Emiliano Borgna, Edita Pucinskaite

Borgna-Fci: lavoriamo insieme per i giovani?

21.11.2020
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Emilliano Borgna è il presidente di Acsi Ciclismo e in questo periodo si sarà sentito tirare idealmente per la giacca. Acsi è un’associazione che raggruppa un significativo numero di organizzatori di eventi amatoriali e recentemente, con l’appoggio di Nalini, ha dato vita a un circuito di Gran Fondo da febbraio a settembre. Nella foto di apertura, Borgna è con Edita Pucinskaite, iridata a Verona 1999, la cui Gran Fondo dal 2020 è con Acsi.

Fci e amatori

Fra i temi cari ai candidati alla presidenza della Federciclismo, quello di riportare gli amatori e i cicloturisti alla casa madre è abbastanza ricorrente e spiegato in vario modo. E al di là del nobile intento, il dato che resta e fa pensare è che i cicloturisti e gli amatori sono gli unici che pagano. Per affiliarsi. Correre. Fare attività. Riportarli a casa potrebbe avere un valore economico non trascurabile. La Fci può avere effettivo giovamento nel riunirli sotto la sua egida o ne risulterebbe appesantita, perdendo di vista lo scopo olimpico?

Emiliano Borgna, GF Squali, Acsi
Emiliano Borgna, alla GF Squali affiliata all’Acsi
Emiliano Borgna, GF Squali, Acsi
Borgna alla GF Squali, affiliata Acsi

Nei giorni successivi alle interviste di Martinello, Di Rocco, Dagnoni e Isetti, più di un corridore ci ha contattato, infatti, chiedendo se abbia senso far confluire gli amatori all’interno di una Federazione che ha come fine ultimo la partecipazione alle Olimpiadi e la formazione di atleti che alle stesse un giorno possano arrivare. Non avrebbe più senso ricordarsi di quando si facevano i Giochi della Gioventù e investire sui giovani, piuttosto che rincorrere adulti che in taluni casi pensano di essere campioni?

La posizione è ovviamente estrema e viene da ex professionisti, ma un passaggio con Borgna, che fra le Gran Fondo ha il suo pane quotidiano, andava fatto.

Avvocato, che cosa pensa della problematica?

Penso che il settore amatoriale debba tornare tale, anche se l’Uci inventando le prove di World Series ha sdoganato l’agonismo. Ma quella sfera va lasciata ai professionisti e ai giovani che nel ciclismo possono avere un futuro. La Fci ha finalità olimpica, che cosa se ne fa degli amatori e dei cicloturisti in quest’ottica?

Che futuro immagina per le Gran Fondo?

Devono essere eventi molto partecipati per valorizzare i territori in cui si svolgono. Non credo si debba alimentare l’agonismo. Genera comportamenti eccessivi e diventa un deterrente per la stessa partecipazione. Le strade sono piene di bici e di neofiti. Se uno che non ha mai corso va al via di una prova in cui si parte a 70 all’ora, secondo voi continua o butta via la bici?

Partenza Arco Acsi
Le Gran Fondo tornino eventi che aggregano e fanno promozione
Partenza Arco Acsi
La Gran Fondo è la miglior promozione del territorio
Perché tante Gran Fondo hanno lasciato la casa madre e hanno bussato alla vostra porta?

Lamentano costi molto alti e la troppa burocrazia, che ammazza gli eventi. Noi ci occupiamo anche di questi aspetti, seguiamo per loro i protocolli delle varie richieste. Non basta più il foglio A4 di una volta. Adesso le amministrazioni vogliono sapere tutto e stare appresso a questi aspetti è un lavoro. Che noi facciamo per i nostri associati.

Pensa che esista un’alternativa alla lite?

Lo spero davvero tanto. Ho parlato con Silvio Martinello e Rosario Fina, candidato al Comitato regionale siciliano. Siamo in una fase in cui si può davvero collaborare. Si possono immaginare organizzazioni parallele, come a volte facciamo. Sfruttando la logistica della Gran Fondo, abbiamo fatto gare giovanili. E a quel punto la domenica della Gran Fondo diventa una festa di sport per tutta la famiglia.

Una delle grosse contestazioni è che un tempo i papà portavano i figli a correre, oggi i campioni sono loro.

Perché tutti vogliono la foto su Facebook, mentre l’attività amatoriale dovrebbe tornare su altri binari. Mi rendo conto che si spendono soldi importanti per tecnologie eccezionali, ma questo non sfocia per forza nelle liste rosse e nelle leghe fra manifestazioni. Su questo gli organizzatori sono uniti. Una volta l’ex professionista che dominava veniva mitizzato, oggi è guardato con fastidio. E crea problemi.

Di che tipo?

Per la chiusura strade. Di solito dopo 15 minuti dal passaggio dei primi, viene riaperto il traffico. E capirete che un Tommaso Elettrico scava subito quel margine e ti ritrovi con l’80 per cento del gruppo nel traffico. Bisogna ampliare questo margine, dare modo alla gente di vivere certi eventi con la giusta calma, di godersi i posti. Le Gran Fondo che non danno fastidio sono quelle organizzate a braccetto con le Amministrazioni locali, che ne approfittano per valorizzare il proprio territorio. La prima cosa da fare è proprio parlare con loro.

Gara giovanissimi Imola (foto Max Fulgenzi)
Le Gran Fondo dovrebbero sempre ospitare gare di giovanissimi (foto Fulgenzi)
Gara giovanissimi Imola (foto Max Fulgenzi)
Gran Fondo e attività di base: si può collaborare (foto Fulgenzi)
Quindi promozione e non agonismo?

L’agonismo in bici ci sarà sempre, ma non va spinto troppo oltre. Il ciclismo amatoriale deve e può essere la spinta perché lo sport popolare riparta. Per questo Nalini ha deciso di stare al nostro fianco nell’appoggiare un circuito in cui chi si iscrive avrà comunque un capo di abbigliamento dedicato, anche se per Covid si dovesse chiudere di nuovo. Gli eventi devono essere l’occasione di offrire temi diversi, come le experience che può offrire Paolo Bettini o approfondimenti sulla sicurezza con Marco Scarponi.

Quindi leggendo le dichiarazioni dei vari candidati?

Dico loro: incontriamoci. Ho visto che hanno tagliato i costi di affiliazione per avvicinarsi agli Enti. Spero solo che chiunque sarà eletto abbia voglia di ascoltare. Se un marito trascura la moglie e quella va con un altro, la colpa non è solo della moglie e dell’amante. Io sarei contento di collaborare, ma per farlo bisogna essere in due.