EDITORIALE / Nessun privilegio, ma pensiamo al ciclismo

27.12.2021
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ExtraGiro annulla tre gare, fra cui la Strade Bianche di Romagna. Il Giro d’Italia Ciclocross soffre per sovrapposizioni che negli ultimi due anni, fra Covid e compilazione dei calendari, non si erano verificate. Quel che si sta verificando è piuttosto chiaro, a dire il vero. Stanno venendo meno le garanzie offerte negli scorsi anni dal presidente Di Rocco agli organizzatori che a vario titolo poteva ritenere suoi fedeli. Gli amici di ExtraGiro nel 2020 hanno permesso al ciclismo di ripartire e all’UCI di salvare il mondiale cui Martigny aveva rinunciato per le limitazioni Covid. L’organizzazione di Fausto Scotti ha tenuto in piedi il ciclocross in una fase storica in cui nessuno organizzava gare. Nessuno dice che siano stati immuni da criticità. Sappiamo bene, ad esempio, che le società non fossero contente dei metodi di Scotti e che il Giro di Val d’Aosta non abbia mai digerito il grande apporto ricevuto dal Giro d’Italia U23.

Il Giro d’Onore si è svolto a Roma il 21 dicembre, per celebrare i successi del ciclismo
Il Giro d’Onore si è svolto a Roma il 21 dicembre

La ristrutturazione 

Così, come spesso accade quando in casa arriva il nuovo padrone, si è cominciato a fare ordine in quella che si è ritenuta una situazione da ristrutturare.

Il presidente Dagnoni ha messo mano con energia al settore delle nazionali, costruendo la struttura affidata a Roberto Amadio. Poi ha rimescolato i quadri tecnici, con un paio di passaggi che ancora destano qualche perplessità. Il primo è lo spostamento di Dino Salvoldi agli juniores, sebbene manchino appena tre anni alle Olimpiadi di Parigi alle quali il milanese stava lavorando da sette anni. Il secondo è l’allontanamento di Mario Valentini dal settore paralimpico (dopo il lavoro del tecnico umbro in campagna elettorale e le sue tante vittorie) per lasciare posto a Rino De Candido.

Come si disse a suo tempo e come non ci stancheremo mai di ripetere, il nuovo Presidente e il Consiglio federale possono fare ciò che ritengono più opportuno, ma sarebbe auspicabile che simili scelte non offrissero il fianco a troppe interpretazioni. Come quando mandarono a casa Cassani dalle Olimpiadi, lasciando però che a rimanere in Giappone fosse lo stesso Amadio. Roberto infatti ne ricalcava il ruolo, pur non avendo partecipato minimamente alla preparazione olimpica.

Il presidente Coni Malagò e Norma Gimondi, candidata con Martinello e ora vicepresidente Fci con Dagnoni
Il presidente Coni Malagò e Norma Gimondi, candidata con Martinello e ora vicepresidente Fci

La memoria corta

L’ultimo colpo di spugna s’è visto al Giro d’Onore, celebrazione di grande impatto dei successi federali che si è tenuto a Roma il 21 dicembre dopo l’edizione 2020 che si svolse online. Alla presenza dei campioni olimpici e degli iridati, di star dello spettacolo e di giornalisti, la Federazione ha messo in mostra i suoi gioielli.

Mancava Di Rocco, non invitato, la cui gestione ha prodotto quei successi. Chiamarlo avrebbe fugato quel senso di… dispetto che a volte si percepisce al solo sentirlo nominare.

La tentazione di cancellare il passato è ricorrente. Accadde anche quando il presidente Ceruti, scomparso prematuramente nel 2020, nel 1997 ritenne che Alfredo Martini avesse fatto il suo tempo e lo rimpiazzò. Fu una levata di scudi fra i suoi stessi fedelissimi a persuaderlo affinché mantenesse al glorioso toscano un ruolo di rappresentanza.

La sovrapposizione con la Adriatica Ionica Race di Argentin ha provocato la reazione di ExtraGiro
La sovrapposizione con la Adriatica Ionica Race di Argentin ha provocato la reazione di ExtraGiro

Sovrapposizioni e tensioni

L’annullamento delle tre gare di ExtraGiro dipende dalla sovrapposizione nel calendario con l’Adriatica Ionica Race. Soltanto il Tour de France negli anni è riuscito ad avere una posizione esclusiva nel calendario del ciclismo. Per cui, nonostante le Continental siano gli attori principali delle corse romagnole e di quella di Argentin, sarebbe ingenuo da parte degli organizzatori di Mordano pretendere di non avere alcuna sovrapposizione.

L’esigenza primaria tuttavia è trovare una conciliazione che permetta che si svolgano entrambe. Siamo già sottoposti a interferenze straniere, come quella del Tour de l’Avenir con le classiche italiane di agosto, almeno in casa nostra evitiamo di pestarci i piedi.

Dire che quella del ciclismo sia sempre stata una grande famiglia o la casa di tutti sarebbe piuttosto ipocrita: ha smesso di esserlo da tanto. Ogni gestione ha avuto i suoi favoriti e i suoi favoritismi. Ma visto che il momento è difficile per tutti, sarebbe corretto mettere l’attività al centro ed evitare che le… sistemazioni post elettorali danneggino lo sport. Questo, al netto delle simpatie e di ogni possibile ragionamento, non possiamo proprio permettercelo.