Bilbao: la costanza, la volata su Alaphilippe e il 2023

22.11.2022
5 min
Salva

«È stata senza dubbio la mia migliore stagione», parole di Pello Bilbao. Il basco ha vinto tre corse, ma soprattutto ha mostrato una costanza di rendimento strabiliante. Questa è da sempre stata il suo cavallo di battaglia, ma quest’anno in effetti è cresciuta ancora.

Il corridore della Bahrain-Victorious in otto corse a tappe disputate solo una volta non è entrato nella top dieci, la prima, alla Comunitat Valenciana quando era in fase di rodaggio. E nelle altre sette volte, in tre occasioni è salito sul podio.

Lo sprint regale di Bilbao davanti ad Alaphilippe al Giro dei Paesi Baschi
Lo sprint regale di Bilbao davanti ad Alaphilippe al Giro dei Paesi Baschi

Costanza incredibile

Qualche giorno fa Bilbao ha parlato ad una tv (Deia) della sua regione e ha fatto discorsi interessanti sia sulla stagione passata che su quelle che verrà.

«Credo – ha detto Bilbao – di continuare a migliorare e di non aver ancora raggiunto il mio pieno potenziale. A 32 anni chiudere un anno con questi risultati è un buon segno per me. Sono sempre stato regolare, costante. Ho raccolto tre vittorie e in una ho anche battuto Julian Alaphilippe in uno sprint serrato. Per me questa è la foto dell’anno ed è una foto da conservare nei miei ricordi più belli, una vittoria che segna una carriera».

E forse è da conservare anche perché l’ha ottenuta nella sua terra, al Giro dei Paesi Baschi. 

«Sono contento di quanto fatto in stagione perché oggi nessuna gara è scontata. Si corre sempre al massimo livello, qualunque sia la categoria. Il ritmo attuale impone sempre che tu sia al top. Siamo passati da un ciclismo che ti chiedeva di avere dei picchi di forma ad un ciclismo in cui devi essere in buona forma tutto l’anno. E’ un po’ come il calcio».

David Evangelista intervista Bilbao dopo la sua vittoria a Lana al TOTA
David Evangelista intervista Bilbao dopo la sua vittoria a Lana al TOTA

Motivazioni a tutta

Essere sempre al 100% però non è facile. E non lo è né di gambe, né di testa. E Pello lo sa bene, tanto che non è mancato un suo commento anche sotto questo punto di vista.

«Chiaramente – ha proseguito Bilbao – non puoi ignorare la pressione che la squadra e magari la stampa ti mettono addosso. Sono cose che a volte possono farti perdere la motivazione. Pertanto come in tutte le cose della vita, devi stabilire dei limiti e sapere come stabilirli. Passiamo metà della nostra vita a lavorare e se non ci piace quello che facciamo, è dura aspettare le ferie». Come dire: “Devi cercare di essere felice e amare ciò che fai”: il senso è questo.

A Lienz Bilbao (in seconda ruota) ha sofferto il freddo e forse anche un po’ la pressione. Alla fine ha chiuso il TOTA 4° nella generale
A Lienz Bilbao (in seconda ruota) ha sofferto il freddo e forse anche un po’ la pressione. Alla fine ha chiuso il TOTA 4° nella generale

Pressione sì o no?

Si è parlato di pressione, forse questo aspetto è l’anello non diciamo debole, ma meno resistente del basco. Pello è un generoso, un buono, un corridore coriaceo, ma quando arriva il momento clou magari preferisce defilarsi, meglio aiutare un leader. Chiaro, sono sensazioni che si hanno da fuori. Ma ci viene in mente per esempio la tappa finale del Tour of the Alps di quest’anno.

Bilbao aveva dominato la corsa sin lì. Eppure quella mattina sotto la pioggia battente di Lienz c’era nell’aria che qualcosa potesse accadere. Non era scontato che “portasse la nave in porto”. Poi magari quella notte non era stato bene, chissà… però il dubbio resta.

Questo non vuol essere un limite che vogliamo affibbiare ad un grande atleta. Alla fine sono cose che valgono per tutti. E anche sfingi apparentemente dai nervi d’acciaio come Pogacar o Evenepoel hanno fatto i conti con questo aspetto. O lo stesso Vingegaard questa estate dopo la vittoria del Tour.

L’immagine (sfocata in quanto uno screenshot a video) del ringraziamento di Caruso a Bilbao: due uomini di grande spessore morale
L’immagine (sfocata in quanto uno screenshot a video) del ringraziamento di Caruso a Bilbao: due uomini di grande spessore morale

Gas spalancato

Ma torniamo a Bilbao e alla stagione che verrà. In Italia è molto amato. Sia per quel gesto memorabile quando aiutò Caruso verso l’Alpe Motta, sia perché è un fedelissimo del Giro. Per Pello sei partecipazioni nella corsa rosa: è il grande Giro a cui ha più partecipato in dodici anni di carriera. Ma quest’anno con ogni probabilità non lo vedremo al via dall’Abruzzo.

«L’idea – spiega Bilbao – è di partire forte ed essere competitivi sin da subito. Inizierò a correre in Australia. Poi farò la Strade Bianche, il Giro dei Paesi Baschi e le classiche delle Ardenne. L’obiettivo principale della stagione sarà il Tour de France. Le prime tappe, nei Paesi Baschi, sono di casa e so già che vivremo forti emozioni. Cercherò di vivere l’esperienza nel miglior modo possibile».

Con le Grand Deepart da casa è comprensibile che Bilbao sia al via del Tour e tutto sommato questo apre uno spiraglio in più per vedere Caruso di nuovo al Giro. E’ lecito ipotizzare che la Bahrain-Victorious possa smistare i suoi capitani.

Pello Bilbao in azione, quest’anno il basco in corsa ha macinato 10.747 Km in 67 giorni di gara
Bilbao in azione, quest’anno il basco in corsa ha macinato 10.747 Km in 67 giorni di gara

Contratto d’acciaio

Lo stimolo sarà doppio per Pello: il Tour da casa e un calendario diverso. Se l’obiettivo è crescere,  magari trasformando diversi secondi posti in vittorie, è anche quello di continuare ad essere costanti. 

Lo scalatore basco grazie alla sua costanza è stato il 16° nel ranking UCI di quest’anno, il primo della sua squadra. Da solo ha portato circa il 13% dei punti per il famoso triennio 2020-2021. Probabilmente anche per questo in estate gli è stato proposto un prolungamento di contratto fino a tutto il 2024. Prolungamento che lui ha accettato.