Gaviria a Parigi nell’omnium e in Colombia è polemica

22.06.2024
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La vicenda ha lati molto intricati, come solo i Giochi Olimpici sanno creare soprattutto quando la scadenza delle iscrizioni (fissata improrogabilmente per tutte le discipline per l’8 luglio) si fa imminente. In Colombia le scelte per la nazionale hanno destato grandi polemiche, non tanto per la strada, con Bernal impiegato nella prova in linea in coppia con il viceré del Giro d’Italia Martinez che correrà anche la cronometro, quanto per la pista. Qui infatti tornerà a sorpresa Fernando Gaviria, togliendo il posto a Juan Esteban Arango che non l’ha presa affatto bene.

Riassumiamo i fatti: Arango è un corridore di 37 anni che ha seguito lo sviluppo di tutto il periodo di qualificazione su pista, staccando alla fine un biglietto per la sua nazione per le prove endurance. Oggi nel ranking Uci dell’omnium Arango è numero 20 e vanta nel suo palmares un numero notevole di medaglie fra le varie manifestazioni omnisportive che si svolgono al di là dell’Atlantico (Giochi Panamericani, Centroamerican, Bolivariani e così via).

Juan Esteban Arango, numero 20 del ranking Uci per le prove endurance (foto Colprensa)
Juan Esteban Arango, numero 20 del ranking Uci per le prove endurance (foto Colprensa)

Un passato da iridato

Dall’altra parte c’è Gaviria che fino al 2016 si divideva fra strada e pista e con risultati importanti, tanto da laurearsi campione del mondo nell’omnium nel 2015 e 2016 e partire per favorito ai Giochi di Rio, dove finì ai piedi di quel podio sormontato dalla grandezza di Elia Viviani, che era al tempo il suo più fiero avversario, su pista come nelle volate in giro per il mondo. Poi il colombiano ha messo definitivamente da parte la pista, anche se…

In effetti Gaviria aveva capito che l’opportunità di tornare a competere ai Giochi era ghiotta, ma bisognava riprendere un po’ la mano. Dal 2023 ha ritrovato tempo e voglia di girare per i velodromi tanto da raccogliere medaglie d’argento ai campionati panamericani di San Juan (ARG) nell’omnium, nel quartetto e nella madison, proprio con quell’Arango a cui ha tolto il posto.

Il quartetto colombiano argento a San Juan, con Gaviria e Arango insieme (foto Colprensa)
Il quartetto colombiano argento a San Juan, con Gaviria e Arango insieme (foto Colprensa)

I privilegi del WorldTour

L’annuncio della squadra olimpica (su pista ci sono anche 4 qualificati per le prove veloci) ha destato molto scalpore. Arango non ha fatto mistero della sua delusione: «Ho ottenuto la quota olimpica per la Colombia con sacrifici e sudore – ha raccontato a Caracol Radio – seguendo tutto il percorso di qualificazione. Due mesi fa il cittì John Jaime Gonzalez mi ha chiamato annunciandomi che avrebbe scelto Gaviria. Forse far parte di un team del WorldTour dà un privilegio.

«Io sono un professionista e ho accettato la decisione continuando però ad allenarmi perché non si può sapere mai che cosa può succedere. Resto comunque come sostituto, per questo sono rimasto negli Usa a prepararmi e gareggiare. Ma non condivido la scelta che è stata fatta, se c’è un posto anche per la Colombia è merito mio».

Viviani e Gaviria nell’omnium di Rio 2016, con l’azzurro oro e il colombiano quarto
Viviani e Gaviria nell’omnium di Rio 2016, con l’azzurro oro e il colombiano quarto

Gaviria, bocca cucita pensando al Tour

Le parole di Arango sono molto dure e toccano lo sprinter della Movistar solo di striscio: «Gaviria è un corridore con molte qualità, non lo scopro certo io, ma in questo caso ci sono poche argomentazioni in suo favore».

Da una parte quindi c’è Gaviria, che torna al suo vecchio amore e ci arriverà presumibilmente seguendo la strada (nel vero senso della parola) di tanti colleghi, in quanto è probabile il suo ingresso nel team chiamato a correre il Tour de France. Bocche cucite fino alla partenza da Firenze, a maggior ragione toccando un argomento che nelle ultime ore è diventato scottante. Non si è invece potuto sottrarre al discorso il cittì Gonzalez che, chiamato in causa da As, ha detto le sue ragioni.

Il cittì colombiano Gonzalez ha risposto stizzito alle polemiche innescate dalle convocazioni (foto Coc)
Il cittì colombiano Gonzalez ha risposto stizzito alle polemiche innescate dalle convocazioni (foto Coc)

Gonzalez alza la voce

«Le quote sono numeriche e noi dobbiamo scegliere i migliori corridori a disposizione. Bisogna privilegiare chi sta facendo bene, chi può dare lustro al nostro Paese. Inoltre molti non tengono conto che ai Giochi possono andare solamente coloro che hanno preso punti e anche Fernando lo ha fatto, non solo Arango».

Questo è vero solo in parte e va sottolineato, se infatti si guarda al ranking per le prove endurance, a fronte di un Arango che è nelle posizioni di immediato rincalzo al vertice, Gaviria non è neanche presente, quindi i punti utili non sono arrivati da lui. Resta però la facoltà del cittì di scegliere chi ha le migliori opzioni a suo giudizio.

Lo sprinter della Movistar ha ripreso a correre su pista nel 2023 pensando a Parigi
Lo sprinter della Movistar ha ripreso a correre su pista nel 2023 pensando a Parigi

Una decisione collegiale

«Non sono stato solo io a decidere – ha però sottolineato Gonzalez – la scelta è stata fatta da una commissione tecnica e io ho espresso il mio parere alla fine, per non influenzare nessuno. Reputo che Gaviria abbia più esperienza per poterci ben rappresentare. La scelta è stata difficile, ma doveva essere fatta con la testa e io sono più che mai convinto della bontà di quello che abbiamo deciso».

Che cosa potrà fare Gaviria a Parigi? Contro gente come Ben Thomas e Hayter (citiamo solo loro per scaramanzia…) il colombiano sembra avere perso qualcosa in fatto di smalto e abitudine al gesto: sappiamo bene quanto essa sia importante come va ripetendo quasi come un mantra lo stesso Villa. Quel che è certo è che nelle tre settimane del Tour non saranno pochi coloro che lo avvicineranno toccando l’argomento. Tanto per mettere un po’ di pressione in più.