La corsa in rosa della Ineos vista dalla testa: parla Tosatto

25.05.2022
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Tosatto confabula con un altro diesse. Dal piazzale dei pullman si vede l’hotel della sera in cui Cadel Evans perse la maglia rosa giusto vent’anni fa, dopo la tappa di Passo Coe. Esaurite le incombenze del leader, Carapaz è arrivato pedalando al piccolo trotto lungo il vialetto che costeggia il lago, ben lontano da simili presagi. Anzi, rafforzato da un altro giorno senza attacchi, l’ecuadoriano si è tolto il gusto di sprintare in faccia a Hindley. Non perché ci fosse qualcosa in palio, ma per fargli capire di avere ancora forze per tenergli testa. La salita di Passo Rovere ha sbrindellato il gruppo, ma i primi della classifica sono rimasti incollati fra loro. L’unico ad aver pagato è stato Almeida, che su simili pendenze ha potuto difendersi meno di ieri ad Aprica.

Tosatto sta guidando la Ineos nel suo quinto Giro: il primo nel 2018 con Froome
Tosatto sta guidando la Ineos nel suo quinto Giro: il primo nel 2018 con Froome

Attacchi mancati

Carapaz entra nel pullman, scambiando un rapido cinque con Tosatto, che finito l’appello si avvicina. Il Team Ineos sta correndo con la solita autorità, aspettandosi forse qualcosa in più dagli avversari.

«Visto dall’ammiraglia – scherza Matteo – sto vedendo un bel Giro. E’ molto combattuto. Squadre forti e atleti forti. Si deciderà il fine settimana, bisognerà essere al posto giusto nel momento giusto. Stanno andando tutti molto forte. Sinceramente mi aspettavo qualche attacco di blocco da parte di altre squadre, però io guardo a casa mia. Se avessi una squadra e dovessi attaccare la maglia rosa, magari mi muoverei in modo diverso. Però penso che noi, la Bora, il Bahrain e la stessa Uae stiamo correndo molto bene. Dobbiamo fare i conti con le forze che abbiamo. Domani si recupera e poi si guarderà a venerdì e sabato».

Landa ha provato vari allunghi, ma senza la verve dei bei tempi
Landa ha provato vari allunghi, ma senza la verve dei bei tempi
Quando a Torino vi siete dispersi hai avuto paura?

In realtà no. A Torino ero super tranquillo, perché fino a quel giorno lì erano stati i più forti in salita. Quel giorno abbiamo pagato il grande caldo e un percorso tecnico non adatto alle nostre caratteristiche. Qualche disattenzione da parte di qualche corridore c’è stata, ovviamente, però lì Richard è stato bravo a salvarsi, in quella che è stata una giornata storta un po’ per tutti.

Hai mai pensato di aver preso la maglia rosa troppo presto?

Per me va bene così, perché nel 2020 l’abbiamo presa all’ultima tappa ed era tropo tardi. L’anno scorso è venuta nella prima settimana, quindi troppo presto. Secondo me quando hai la maglia rosa, dà una spinta al gruppo, si sente meno la fatica. Per noi non cambia nulla. Abbiamo la nostra idea di corsa e dobbiamo portarla avanti.

Questa volta la difesa di Almeida è stata problematica: il passivo è stato di 1’20”
Questa volta la difesa di Almeida è stata problematica: il passivo è stato di 1’20”
Sembrava che staccare Almeida fosse lo scopo condiviso.

Si giravano spesso non solo per guardare Almeida. Era uno di quelli che se arrivava con poco distacco nell’ultima tappa, diventava pericoloso. Ma penso che Richard come Hindley e Landa sono alla pari. Non si può pensare oggi alla crono, dovremo pensarci sabato sera.

La sensazione è che aspettino tutti la Marmolada per regolare i conti.

Questi pochi secondi sulla Marmolada non serviranno. Dipende da come sarà la classifica venerdì sera. Intanto guardiamo a domani.

Com’è il clima in squadra?

Il clima è super buono, siamo un bel gruppo. Per adesso sono bravi, abbiamo giovani e corridori di esperienza. E soprattutto, c’è ottimo feeling fra corridori e staff.

La Ineos ha lavorato forte fino alla salita finale con Richie Porte
La Ineos ha lavorato forte fino alla salita finale con Richie Porte
Tao, Egan e adesso Richard: si possono fare paragoni?

Non si può fare nessun paragone. Tao era una sorpresa. Egan era già un campione, che aveva vinto il Tour. Anche Richard ha già vinto un Giro, è un campione anche lui. Però hanno caratteristiche diverse, ognuno ha il suo carisma. Con Richard mi sono trovato bene. Con lui ho un ottimo rapporto, schietto. Quello che penso glielo dico e così anche lui. Siamo sulla stessa linea di pensiero su tutte le cose, sulla tattica e sui compagni. Richard è uno che non serve motivarlo, perché si motiva da solo. E penso che questa sia la grande sua forza.

Ha mai avuto giorni storti?

Finora non ha avuto giorni storti (ride e tocca ferro, ndr) e speriamo non ne abbia.