potrebbe essere quella di cercare un attacco solitario, o almeno un attacco in un piccolo gruppo che sia in grado di arrivare al traguardo facendo la Cipressa veramente forte, forte».

Piva dunque è per una selezione precoce. Lui ipotizza qualche mossa addirittura sul Turchino o la sua discesa. La discesa Turchino, o anche quella del Poggio, possono essere un trampolino di lancio, Pogacar potrebbe avere la possibilità di fare la differenza se le condizioni meteo sono brutte. La Sanremo è una corsa che non si vince mai facilmente e Pogacar dovrà farci i conti.

«Il meteo avverso è sicuramente una componente fondamentale – riprende Piva – In passato abbiamo visto come un po’ di fortuna, unita a un attacco deciso, possa fare la differenza. Ricordo quando vinse Chiappucci, io avevo Argentin. Pogacar avrà bisogno di sfruttare questa variabile al meglio, ma anche la sua condizione fisica e mentale dovranno essere impeccabili. E lo stesso vale per la sua squadra. Uno dei grandi problemi è che tutti lo aspettano e tutti sanno quel che può fare. Servirebbe una seconda punta molto importante, un vice che potrebbe vincerla veramente. In quel modo correre del tutto contro di lui potrebbe un po’ cambiare le cose.

«Credo che la Sanremo per Pogacar rimarrà una delle corse più difficili da vincere. Serve anche un po’ di fortuna. Io ho avuto Gilbert che era uno specialista e non ci è mai riuscito. Al contrario Cavendish l’ha vinta alla prima partecipazione. Pensate che a Cav dissi: “L’hai vinta oggi, rischi di non vincerla più”. E infatti…».

Cipressa a tutta? Okay, ma andare via da solo lì è dura anche se ti chiami Pogacar
Cipressa a tutta? Okay, ma andare via da solo lì è dura anche se ti chiami Pogacar

Zanini, sul Poggio ma…

«La Milano-Sanremo è una corsa che ha sempre avuto un fascino particolare, anche quando ero corridore. A differenza di altre classiche, qui non basta essere veloci o forti sulle salite. La Sanremo è una gara che richiede molto più di una semplice gamba in salita. Pogacar, ha sicuramente le caratteristiche fisiche per vincere questa corsa, ma ci sono una serie di variabili che entrano in gioco. Il percorso è sempre lo stesso, ma il livello di velocità è aumentato, così come la preparazione dei corridori, che ora hanno un approccio completamente diverso rispetto al passato»:  Stefano Zanini, direttore dell’Astana-Qazaqstan, va direttamente al nocciolo della questione.

Se fossi il direttore sportivo della UAE, la mia strategia sarebbe quella di puntare su un attacco deciso sul Poggio. Come detto, la corsa è sempre più veloce, quindi non ha senso tentare qualcosa di lontano, come attaccare dalla discesa del Turchino o dalla Cipressa, come avveniva in passato. Oggi il ritmo è talmente alto che se provi ad andare via da lontano, rischi di bruciarti troppo presto. Invece, l’idea è quella di fare un attacco secco, deciso, sull’ultimo tratto del Poggio. Pogacar può essere in grado di anticipare i rivali con uno scatto potente, come fece Van der Poel due anni fa. Ma non è facile».

Per “Zazà” il Poggio è il punto chiave, ma anche su quella salita ormai tutti si aspettano l’attacco. Se Pogacar aspetta troppo rischia di non fare la differenza. «La mia idea sarebbe quella di attaccare prima del punto classico, quando spiana per intenderci, ma un po’ prima a metà della salita. Intorno al chilometro e mezzo dalla cima, in modo da avere un vantaggio un po’ più ampio quando inizia la discesa. Chiaro che anche la squadra lo deve portare ottimamente all’imbocco del Poggio e anche prima deve impostare un ritmo che faccia male».

Anche Zanini insiste poi sulla questione meteo: «Se ci fosse la pioggia, ad esempio, sarebbe più difficile mantenere un ritmo elevato sulla Cipressa e sul Poggio e quindi ci sarebbe un po’ più di possibilità di fare la differenza. Tra l’altro abbiamo visto che lui sa guidare bene anche in queste condizioni. Potrebbe essere il momento giusto per provare a staccare gli altri: col maltempo cambia tutto».

Il meteo avverso potrebbe essere l’alleato speciale di Pogacar. Ci vorrebbe una Sanremo tipo quella del 2013 quando addirittura nevicò
Il meteo avverso potrebbe essere l’alleato speciale di Pogacar. Ci vorrebbe una Sanremo tipo quella del 2013 quando addirittura nevicò

Pellizotti, all-in sul Poggio

La Milano-Sanremo è una delle gare più affascinanti e complicate da vincere, anche per i direttori sportivi, cosa che però Franco Pellizotti è riuscito a fare tre anni fa, ormai, con Mohoric.

«Come corridore – racconta Pellizotti – non era la mia corsa, ma mi è sempre piaciuta moltissimo. Credo che Pogacar abbia tutte le potenzialità per vincerla, ma deve affrontarla con una strategia molto mirata. La Sanremo è una corsa che si decide sui dettagli, e ci sono diversi modi per tentare di conquistarla, ma bisogna essere estremamente lucidi nella scelta dei momenti giusti per attaccare».

«Oggi non si può più pensare di fare la corsa da lontano. La Cipressa è diventata troppo veloce per essere un punto utile per fare selezione. Oggi si deve puntare al Poggio. Il segreto è riuscire a fare il vuoto prima dell’ultimo tratto, ma senza bruciarsi troppo presto. Qui entra in gioco anche la gestione della squadra, che deve essere impeccabile. Bisogna arrivare al Poggio con gli uomini giusti, e non è mai facile trovare il giusto equilibrio. Ne servono almeno tre per il Poggio. Quello che tira in pianura sull’Aurelia, quello che ti porta all’imbocco vero e proprio, perché quella fase è cruciale per le velocità che si sviluppano: quel corridore spenderà tantissimo e non sarà in grado di aiutare Tadej successivamente. E appunto un terzo compagno che lo aiuti nella prima parte del Poggio. Altro aspetto: Pogacar non deve stare oltre la quinta, sesta posizione. Altrimenti con i tornanti del Poggio ad ogni uscita prenderebbe delle frustate e avrebbe già 2″-3″ di ritardo dalla testa».

«Alla Sanremo – conclude il diesse della Bahrain Victorious – il meteo può fare la differenza. Se piove, se c’è vento, allora le cose cambiano, e la corsa si fa più selettiva. In quel caso Pogacar potrebbe sfruttare le condizioni meteo per fare il vuoto prima del Poggio. Col bagnato, se il gruppo è allungato, allora l’attacco può avvenire anche sulla Cipressa, magari con l’aiuto della squadra, cercando di guadagnare terreno prima che il gruppo si riorganizzi. Andare via tra Cipressa e Poggio? E’ quasi impossibile, anche perché poi tutti lo marcherebbero».