Fortunato: l’esordio alla Tirreno e i passi verso il Giro

19.03.2024
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Il miglior italiano in classifica generale alla Tirreno-Adriatico è stato Lorenzo Fortunato con la sua 14ª posizione finale. Il folletto dello Zoncolan era al suo primo vero impegno di rilievo con la maglia dell’Astana Qazaqstan Team. Doveva esordire alla Vuelta a Andalucia, ma la protesta degli agricoltori ha rallentato il tutto e dei 450 e più chilometri previsti ne ha corsi solamente 5. Così il primo appuntamento è stato il Trofeo Laigueglia, terminato in 25ª posizione

Dopo la cancellazione della Vuelta Andalucia l’esordio di Fortunato è arrivato al Trofeo Laigueglia
Dopo la cancellazione della Vuelta Andalucia l’esordio di Fortunato è arrivato al Trofeo Laigueglia

L’esordio tra i due mari

Quando sentiamo Lorenzo Fortunato è appena partito verso la Spagna, direzione Catalunya per disputare la corsa a tappe spagnola. 

«Ho fatto l’ultimo allenamento venerdì – ci racconta – poi sono andato da un amico a fare dei massaggi e ora mi trovo qui al Catalunya. Quella scorsa è stata una settimana di recupero dopo le fatiche della Tirreno. L’unico allenamento lungo è stato quello di venerdì con 4 ore, insieme al “Ballero” (Davide Ballerini, ndr).

«Ho recuperato bene dalle fatiche – continua – la Tirreno è stata la prima corsa importante della stagione, ma non era in programma. Solo che dopo la cancellazione dell’Andalucia sono stato chiamato in causa: non ero al top della condizione, ma non è andata male. Alla fine in salita ero davanti, più o meno. Nella prima tappa impegnativa, quella di Valle Castellana, ho pagato quasi tre minuti. Nelle altre ho tenuto di più il ritmo dei primi».

La Tirreno-Adriatico non era in programma, ma il risultato è stato positivo
La Tirreno-Adriatico non era in programma, ma il risultato è stato positivo
Di fatto la Tirreno-Adriatico ha stabilito l’esordio in maglia Astana, come lo giudichi?

Positivo tutto sommato. Ci tenevo a fare bene vista la nuova maglia, infatti mi sono fatto trovare discretamente pronto. 

Un esordio tardivo, come hai tenuto il ritmo alto?

In altura sul Teide e poi con tanti allenamenti a casa, l’obiettivo non era essere al 100 per cento fin da subito. Mi sono messo a fare tanto dietro moto e con quello ho tenuto alto il ritmo in vista della Tirreno. I grandi obiettivi saranno più avanti, diciamo con i Grandi Giri e la stagione calda in generale.

Fortunato correrà il Giro con l’obiettivo di vincere una tappa, come nel 2021 sullo Zoncolan
Fortunato correrà il Giro con l’obiettivo di vincere una tappa, come nel 2021 sullo Zoncolan
Il Giro d’Italia sarà un primo obiettivo?

Sì. Finito il Catalunya andrò in altura per preparare la corsa rosa. Correrò meno rispetto al 2023, ma è una scelta presa di comune accordo con la squadra, in particolare con Mazzoleni. Nel ciclismo moderno correre un pochino meno aiuta a essere più brillanti. La scelta di non fare tante gare, ma molta preparazione, è dovuta anche al fatto che al Giro dovrò essere al top nella seconda e terza settimana, quando ci saranno le salite importanti

Quindi niente classifica generale?

Voglio fare come nel 2021, quando ho vinto sullo Zoncolan. Puntare alle tappe, senza stress. La classifica verrà fuori pian piano, ma non è un obiettivo. Alla fine il mio miglior risultato al Giro è un 15° posto finale: meglio una vittoria di tappa. 

Anche perché la squadra ha bisogno di punti e le tappe ne portano di più…

La classifica qualche punto lo porta, vedremo, chiaro che una tappa fa più gola. In Astana però non ho mai sentito questi discorsi. Noi corriamo per vincere, non per raccogliere punti, come fanno anche tanti altri team. In questo ciclismo molte squadre preferiscono piazzamenti sicuri.

Fortunato correrà due Grandi Giri nel 2024, prima il Giro e poi la Vuelta a fine stagione
Fortunato correrà due Grandi Giri nel 2024, prima il Giro e poi la Vuelta a fine stagione
Tu sei stato preso per far bene nei Grandi Giri e provare a vincere, senti questa pressione, in virtù della situazione della squadra nel ranking UCI?

Responsabilità sì, pressione no. In squadra non si respira un’aria diversa. E’ un tema sentito, non siamo messi benissimo, ma non c’è stress a riguardo, soprattutto su noi corridori. Ai piani alti indubbiamente si parlerà di questo, ma noi atleti ne siamo fuori. Dobbiamo fare del nostro meglio, come sempre. 

Alla Tirreno hai detto di non essere arrivato al 100 per cento, pensi di riuscire ad avvicinarti ai migliori? Alla top 5, ad esempio?

Penso che quando io migliorerò, durante la stagione, lo faranno anche loro. Alla Tirreno c’erano corridori che hanno vinto Giro e Tour, insomma il livello era alto. Arrivare nei primi cinque la vedo difficile, avvicinarmi di più assolutamente sì. 

Indossare la maglia di un team WorldTour ha cambiato qualcosa in gara?

Si riesce a correre un pelo più davanti, ma se non hai gambe serve a poco. Rispetto alla Eolo, dove arrivavo comunque con i primi, non sono mai da solo. Questa cosa mi dà una sicurezza maggiore, nel caso di problemi sai che hai qualcuno al tuo fianco. Essere più d’uno nei finali di corsa è utile, al Laigueglia, ad esempio, ero lì in appoggio a Scaroni e Velasco. 

Essere in una WorldTour apre le porte anche ad altri Grandi Giri: farai solo il Giro o ne hai altri in programma?

Dovrei farne due, l’altro dovrebbe essere la Vuelta. Due Grandi Giri in una stagione è un bel cambiamento, il calendario è stato modificato rispetto alle passate stagioni. Anche per questo ho iniziato più tardi del solito. Ora però andiamo verso il Giro, a piccoli passi.