Ilario Contessa ha appena concluso due anni alla Zalf Euromobil Désirée Fior (foto Scanferla in apertura). Due stagioni ricche di risultati e vittorie di spessore. L’obbiettivo raggiunto più importante rimane quello di aver portato la formazione veneta tra le continental. Un bilancio positivo che tuttavia non gli ha garantito la conferma.
Per il 2022 Contessa ha deciso di tornare nella formazione dove è cresciuto come direttore sportivo, la Work Service Vitalcare Videa. Un ritorno che non sa di ripiego, la volontà di ripartire insieme è nata infatti dall’amicizia che Contessa ha con il patron della squadra Massimo Levorato. Ripercorriamo insieme al diesse questi due anni e facciamo un punto sulle aspettative per la prossima stagione.
Che bilancio fai di questi due anni in Zalf?
Ho fatto due anni direi positivissimi. Nel 2020 nonostante la stagione anomala a causa della pandemia siamo riusciti a portare la squadra tra le continental e con Luca Colnaghi abbiamo portato la maglia rosa in squadra, che in 40 anni non era mai stata vestita in Zalf. Anche le vittorie non sono mancate abbiamo fatto il primato per quell’anno. Il 2021 è andato ancora meglio, abbiamo vinto 30 corse, anche di valore come il GP di Capodarco con Simone Raccani oppure il campionato italiano con Gabriele Benedetti. Sono soddisfatto per quanto riguarda la mia gestione.
Ci sono grosse differenze tra Zalf e Work Service?
La Zalf è un’icona. Far vestire la sua maglia ai corridori è più facile rispetto ad altre realtà. Quella maglia pesa. La Work Service invece è una società che sta crescendo, è stata leader tra gli juniores ai tempi di Simone Bevilacqua, Moreno Marchetti e ancora prima con Simone Velasco e Lorenzo Fortunato. Adesso la formazione si sta approcciando alla categoria superiore e in questi casi ci vuole tempo per eccellere. Bisogna fare un lavoro dalla base e crescere.
Hai trovato una causa dietro alla tua mancata conferma?
Non si sa il perché. Non so se c’entri qualcuno in particolare o se ci siano altre cause. Io da persona matura ho accettato. Di certo questa chiusura non era nella mia testa. Avendola portata tra le continental e avendo raggiunto certi risultati, non era nelle mie intenzioni cambiare. Ma si riparte. Dopo poco si è ripresentata l’opportunità della Work e l’ho colta al balzo.
Cosa c’è dietro al tuo ritorno in Work Service?
Dietro al mio ritorno c’è una persona, Massimo Levorato. Anche se sono andato via, ci siamo sempre sentiti in virtù dell’amicizia che ci lega. Appena ha visto come stavano andando le cose con Zalf mi ha chiesto se avessi voluto riprendere in mano il team e lavorare con lui.
Se dovessi fare un bilancio della stagione 2021 della Work Service e della gestione Conte, come la giudicheresti?
La loro è stata una buona stagione come calendario, corse e visibilità. Forse gli sono mancati un po’ i risultati, potevano raccogliere di più. Ma tutto sommato è stata una buona stagione.
Il Contessa che torna è diverso da quello che è andato via?
Sono sicuramente diverso. Uno, perché ho un bagaglio di esperienza maggiore. Due, perché aver visto la gestione Zalf mi ha fatto crescere. Sono state molte le situazioni che ho affrontato nel bene e nel male… e me le porto dietro.
Che aspettative hai per la stagione 2022?
Io dico sempre che essendo un direttore sportivo vincente, a me piace vincere. Sarebbe ideale portare a casa qualche successo. Partendo dal facile al difficile, dal piccolo al grande e poi vedremo. Le aspettative si possono sempre alzare così come porsi obbiettivi sempre più ambiziosi.
La vostra squadra collabora con il ProTeam Androni Giocattoli-Sidermec (ora Drone Hopper)?
Sì, Massimo Levorato lavora anche con Androni Giocattoli. Con loro qualche cantiere aperto c’è per qualche ragazzo che passa di qua e viceversa. L’obiettivo è sempre il professionismo quindi ci auspichiamo possano passare più atleti. È un ottimo trampolino di lancio che abbiamo in casa.
Avete giovani interessanti in squadra?
Sì, lo juniores marchigiano Riccardo Ricci, Riccardo Carretta che viene da due anni al Cycling Team Friuli, un’ottima scuola. Infine Lorenzo Ginestra, dall’Aran Cucine Vejus. Lui lo devo ancora scoprire, ma ha fatto qualche prestazione degna di nota.
Per quanto riguarda gli elite invece?
Su di loro la squadra punta molto perché vogliamo fare un calendario di alto livello. C’è il ritorno di Riccardo Lucca, che era con me tre anni fa tra gli U23. E c’è Davide Plebani, che è nel progetto pista e vuole rilanciarsi anche su strada.
Quando si parla di Work Service, non può mancare la domanda su Davide Rebellin. Hai già iniziato a lavorare con lui?
Lo sto seguendo da vicino, come tutti sanno è meno giovane di me – ride Contessa – Ci stiamo vedendo spesso. Sta recuperando dall’infortunio alla gamba. L’unica incognita sarà la data del rientro perché deve ancora finire la riabilitazione. Atleti come lui andrebbero clonati. Davide rimane un esempio per tutti.