E ora Bennati: con Remco forse poteva starci Bettiol

25.09.2022
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Daniele Bennati qualche chiacchiera con i suoi è riuscito a farla e solo per questo accetta di parlarne. Un attimo fa si è guardato intorno, nell’area piuttosto stretta dei camper delle squadre, chiedendosi come mai ci fossero tante facce lunghe.

Ragionando, si è detto che avevamo tutti gli occhi puntati sulla corsa dei pro’ dopo il bilancio di quelle precedenti, e questo aveva implicitamente fatto aumentare le attese. E’ anche vero però che la nazionale è partita dall’Italia tra voci di sicura disfatta. Invece gli azzurri sono stati protagonisti, arrivando a giocarsi una medaglia.

Nella riunione informale del mattino, Bennati ha ripassato i ruoli: clima disteso
Nella riunione informale del mattino, Bennati ha ripassato i ruoli: clima disteso

Errore o ragionamento

C’è quell’unica sbavatura che ci gira per la testa ed è il fatto che nessuno dei leader abbia seguito l’azione di Evenepoel e nella fuga siano rimasti soltanto Lorenzo Rota e Nicola Conci. Appena siamo arrivati al camper della nazionale, abbiamo trovato Bennati e Trentin che parlavano proprio di questo (foto di apertura). Matteo non sembrava molto convinto, ma non doveva essere lui a muoversi. Bennati allarga le braccia, la mancanza l’ha colta pure lui.

«Diciamo che se si muoveva Remco – ammette il cittì – e in quella fuga ci fosse stato Bettiol, a quel punto Rota sarebbe stato veramente importante per lui. E’ chiaro che Alberto in quel frangente sicuramente avrà ragionato, perché poi quando sei in corsa fai anche dei ragionamenti. E ti dici che secondo te la corsa potrebbe andare un altro modo. Magari ha visto dei movimenti del Belgio o della Francia piuttosto che di qualche altra nazionale.

«L’Australia comunque è un po’ mancata. Parliamoci chiaro, loro si aspettavano probabilmente che anche l’Australia potesse controllare meglio la situazione, perché Matthews era uno dei favoriti. E lì sono scelte. E’ chiaro però che se perdi l’attimo, poi ti giochi il mondiale».

Bettiol probabilmente avrebbe dovuto entrare nella fuga di Evenepoel: l’attacco era annunciato
Bettiol probabilmente avrebbe dovuto entrare nella fuga di Evenepoel: l’attacco era annunciato

L’errore dei quattro

Un secondo di silenzio serve per fare ordine nelle idee. Se non fosse stato per questo mezzo blackout la ciambella sarebbe riuscita col buco, perché il toscano non è così sicuro che Evenepoel avrebbe staccato Bettiol come ha fatto invece con Lutsenko. Ma a quel punto, con i soli Rota e Conci davanti, le cose sono andate fin troppo bene. Fino al grande rimescolamento nel finale.

«Dispiace – dice Bennati – perché comunque in pochissimo tempo ci siamo giocati due medaglie. C’è stato un rimescolamento che… Parliamoci chiaro, non era facile da interpretare, perché era un circuito duro, ma allo stesso tempo veloce. E questo è la dimostrazione del fatto che se hai un po’ di vantaggio davanti ma ti fermi e dietro vanno a 60 all’ora, fanno anche presto a chiudere il gap. Però è chiaro che quando sei li a giocarti una medaglia, i quattro anzi se ne giocavano due…

«Sono stati dei polli. Secondo me sono stati tutti e quattro dei polli, perché comunque quattro corridori che in carriera non si sono mai ritrovati a giocarsi il podio in un mondiale, e tutti giovani, non si fermano a quel modo.

«Dicono che non sapevano nulla dei distacchi? Eh, ho capito, a maggior ragione se non lo so, io cerco di girare fino ai 300 metri e poi faccio la volata. Almeno la perdo sulla linea. Comunque mi dispiace per Rota, perché lui veramente si è fermato, ma gli altri si sono fermati dietro di lui. E dispiace perché nel giro di 200 metri sono svanite due possibilità di medaglie». 

Sobrero e Zana su un ponticello con la radio e sotto il sole passavano gli ordini di Bennati
Sobrero e Zana su un ponticello con la radio e sotto il sole passavano gli ordini di Bennati

Due posti a disposizione

La corsa di Wollongong corre come un film davanti agli occhi del Benna e fra le righe racconta che il sistema di comunicazione radio era così precario che ha preferito fermarsi in un punto lungo la strada, approfittando di uno schermo. Lungo il percorso, a parte le postazioni ai due box, Sobrero e Zana fermi su un cavalcavia con la radio in mano fornivano informazioni aggiuntive. I due dopo la corsa avevano la faccia bruciata dal sole.

E così il debutto iridato di Bennati è ormai alle spalle e si sottoporrà nelle prossime ore al giudizio di appassionati ed esperti.

«Battistella davanti – ragiona Bennati – ha fatto il suo alla grande. E’ chiaro che su otto, qualche defezione ce l’hai sempre. È difficile fare tutto, tutto alla perfezione, però non so se ci sia convenuto che alla fine si sono riuniti. Secondo me il fatto di essere esserci riuniti ci ha precluso magari una possibilità di medaglia. Rota allo sprint se la cava, erano quattro e c’erano due posti a disposizione.

«Poi addirittura per un attimo ho pensato che Trentin avesse fatto quarto, terzo della volata. A quel punto stare giù dal podio di una sola posizione sarebbe stato parecchio fastidioso».