Pellizotti si gode il giovane Zambanini, che cresce tanto e bene

01.03.2023
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Dal 2022 è uscito con delle prestazioni promettenti un giovane molto interessante: Edoardo Zambanini. Corridore della Bahrain Victorious, in cui è stato guidato, tra gli altri, da Franco Pellizotti. Passato professionista proprio l’anno scorso e già chiamato in causa nel suo primo Grande Giro: la Vuelta

Zambanini Zalf 2021
Pellizotti e Zambanini si sono incontrati per la prima volta nel 2021, quando il giovane trentino correva in Zalf
Zambanini Zalf 2021
Pellizotti e Zambanini si sono incontrati per la prima volta nel 2021, quando il giovane trentino correva in Zalf
Franco, che impressione hai avuto di lui?

L’ho conosciuto di persona nei primi mesi del 2021, quando era ancora alla Zalf e si preparava alla sua seconda stagione da under 23. Il nostro manager disse a me e Artuso di andare a conoscerlo, mi sorprese subito. 

In che senso?

Si presentò all’incontro da solo, insomma da un ragazzo giovane come lui non me lo aspettavo, è stata una bella sorpresa. Mi ha dato l’impressione di essere molto maturo, anche nel modo di porsi. 

La scorsa stagione non era iniziata nel migliore dei modi per Zambanini.

All’inizio ha avuto qualche problema fisico con un dolore al ginocchio che non lo ha fatto lavorare al meglio. Se si parte con qualche difficoltà, soprattutto ad inizio stagione, poi ci si trova sempre a rincorrere. 

Franco Pellizotti ha iniziato la sua terza stagione da diesse della Bahrain Victorious
Franco Pellizotti ha iniziato la sua terza stagione da diesse della Bahrain Victorious
Ha avuto il periodo più difficile ad aprile al Tour of the Alps e al Giro dei Paesi Baschi. 

Sì, i problemi si sono accentuati ad aprile, poi ha fatto un periodo di pausa ed ha ripreso al Giro di Ungheria. Dove ha portato a casa un bel quinto posto in una tappa e la quarta posizione in classifica generale. 

Nella seconda parte di stagione si è visto poi con l’esordio alla Vuelta, era in programma da inizio stagione?

In programma c’era l’idea di fargli fare un Grande Giro, e la Vuelta ci è sembrata la corsa migliore. Il Giro d’Italia, da corridore italiano, ha troppe pressioni a livello emotivo. La corsa spagnola era perfetta, anche per la sua collocazione a fine stagione, gli è servita molto a livello fisico ed emotivo. Disputare una corsa di tre settimane cambia il motore. 

Zambanini si è fatto notare, cosa non scontata.

Si è rivelato molto costante, caratteristica che da un corridore così giovane non ti aspetti. Non dico che ci siamo sorpresi, ma quasi. A livello mentale e fisico ha risposto molto bene.

Il miglior risultato per Zambanini è arrivato alla nona tappa della Vuelta, terzo sull’arrivo di Les Praeres
Il miglior risultato per Zambanini è arrivato alla nona tappa della Vuelta, terzo sull’arrivo di Les Praeres
Nella tappa di Les Praeres si è anche andato piazzato al terzo posto…

Oltre a quel risultato, che ovviamente ha fatto piacere, ci sono stati degli atteggiamenti molto propositivi

Quali?

Si è messo sempre a disposizione della squadra, ascoltando ed eseguendo quello che gli veniva chiesto. Ha fatto parte di due fughe, una delle quali ha portato al terzo posto che dicevamo poco fa. Vi faccio un altro esempio. 

Prego…

Alla 19ª tappa avevamo in programma di fare la volata con Fred Wright, era un arrivo che si sarebbe risolto a ranghi ristretti. Zambanini aveva il compito di guidare il suo compagno nella volata, era una giornata molto calda. Negli ultimi 15 chilometri gli sono venuti i crampi e nel momento in cui con l’ammiraglia gli siamo andati sotto era in lacrime perché non poteva aiutare il suo compagno. E’ un bel segno, dimostra quanto ci tiene alla squadra.

In uscita dalla Vuelta Zambanini ha dimostrato di avere una buona gamba, con un quarto posto al Gran Piemonte
In uscita dalla Vuelta Zambanini ha dimostrato di avere una buona gamba, con un quarto posto al Gran Piemonte
Avete sempre avuto l’idea di portarlo, nonostante l’inizio di stagione un po’ difficoltoso?

Sinceramente sì, era stato inserito nella lista più lunga, ma dalla seconda parte di stagione in poi abbiamo avuto solamente risposte positive. A partire dal Tour de Pologne, dove cresceva di condizione giorno dopo giorno. 

Quel terzo posto di tappa che sensazioni vi ha lasciato?

Di due tipi: la prima è una grande soddisfazione, perché alla prima Vuelta si tratta di un bellissimo risultato. 

E la seconda?

Che ha davvero ampi margini di crescita, com’è giusto che sia. Quel giorno ha lavorato tanto, forse troppo, così nel finale era un po’ spento. Tatticamente deve migliorare, ma solo correndo può crescere. E’ un ragazzo sul quale si può e si deve investire. 

Pellizotti ha trovato uno Zambanini diverso questo inverno, con maggior massa muscolare (foto Federico Bartoli)
Pellizotti ha trovato uno Zambanini diverso questo inverno, con maggior massa muscolare (foto Federico Bartoli)
L’hai visto diverso in questo inverno rispetto al 2022?

Si è inserito bene nel team e quest’anno conosce già i compagni ed è un bene. In più lo vedo più definito fisicamente, ha più muscolo, segno che crescerà ancora. 

La crescita passerà da altre esperienze importanti?

E’ inserito nella lista del Giro, se lo è meritato dopo la Vuelta dell’anno scorso. Ovviamente il percorso di avvicinamento è lungo e tortuoso, ma per il momento è parte della lista.