Brambilla, fiducia già in estate: la Q36.5 se lo tiene stretto

21.10.2023
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Gianluca Brambilla non si ferma, rilancia e va avanti. Il veneto ha trovato nella Q36.5 nuova linfa e forse anche piena fiducia. A 36 anni suonati, il “Brambi” poteva anche dire basta. Una buona carriera, qualche vittoria di peso, team importanti nei quali ha anche lavorato per capitani importanti. Non doveva nulla a nessuno. 

Il livello poi oggi è siderale, si sa, e non è facile. I corridori nati negli anni ’80 sono sempre meno e pochissimi sono riusciti ad adattarsi al nuovo ciclismo. Per farlo serve una grande disponibilità, ma anche una certa intelligenza. 

Gianluca Brambilla (classe 1987) ai nostri “microfoni”
Gianluca Brambilla (classe 1987) ai nostri “microfoni”

Un anno in più

Invece succede che la firma per il rinnovo arriva prima di quanto ci si potesse attendere. 

«E’ stata una stagione positiva – ci spiega Gianluca – nonostante sia stata segnata da due momenti delicati: uno a dicembre scorso, quando sono stato operato di appendicite, e uno in piena estate al Giro di Svizzera.

«Nel primo, ho passato una settimana all’ospedale quando ero nel bel mezzo della preparazione. Perdere una settimana in quel modo, poi di questi tempi, non è stato facile. E infatti questo intoppo ha segnato il mio inizio di stagione».

Nel mezzo Brambilla fa delle buone corse e trova un certa continuità che non guasta mai, tanto più se si è un corridore non giovanissimo.
«Poi allo Svizzera, sul quale era incentrata la stagione, ho avuto sfortuna. Nelle prime tappe mi sono subito rotto la clavicola. Altro stop che mi ha tenuto fuori due mesi. Poi però comunque sono rientrato. Ho fatto subito qualche buon piazzamento. E sono andato anche vicino alla vittoria a Burgos».

Brambilla si appresta ad affrontare la 15ª stagione da pro’. Nel suo palmares sei vittorie tra cui una tappa al Giro 2016
Brambilla si appresta ad affrontare la 15ª stagione da pro’. Nel suo palmares sei vittorie tra cui una tappa al Giro 2016

Grinta…

La grinta non manca a Gianluca e questo è stato ancora una volta il suo punto di forza.
«Io – va avanti Brambilla – non mi accontento mai. Anzi, sono sempre un po’ troppo cattivo con me stesso. Però penso che per avere una mentalità vincente, devi essere un po’ così e alla fine credo sia una cosa positiva per me». 

Corridori così sono sempre meno. Jolly un po’ su tutti i terreni, disponibili per il team e all’occorrenza in grado di prendersi le proprie responsabilità. È facile capire dunque perché Douglas Ryder, patron della Q36.5, abbia deciso di tenerlo ancora un altro anno, almeno…

«Riguardo alla firma del contratto la situazione era più positiva dell’anno scorso – spiega con un certo orgoglio Gianluca – loro volevano farmi rinnovare e io che sono agli ultimi anni di carriera ho accettato di buon grado. Anche perché con la squadra mi trovo bene. Sono contento del supporto che riesco a dare con la mia esperienza».

Gianluca è un riferimento per i compagni. Eccolo con Damien Howson dopo che l’australiano aveva vinto nelle Asturie
Gianluca è un riferimento per i compagni. Eccolo con Damien Howson dopo che l’australiano aveva vinto nelle Asturie

Ed esperienza

E la parola esperienza in questo caso non è vaga come altre volte. La Q36.5 è davvero una squadra giovane e un Brambilla ci stava, e ci sta, bene.

«All’inizio della stagione ci siamo ritrovati un po’ ad inseguire le gare. Avevamo tante corse in calendario, volevamo arrivare dappertutto, però la squadra era fatta solo di 20 corridori. Ci sono stati momenti in cui facevamo tripla attività. E non era facile essere competitivi dappertutto. Poi però quando abbiamo preso il ritmo abbiamo colto qualche bel risultato e ci siamo tolti anche qualche soddisfazione».

Il discorso vira poi inevitabilmente sui giovani. Se Brambilla è un riferimento in gruppo, figuriamoci per i ragazzi della sua squadra. Già sapevamo del buon feeling con Walter Calzoni. E lui stesso lo conferma.

«Di giovani ne abbiamo tanti – dice Gianluca – e i nostri mi sembrano giovani che hanno più voglia di molti altri. Vogliono emergere. Penso a Walter per esempio. Lui mi sta vicino, mi chiede, è motivato… Per me è un ottimo corridore, ha un grande motore e deve cercare di sfruttarlo al meglio.

«Discorso simile per lo spagnolo Camprubi, forte e curioso».