Il bilancio di Villa ai mondiali. Ora però spazio ai giovani

23.10.2024
5 min
Salva

Con un bottino di 4 medaglie tra cui il fantasmagorico titolo nell’inseguimento individuale di Jonathan Milan, a suon di record mondiale, l’Italia ha chiuso i mondiali su pista di Ballerup confermandosi un sicuro riferimento nel settore. E’ così da molti anni, Marco Villa lo sa bene e ne ha fatto il suo biglietto da visita, corroborato dai risultati a ripetizione nel settore giovanile.

Milan in maglia iridata. Ora spazio alla strada, ma la pista resta fra le sue opzioni
Milan in maglia iridata. Ora spazio alla strada, ma la pista resta fra le sue opzioni

Doveva essere un’edizione iridata meno squillante, considerando che si arrivava a poche settimane dall’appuntamento olimpico, ma i risultati della rassegna di Ballerup hanno sorpreso lo stesso cittì azzurro: «E’ vero che alcune nazioni non c’erano, ma è anche vero che chi è venuto lo ha fatto in forze, presentando praticamente gli stessi effettivi di Parigi, mentre io pensavo che avrebbero sfruttato l’occasione per fare un po’ più di ricambio. Quindi c’era più gap rispetto a noi, almeno in alcune gare».

Sei soddisfatto alla fine?

Penso che il bilancio sia abbastanza giusto e pari al nostro valore, con qualcosa in più e in meno come sempre avviene. Noi avevamo una buona formazione, ma con una preparazione precaria come ad esempio il quartetto femminile, che ha fortemente risentito della mancanza di lavori specifici. Ma non si poteva fare altrimenti, perché dopo Parigi le rispettive squadre hanno giustamente richiesto la presenza delle ragazze nelle varie gare.

Tanta sfortuna per il giovane quartetto azzurro, con Lamon e Moro provenienti dai Giochi
Tanta sfortuna per il giovane quartetto azzurro, con Lamon e Moro provenienti dai Giochi
La caduta del quartetto maschile ti ha lasciato davvero l’amaro in bocca…

A caldo è emersa tutta l’amarezza, ma ripensandoci cerco di prendere il buono dalla prestazione. Eravamo davvero da terzo posto perché fino alla caduta arrivata a un giro e mezzo dalla fine viaggiavamo a un ritmo da 3’52” e nessuna squadra, salvo Danimarca e Gran Bretagna, era a quei livelli, erano 2-3 secondi sopra e lo sono rimasti anche nei turni successivi. Era un quartetto molto rinnovato, con un giovanissimo come Favero, Galli che è U23, Boscaro che è appena passato di categoria. Andando avanti metteremo dentro altri giovani, soprattutto gli juniores che hanno fatto il record del mondo. Mettendo in preventivo che ci sarà da pagare uno scotto, magari qualche medaglia in meno ma tanta esperienza in più per quando servirà.

In quest’opera di ringiovanimento conti d’inserire altri?

Sicuramente, voglio ad esempio lavorare a fondo con Sierra, spero di averlo maggiormente a disposizione, ma il suo è solo uno dei nomi su cui voglio fare affidamento. Gran Bretagna e Danimarca hanno già iniziato a ringiovanire, sono avanti a noi e non di poco, ma abbiamo quattro anni per colmare il gap, non sono preoccupato. L’importante sarà poter lavorare bene.

Record italiano frantumato per la Venturelli, sempre più promettente
Record italiano frantumato per la Venturelli, sempre più promettente
Non è andata a medaglia, ma il record italiano della Venturelli, dopo quel che ha passato, è davvero tanta roba…

Assolutamente sì, ma lei stessa era sorpresa del tempo, anche se alla fine è scoppiata in lacrime per essersi vista sfuggire una finale. Io le ho detto che ha un margine enorme davanti a sé, quelle davanti le raggiungerà. Federica è un talento puro unito a una grande intelligenza, vorrei ricordare che nel 2023 è stata premiata dal Presidente Mattarella come una delle sei migliori studentesse d’Italia. Tornando alla sua prestazione, dopo la gara mi ha detto di essersi accorta che per i primi 2 chilometri viaggiava più forte del suo record mondiale junior. E’ normale, sta progredendo da ogni punto di vista, ha solo bisogno di un po’ di fortuna sotto forma di buona salute e libertà dagli incidenti…

Le ragazze di bronzo nell’inseguimento. L’Italia ha chiuso settima nel medagliere
Le ragazze di bronzo nell’inseguimento. L’Italia ha chiuso settima nel medagliere
Hai già detto che il discorso con Ganna sulla pista verrà affrontato a tempo debito, quando si saprà il cammino verso Los Angeles 2028. Vale lo stesso per Milan?

Di base sì, perché è giusto che ora si concentri di più sulla strada. I mondiali sono a ottobre, ma come ci arrivi? Abbiamo visto Filippo quanto ha sofferto nel dopo Parigi, eppure è riuscito nel capolavoro dell’argento nella crono. Pippo ha già detto che preparerà i suoi impegni includendo anche allenamenti su pista e per lui le mie porte saranno sempre aperte. Lo stesso vale per Milan. Poi, quando sapremo quale sarà il cammino di qualificazione, quando anche conosceremo il programma orario di Los Angeles, se ci sarà prima la pista o la strada, allora parleremo.

L’abbraccio a un commosso Viviani. Villa lo vuole nello staff azzurro quando finirà di correre
L’abbraccio a un commosso Viviani. Villa lo vuole nello staff azzurro quando finirà di correre
Un discorso a parte però riguarda Viviani, autore di un’altra magia a Ballerup…

Nelle ore immediatamente seguenti l’argento olimpico a Parigi, gli ho detto che voglio assolutamente che ci sia a Los Angeles, in una veste o nell’altra. Io voglio assolutamente averlo con me, ma bisognerà vedere intanto che cosa vuole fare come corridore e poi che prospettive avrà, perché io sono sicuro che un personaggio simile avrà grandi possibilità di ogni tipo professionale, anche a livello internazionale. Ma la sua esperienza è preziosa, speriamo di potercene avvalere.