«Finalmente passerò un inverno normale». Con Riccardo Stacchiotti ci eravamo lasciati così. Il marchigiano qualche mese fa era il ritratto della serenità per il rinnovo, adesso è quello della felicità dopo la notizia che la sua Vini Zabù farà il Giro d’Italia.
«La serenità – racconta Stacchiotti – è fondamentale, cosa che era mancata l’inverno scorso».
Concentrato sul lavoro
«Io firmai a febbraio inoltrato, giusto un anno fa – dice il marchigiano – Venivo da due anni di continental ed ero andato bene. Avevo fatto sei vittorie e meritavo il passaggio tra le professional. Dovevo andare nella famosa squadra ungherese che però non vide mai la luce. Fatto sta che a dicembre 2019 ero rimasto a piedi. E trovare una sistemazione non era facile. Quando non hai un futuro certo le cose non le fai al meglio. Quest’anno invece è stata tutt’altra storia. La Zabù mi ha rinnovato il contratto già ad ottobre. In questo modo mi sono potuto concentrare solo sul lavoro e devo dire che sin qui è stato proprio un buon inverno».
Tra Bergamo e Recanati
“Stacchio” osserva un giorno di riposo, ma dice subito che veniva da tre-quattro giorni “fatti bene”. Vuol farsi trovare bello pronto per il ritiro che la sua squadra farà a Montecatini a partire da questo weekend.
«Fin qui non abbiamo fatto nessun ritiro – dice Stacchiotti – io mio sono diviso tra Bergamo (dove vive con la fidanzata Martina Fidanza, ndr) e casa mia, Recanati. E nei momenti più freddi venivo nelle Marche, dove c’è un clima decisamente più mite per allenarsi. Con la squadra dovevamo fare un ritiro a metà gennaio prima dell’Argentina, ma essendo saltato il San Juan, Citracca e Scinto hanno deciso di spostare tutto più avanti, lasciandoci la possibilità di allenarci come meglio credevamo».
E Riccardo si allenato bene. Tanti chilometri e tante salite, anche se ammette di non amarle troppo.
«Ho fatto spesso la Castelletta, che è una salita simbolo delle nostre parti. Ci andavo sempre con Michele Scarponi. In cima hanno posato anche una stele per lui. Che dire: è sempre un’emozione».
Assalto al Giro
La notizia del Giro per Stacchiotti è quasi una sorpresa.
«Davvero una bella notizia! Anche perché con due wild card e la Alpecin Fenix che voleva venire sarebbe stata davvero dura esserci. Poi l’Uci per fortuna ne ha concessa un’altra. Nonostante le critiche che ci sono arrivate sono convinto che faremo un bel Giro e anzi queste critiche ci daranno più energie. E poi questa notizia è una bella iniezione di fiducia».
Stacchiotti poi è pressoché sicuro di esserci. E’ uno dei leader della squadra. Lo stesso Scinto ci aveva detto che starà vicino a Jakub Mareczko. E per questo, Riccardo non dovrebbe essere costretto a fare i “trials” per staccare il pass per il Giro. Avrà la possibilità di fare il suo programma di avvicinamento senza l’assillo del risultato.
«Sicuro no – dice Stacchiotti – la formazione sarà fatta a ridosso del Giro e io con il mio preparatore, Alessandro Malaguti che mi conosce molto bene, stiamo facendo il massimo per arrivarci al meglio. L’apripista l’ho fatto già per Grosu e Marin e mi sono trovato bene in quel ruolo, poi tutto sta a trovare il feeling con il velocista, ma credo che con Jakub non ci saranno problemi».
“Stacchio” è sin troppo modesto e quando gli facciamo notare che comunque è un corridore completo, che può attaccare e magari andare a caccia dei traguardi volanti, insomma che può fare un Giro come ha fatto Pellaud quest’anno, lui sorride… e ribatte: «Di certo sono un corridore che non si tira mai indietro, come Pellaud. Se c’è da aiutare aiuto, se c’è da andare in fuga ci vado. Se devo tirare tiro!».