Vincenzo Albanese, Coppi e Bartali 2020

Il nuovo Albanese, peso a posto, testa e grinta

25.11.2020
4 min
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Quando vedi sbocciare e poi appassire un giovane, resti sempre con l’amaro in bocca, per questo la notizia che Vincenzo Albanese ha firmato con la Eolo-Kometa ha portato il sorriso. Il miglior risultato 2020 del campano è stato il 5° posto al Matteotti, che curiosamente vinse all’ultimo anno da under 23. Qualcosa è cambiato, non c’è dubbio. Ma siccome le battute dicevano che la prima causa dei problemi fossero lui e la poca voglia di lavorare, siamo andati direttamente alla fonte. A Reggello, paesino di 16.000 anime, a mille metri sul mare, dove vive con la sua famiglia.

Vincenzo Albanese, raccolta olive 2020
Nella casa di Reggello, cogliendo le olive a novembre
Vincenzo Albanese, raccolta olive 2020
Reggello, a novembre si colgono le olive

«In Campania torno poco – dice – a Natale e semmai ad agosto. Quest’anno sono rimasto fuori dal Giro d’Italia e ho cominciato già da un mesetto a lavorare bene. Non faccio tante ore. Esco in bici 4 volte a settimana. Poi palestra, camminate e attenzione alla tavola. Il peso è a posto, perché sto molto meglio psicologicamente. Ormai tutti sanno come allenarsi, la differenza la fa la testa».

Squadra nuova, testa nuova?

Quello che mi intriga di correre per Basso e Contador è che hanno fatto la storia di questo sport e sanno che ambiente creare per far rendere bene i corridori. Non ci siamo mai incrociati alle corse, ma hanno già l’esperienza della continental. Credo molto in questo progetto.

Curioso il raffronto fra i due Matteotti a quattro anni di distanza, non trovi?

Non voglio mettere le mani avanti, ma il Covid ci ha messo lo zampino. Nel 2016 partimmo con 80 corridori, fra continental e professional. Quest’anno eravamo 180 con quattro squadre WorldTour. Non voglio sminuire la vittoria di allora né allontanare le mie responsabilità in tante cose, ma il 2020 ha preso tante corse minori e le ha trasformate in campionati del mondo.

Vincenzo Albanese, campionati europei U23, Plumelec 2016
Da U23, ai campionati europei di Plumelec 2016: andava forte con qualche chilo di più
Vincenzo Albanese, campionati europei U23, Plumelec 2016
Plumelec 2016, agli europei under 23
Che cosa è successo in questi anni?

Alti e bassi, fisici e di testa. Qualche infortunio. E quasi non mi sono reso conto di essere arrivato alla quinta stagione. Vedo tanti corridori che hanno vissuto gli stessi problemi, poi sono rinati.

Può darsi che tu sia passato pensando che fosse tutto facile?

Non facile, ma certo l’ho presa sotto gamba. Ero abituato a vincere con poco lavoro, ma ho capito che qua per vincere a volte non basta il 110 per cento. E poi le continental stanno cambiando la storia.

Da quale punto di vista?

Quando sono passato io alla Bardiani-Csf, erano davvero pochi i neopro’ che arrivavano alle squadre WorldTour. Invece adesso vanno a cercarli persino negli juniores. Sono convinto che con il sistema di adesso e visti i miei risultati da giovane, sarei approdato in una WorldTour. Ma è andata così. Non posso rimpiangere il fatto di essere nato cinque anni prima.

Vincenzo Albanese, camminata in montagna 2020
Ha ripreso la preparazione: bici 4 volte a settimana e camminate
Vincenzo Albanese, camminata in montagna 2020
Camminate e bici per ripartire bene
Per quale motivo Contador e Basso, parlando al bar con gli amici, dovrebbero essere contenti di averti ingaggiato?

Perché porto esperienza e sono un corridore da rilanciare. Anzi, sono un corridore da scoprire. In questi quattro anni non ero al mio posto, io non sono quel Vincenzo lì. Ho sbagliato molto e mi assumo le mie responsabilità. Ognuno deve adattarsi all’ambiente che trova, alcuni ci riescono e altri no. Non dico che la colpa sia della squadra, come detto mi prendo la mia fetta, ma mi sono sentito poco considerato, lasciato senza consigli, allo stato brado. Colpa mia probabilmente che non ho saputo gestire quella fase.

Ritrovi Zanatta, un problema alla luce di quello che hai appena detto?

No, un lusso! Sono contento, perché finché ha potuto gestire noi giovani, l’aria era diversa. Poi si è reso conto di non avere autonomia e ha lasciato. Con Zanatta non scappa una virgola, abbiamo tutto organizzato. I programmi giorno per giorno per i tre mesi successivi, come nelle WorldTour.

Siete già in contatto?

Sì, sento di essere nelle mani giuste. E’ un ambiente propositivo che mi mette grinta. Sento lui e il preparatore, Carlos Barredo, anche lui un ex professionista. Faremo un ritiro in Spagna fra 15 giorni, non vedo l’ora. Ripeto, la differenza si fa con la testa. Io l’avevo un po’ persa, ma adesso sto a mille.