Ganna, Affini, Trentin, Viviani, Mozzato, Pasqualon, Sobrero, Cattaneo. Questi gli azzurri di Bennati per gli europei di Drenthe, con gli ultimi due che ieri hanno corso la crono individuale e nel pomeriggio di oggi correranno il Team Mixed Relay con l’aggiunta di Affini (Guazzini, Longo Borghini e Cecchini fra le donne). Per il resto, la spedizione azzurra in Olanda ruoterà attorno a Filippo Ganna e semmai a Trentin, qualora la corsa si rompesse in modo imprevedibile.
Il cittì aretino ne è piuttosto sicuro e lo conferma in questa chiacchierata svolta alla vigilia della partenza degli azzurri, ragionando di uomini e del percorso che in apparenza dice poco, ma propone le sei scalate al Col du Vam, che non si può mai sapere…
Ti ha convinto il Ganna che si è buttato nelle volate della Vuelta o quello del Wallonie?
Diciamo che se in questo europeo si dovesse arrivare in volata, non sarà come gli sprint che Ganna ha fatto alla Vuelta. Però si può dire che quelli sono stati propedeutici in termini di preparazione. Non sarà una volata classica, anche perché se avessi pensato a un finale del genere, avrei portato un velocista puro come Alberto Dainese.
C’è Viviani, no?
La presenza di Elia potrebbe far pensare che possa essere un’alternativa. In realtà, l’idea che mi sono fatto io è che in questa occasione la sua convocazione sia più orientata a un discorso di squadra, di armonia del gruppo, perché tutto giri nel migliore dei modi attorno a Pippo. Sappiamo benissimo che uno dei motivi per cui Elia è tornato alla Ineos è proprio il suo rapporto speciale con Ganna, per cui in questo europeo avrà il compito di fare il regista, l’uomo squadra.
Questo fa sì che Trentin potrà correre più liberamente?
Di sicuro avere accanto Viviani gli toglie questo ruolo, per cui Matteo potrà concentrarsi esclusivamente per il finale. Quindi certamente avrà più libertà.
Ti aspettavi un Ganna così brillante, al punto da costruirgli attorno a squadra per gli europei?
Sì, assolutamente. Ne abbiamo parlato tante volte, io sono sempre stato convinto che su strada possa fare grandi cose. Non lo dico io, l’ha dimostrato alla Sanremo facendo una prova veramente superlativa. Poi ad agosto è riuscito anche a vincere una volata al Wallonie. Ha dimostrato più volte che lo spunto veloce non gli manca, ma è chiaro che non è un velocista. Ha però una progressione così potente, che in una corsa impegnativa può diventare molto veloce.
Pensi che l’europeo verrà duro?
Se guardiamo l’altimetria, fa quasi ridere. Però con questo Col du Vam fatto per sei volte con strade molto strette, in un ciclismo in cui si va sempre a tutta dal chilometro zero fino all’arrivo, non mi aspetto una gara di attendismo. Quindi considerando che il chilometraggio non è proibitivo, si correrà da subito sicuramente pancia a terra e non credo che corridori come Van Aert, De Lie e anche Pedersen avranno paura ad aprire la corsa da lontano.
Anche i nostri sono veloci, ma anche capaci di entrare nelle azioni che dovessero crearsi…
Diciamo che la squadra l’ho costruita anche in base a questo. E’ una squadra che ha esperienza. Mozzato è il più giovane, ieri ha corso l’Omloop van het Houtland. E’ abituato a correre in Belgio, è abituato a limare, quindi non ha paura di stare davanti e si integra molto bene con gli altri. Sobrero ha fatto la Vuelta e come lui anche Cattaneo, per questo hanno fatto la crono. Soprattutto è gente che non ha paura di prendere aria e sanno limare molto bene.
Nella tua testa, casomai si arrivasse in volata vedi tutti per Ganna?
Bisogna sicuramente valutare in base a che tipo di gara verrà fuori. Sicuramente in un arrivo del genere, con la condizione che ha, Filippo può starci molto bene. Parliamoci chiaro, è difficile fare un treno perché le strade sono strette. Quindi la nostra forza deve essere sicuramente la superiorità numerica. Resto convinto che sia un arrivo di tante gambe e alla fine saranno quelle a decidere.
Il treno è difficile, ma Viviani può tirare la volata a Ganna?
Sarebbe auspicabile, però deve arrivare in fondo a farlo. Più che tirargliela, la cosa più importante è l’approccio alla volata. Bisogna entrare veramente nelle primissime posizioni. E poi non è detto che si chiuda in volata. Potremmo addirittura provare a fare un’azione con Matteo e Filippo, quindi davvero saranno le gambe a dettare la legge.
Avete già pedalato sul percorso?
Lo faremo venerdì tra la gara degli under 23 e quella delle U23 donne del pomeriggio. Prima di allora c’è poco altro da dire.