Ecco Milesi, il terzo debuttante italiano nel WorldTour

17.01.2023
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Sono tre i ragazzi italiani approdati nel WorldTour quest’anno. Due di loro – Lorenzo Germani (impegnato in Australia) e Gianmarco Garofoli – li avevamo già sentiti, mancava all’appello appunto il terzo: Lorenzo Milesi.

Il potente corridore lombardo è approdato al Team Dsm, o meglio, è salito di grado, visto che già vestiva questi colori, ma della squadra Development. Del resto è la stessa storia degli altri due. Segno che queste squadre avevano seminato e ora vogliono portarsi a casa il raccolto.

Lo scorso anno per Milesi tre vittorie: due strada (qui la seconda al Tour de l’Avenir) e una crono. Ricordiamo che lui va in bici da soli 5 anni
Nel 2022 per Milesi tre vittorie: due strada (qui la seconda al Tour de l’Avenir) e una crono. Ricordiamo che lui va in bici da soli 5 anni

E WorldTour sia…

Ma perché il raccolto sia buono non basta il supporto del team, servono anche l’impegno dell’atleta, la sua determinazione, i suoi risultati. Tutti ingredienti che non sono mancati a Milesi, tanto più che Lorenzo aveva avuto un brutto incidente ad inizio stagione.

«E’ andata bene direi… – racconta Milesi – nella passata stagione ho colto la prima vittoria su strada (aveva già vinto a crono da junior, ndr). Poi ne è arrivata un’altra ed è stato ancora meglio! Non sapevo cosa aspettarmi all’inizio dell’anno perché cambiava il livello. Perché è vero che era nel contratto che sarei passato, ma poi servono i fatti. Quindi non sono stato così colpito di questo arrivo in prima squadra. E anche l’incidente mi ha limitato poco, alla fine ho perso solo una gara di quelle che avevo in programma e due settimane di allenamento».

Dalle parole di Milesi si capisce quanto sia importante dare continuità al progetto. E quanto sia più “facile” passare di grado… ma restando di fatto nella stessa casa.

«Ora penso a fare bene la preparazione per questa stagione, dove ci sarà da fare un altro salto: l’obiettivo è migliorare. Tutto mi sembra abbastanza simile a quando ero in continental. Sì, cambia qualche persona, ma neanche tantissime, anche perché siamo passati in sei dalla Development. In più avevo già fatto delle gare con la WorldTour e avevo già avuto modo di saggiare l’ambiente.

«Quel che è cambiato è che sto facendo più ore di sella. Ho iniziato prima, ma è anche vero che inizio a correre un mese prima».

Il programma agonistico del bergamasco si aprirà a metà febbraio con Haut Var e proseguirà con l’Ardeche e man mano tutto il resto.

La Dsm in allenamento sulle strade del ritiro spagnolo. Lorenzo debutterà il 17 febbraio al Tour du Haut Var (immagine da Instagram)
La Dsm in allenamento sulle strade del ritiro spagnolo. Lorenzo debutterà il 17 febbraio al Tour du Haut Var (immagine da Instagram)

La gavetta serve

Vicino a Milesi c’è il suo amico e consigliere, “l’esperto” Alberto Dainese il quale dice: «Io “spargo” consigli a destra e manca!».

«E’ il vecchio saggio», ribatte scherzando Milesi.

Passare giovani però comporta anche qualche rischio, come quello di ritrovarsi a svolgere un mero lavoro di gregariato, col risultato di disabituarsi alla vittoria e di perdere certi istinti. Fortunatamente, passando in sei, forse questo rischio viene un po’ limato. E poi molto dipende anche dalla mentalità della squadra.

«Dover tirare all’inizio ci sta – dice Milesi – fa parte del gioco, credo sia normale fare un po’ di gavetta. Poi ovviamente spero di trovare i miei spazi, ma credo che me li daranno».

Milesi (qui con Miholjevic a ruota) nel 2022 ha preso parte sia al Giro U23 che all’Avenir. E ha disputato alcune gare con la prima squadra
Milesi (qui con Miholjevic a ruota) nel 2022 ha preso parte sia al Giro U23 che all’Avenir. E ha disputato alcune gare con la prima squadra

Tante novità

«Sono nel gruppo degli scalatori/grandi Giri – prosegue Lorenzo – e quando si esce per l’allenamento si parte subito belli andanti: 300-350 watt già al primo strappetto, specie se c’è Bardet. E tutto ciò, soprattutto a dicembre, si sentiva. Ora va meglio».

Milesi sembra prendere tutto alla leggera, come se diventare pro’ fosse una cosa normale. Ma tutto sommato è la forza dei veri talenti. Il suo approccio ricorda vagamente quello di Jonathan Milan che sornione, sornione… si affida a chi ne sa di più, agli esperti del team ed esegue con dedizione il suo compito. E’ così con gli allenamenti, ma anche con l’alimentazione e la dotazione tecnica.

«Abbiamo cambiato la bici, o meglio, il telaio. Siamo passati alla Scott Foil. E’ cambiata anche la sella, ora è Syncros (marchio di Scott, ndr), ma la posizione è più o meno simile. La stessa cosa vale per la bici da crono. Insomma quelle piccolissime differenze che ci sono quando si cambiano alcuni componenti, ma gli angoli restano gli stessi».