Elisa Balsamo non porterà certo nel cuore l’Olimpiade di Tokyo. La sfortuna e due cadute hanno negato alla piemontese la possibilità di esprimere il suo enorme potenziale, che aveva convinto il ct azzurro Dino Salvoldi a darle fiducia non soltanto per la madison con Letizia Paternoster, ma anche per l’omnium odierno, in cui la cuneese poteva inserirsi per la lotta per le medaglie.
Scratch e stop
I sogni si sono però infranti a tre giri dalla fine dello scratch, la prima fatica delle quattro previste dal nuovo format olimpico dell’omnium che, fino a Rio, ne prevedeva sei spalmate su due giorni. Un volo pazzesco, che ha fatto tenere il fiato anche per il momento in cui l’egiziana Ebtissam Ahmed Zayed le è praticamente passata sopra con la sua bicicletta. Doppio colpo fisico e psicologico: la guerriera Elisa ha tenuto duro, ma era difficile chiederle l’impresa dopo quanto successo e il quattordicesimo posto finale ne è stata la conseguenza, mentre sui tre gradini più ambiti al velodromo di Izu sono salite la statunitense Jennifer Valente (oro), la giapponese Yumi Kajihara (argento) e l’olandese Kirsten Wild (bronzo).
La caduta è stata innescata dalla polacca Pikulik, qui il momento più doloroso Dopo averla centrata, anche l’egiziana Ebtissam Ahmed Zayed vola Con la schiena lacera, Elisa riguadagna i box: la sfortuna ha colpito… Balsamo viene aiutata a fermarsi e si siede, il primo pensiero è mollare
La caduta è stata innescata dalla polacca Pikulik, qui il momento più doloroso Dopo averla centrata, anche l’egiziana Ebtissam Ahmed Zayed vola Con la schiena lacera, Elisa riguadagna i box: la sfortuna ha colpito… Balsamo viene aiutata a fermarsi e si siede, il primo pensiero è mollare
«Non potevo ritirarmi perché siamo a un’Olimpiade e ho provato a risalire in pista – ha raccontato ancora frastornata Elisa appena terminata la gara – la caduta non ci voleva né dal punto di vista fisico né da quello mentale. L’idea che una persona ti passi sopra allo stomaco con la sua bicicletta mette i brividi, per fortuna non mi ha colpito coi pedali. Sono stata sfortunata».
Doppia caduta
Non una spedizione fortunata sulla pista per le ragazze di Dino Salvoldi. Dopo il sesto posto nell’inseguimento a squadre, infatti, due cadute di fatto ci hanno tolto di mezzo dalla lotta per le medaglie.
Fino al momento della caduta, anche Salvoldi conferma che stesse andando molto bene Elisa è rientrata in gara, ma con il dubbio che ce la facesse a continuare
Fino al momento della caduta, anche Salvoldi conferma che stesse andando molto bene Elisa è rientrata in gara, ma con il dubbio che ce la facesse a continuare
«Purtroppo gli episodi ci hanno penalizzato – ha commentato il ct azzurro – il rammarico è stato di non poter dimostrare quello che valiamo a causa di questi episodi che possono succedere. Quando è caduta, Elisa era messa molto bene. E’ stata una brutta caduta e dopo aveva dolore all’addome e alla schiena, abbiamo valutato se continuare o meno e, a ogni gara, siamo partiti senza sapere se l’avrebbe completata. La caduta nella madison non aveva lasciato strascichi fisici, probabilmente l’ha condizionata un po’ a livello mentale. Però è partita per fare l’omnium al meglio possibilità ed ha avuto sfortuna. Dopo i quartetti avevamo fatto di nuovo tutte le valutazioni e secondo noi era la più in condizione delle nostre e con grandi attitudini per questa prova, purtroppo è andata così».
Garanzia “Longo”
Per il settore femminile così, l’unica splendida, gioia è il bronzo su strada della “solita” Elisa Longo Borghini, una garanzia in quanto a medaglie nei grandi appuntamenti.
Il bilancio di Salvoldi: «Quando si vince una medaglia olimpica, il bilancio è sempre positivo perché tutti sono per quell’obiettivo. Elisa è stata superlativa ad andare a conquistarsi questo bronzo, poi rimangono le buone prestazioni cronometriche del quartetto in tutte le prove che ha disputato. C’è il rammarico, come dicevo, della sfortuna e di non aver potuto correre le altre due gare al meglio per gli episodi che conosciamo».