Balsamo, ancora sfortuna. E stavolta che paura…

08.08.2021
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Elisa Balsamo non porterà certo nel cuore l’Olimpiade di Tokyo. La sfortuna e due cadute hanno negato alla piemontese la possibilità di esprimere il suo enorme potenziale, che aveva convinto il ct azzurro Dino Salvoldi a darle fiducia non soltanto per la madison con Letizia Paternoster, ma anche per l’omnium odierno, in cui la cuneese poteva inserirsi per la lotta per le medaglie.

Ultimo oro del ciclismo per Jennifer Valente (USA), su Yumi Kajihara (Giappone) e Kirsten Wild (Olanda)
Ultimo oro del ciclismo per Jennifer Valente (USA), su Yumi Kajihara (Giappone) e Kirsten Wild (Olanda)

Scratch e stop

I sogni si sono però infranti a tre giri dalla fine dello scratch, la prima fatica delle quattro previste dal nuovo format olimpico dell’omnium che, fino a Rio, ne prevedeva sei spalmate su due giorni. Un volo pazzesco, che ha fatto tenere il fiato anche per il momento in cui l’egiziana Ebtissam Ahmed Zayed le è praticamente passata sopra con la sua bicicletta. Doppio colpo fisico e psicologico: la guerriera Elisa ha tenuto duro, ma era difficile chiederle l’impresa dopo quanto successo e il quattordicesimo posto finale ne è stata la conseguenza, mentre sui tre gradini più ambiti al velodromo di Izu sono salite la statunitense Jennifer Valente (oro), la giapponese Yumi Kajihara (argento) e l’olandese Kirsten Wild (bronzo).

«Non potevo ritirarmi perché siamo a un’Olimpiade e ho provato a risalire in pista – ha raccontato ancora frastornata Elisa appena terminata la gara – la caduta non ci voleva né dal punto di vista fisico né da quello mentale. L’idea che una persona ti passi sopra allo stomaco con la sua bicicletta mette i brividi, per fortuna non mi ha colpito coi pedali. Sono stata sfortunata».

Doppia caduta

Non una spedizione fortunata sulla pista per le ragazze di Dino Salvoldi. Dopo il sesto posto nell’inseguimento a squadre, infatti, due cadute di fatto ci hanno tolto di mezzo dalla lotta per le medaglie.

«Purtroppo gli episodi ci hanno penalizzato – ha commentato il ct azzurro – il rammarico è stato di non poter dimostrare quello che valiamo a causa di questi episodi che possono succedere. Quando è caduta, Elisa era messa molto bene. E’ stata una brutta caduta e dopo aveva dolore all’addome e alla schiena, abbiamo valutato se continuare o meno e, a ogni gara, siamo partiti senza sapere se l’avrebbe completata. La caduta nella madison non aveva lasciato strascichi fisici, probabilmente l’ha condizionata un po’ a livello mentale. Però è partita per fare l’omnium al meglio possibilità ed ha avuto sfortuna. Dopo i quartetti avevamo fatto di nuovo tutte le valutazioni e secondo noi era la più in condizione delle nostre e con grandi attitudini per questa prova, purtroppo è andata così».

Garanzia “Longo”

Per il settore femminile così, l’unica splendida, gioia è il bronzo su strada della “solita” Elisa Longo Borghini, una garanzia in quanto a medaglie nei grandi appuntamenti.

Medaglia d’oro all’americana Valente, bel souvenir dal Giappone
Medaglia d’oro all’americana Valente, bel souvenir dal Giappone

Il bilancio di Salvoldi: «Quando si vince una medaglia olimpica, il bilancio è sempre positivo perché tutti sono per quell’obiettivo. Elisa è stata superlativa ad andare a conquistarsi questo bronzo, poi rimangono le buone prestazioni cronometriche del quartetto in tutte le prove che ha disputato. C’è il rammarico, come dicevo, della sfortuna e di non aver potuto correre le altre due gare al meglio per gli episodi che conosciamo».