Adrii Ponomar, un altro juniores tra i professionisti. Stavolta il più lesto ad accaparrarsi il giovane campione ucraino è stato Gianni Savio, che lo ha messo sotto contratto per due anni nella sua Androni Giocattoli-Sidermec.
In autunno per il ragazzo della Franco Ballerini erano suonate anche le campane del WorldTour ma poi la cosa non si è conclusa e il ragazzo non è rimasto a lungo “a piedi” come su suol dire.
Dall’Ucraina col pulmino
Ma che corridore è Ponomar? Che margini ha? Chi meglio del suo direttore sportivo da juniores ce lo può dire?
«Andrii è un talento – afferma Andrea Bardelli della Franco Ballerini – ho avuto modo di averlo qui da me lo scorso a lungo anche a causa del Covid. E’ stato per un po’, poi è tornato a casa ed è rientrato in Italia a luglio facendo un finale di stagione davvero importante.
«E’ un ragazzo davvero determinato. In tanti anni da diesse non ho mai visto un tipo così. Pensate che è ritornato dall’Ucraina con uno di quei pulmini in cui viaggiano in tanti, che di solito partono e arrivano dalle stazioni delle grandi città. E’ stato quasi due giorni senza mangiare. Una grinta… Maturo. Anche per per quel che riguarda gli allenamenti. Era nella casina a San Baronto e usciva da solo. Dovevo controllarlo sennò faceva dieci ore! A volte lo seguiva mio babbo, 80 anni appassionato, con la sua “Pandina”».
Diesel Ponomar
Certo però il rischio di passare ad appena 18 anni non è basso, anche se la tendenza, lo abbiamo scritto e riscritto, è quella.
«Lui mi ha chiesto e gli ho consigliato di passare. Alla fine è pronto. Certo, va gestito. Bisognerà vedere che calendario gli faranno fare. Quando si vociferava della WorldTour magari un anno o due tra le continetal sarebbe stato meglio, tanto uno come lui non avrebbe avuto problemi a passare. Ma adesso tutti vogliono fare come Evenepoel. Ci stava anche che una di queste squadre lo avesse preso e messo nella propria continental».
Le Olimpiadi in testa
Secondo Bardelli Ponomar è corridore un completo e soprattutto da corse a tappe. Un corridore che nell’arco di 4-5 anni può giocarsi un grande Giro.
«Andrii va forte in salita e a crono, non chiedetegli però di fare uno sprint! Lui è un diesel… E’ un po’ come Tiberi, anche lui correva con noi. Il fatto che non è veloce immagino non lo farà vincere presto. Per le sue vittorie servirà più tempo. Giusto che adesso si faccia le ossa e prenda le sue batoste.
«Lui comunque vive per la bici. Sogna le Olimpiadi. Ha questo pallino, davvero! Sarà che nei Paesi dell’Est i Giochi sono Giochi, ma ce le ha in testa. In cosa deve migliorare? Un po’ in generale nella gestione della vita da atleta, ma è giovanissimo».
Ellena sa cosa fare
In effetti quel che dice Bardelli non è sbagliato: che calendario farà Ponomar? Come sarà gestito? A queste domande ha risposto Giovanni Ellena, diesse dell’Androni.
«E’ stato tre giorni da noi, con gli altri ragazzi. Volevo conoscerlo. Di fatto è un ragazzino. E deve maturare molto. Già Umba anche se è coetaneo è più pronto, sarà che laggiù in Sud America li buttano nella mischia. L’idea era quella di farlo partire a fine aprile, al Tour de Bretagne solo che questo è stato annullato. Così stiamo valutando l’idea di farlo iniziare al Giro di Turchia. E’ vero che è una corsa già più importante, però ci sono strade larghe, non pericoloso, il gruppo non è troppo nervoso e poi ha concomitanze importanti.
«Da domani siamo in ritiro in Liguria e divideremo i ragazzi in gruppi. Lo potremmo vedere da vicino, iniziare a lavorarci anche perché sinceramente deve anche perdere un po’ di peso. Ci sta che questo inverno abbia messo su qualche chilo in più. E’ stato un “dramma” con i pro’ figuriamoci con gli junior che hanno corso poco e finito prima».
Insomma, con Ellena Ponomar è in ottime mani e potrà tranquillamente mostrare tutto il suo potenziale che, sembra, essere davvero importante.