A tutta verso il Giro U23. Le ultime da patron Selleri

30.05.2022
4 min
Salva

Mancano poco più di dieci giorni al Giro d’Italia U23 e le cose sono (quasi) tutte al loro posto. L’organizzazione di ExtraGiro è pronta a regalare un’altra edizione entusiasmante della corsa rosa. Marco Selleri e i suoi colleghi ci hanno abituato a standard elevati: dalla logistica alla comunicazione, dai percorsi al parterre.

Il “Giro baby” scatterà l’11 giugno a Gradara e si concluderà il 18 a Pinerolo. Sette tappe, ben equilibrate tra frazioni veloci, di montagna e ondulate. Da affrontare ci saranno in tutto 989,3 chilometri e 16.987 metri di dislivello.

Marco Selleri è il direttore generale del Giro U23 e responsabile delle gare di Extragiro
Marco Selleri è il direttore generale del Giro U23 e responsabile delle gare di Extragiro

Sicurezza e viabilità

Ma cosa fa in queste fasi l’organizzatore? Come vive questi giorni? La parola passa direttamente a Selleri, direttore generale del Giro.

«Per quel che mi riguarda – dice il romagnolo – mi concentro su due aspetti principali: la logistica e la viabilità».

 

«Per la logistica si deve sistemare e smistare tutto il materiale e le attrezzature necessarie per la carovana. Bisogna organizzare i circa 50 mezzi di servizio, mezzi di trasporto per personale e materiale. Per quanto riguarda la viabilità invece sto ultimando le riunioni con Comuni, Prefetture… e devo dire che questo aspetto è sempre più difficile».

«E’ più difficile perché si è alzata l’asticella in termini di sicurezza, e va bene, ma sta diventando insostenibile dal punto di vista dello stress ed economico. Vi dico solo che per la Strade Bianche di Romagna, per la sola Val Conca, ci sono state 120 “volontari” a terra. E queste devono essere pagate, sia che vi restino un quarto d’ora che mezza giornata».

Il paesaggio arcigno del Fauniera, con i suoi spazi limitati in cima
Il paesaggio arcigno del Fauniera, con i suoi spazi limitati in cima

Fauniera okay

Per quanto riguarda invece il percorso, quasi tutto è confermato. Le sette frazioni restano fedeli al programma originale, salvo quella finale di Pinerolo.

«In questa frazione – dice Selleri – è stato eliminato un giro nel finale per questioni di viabilità legate ad una galleria, ma nulla di ché.

«Mentre per il Fauniera la strada è aperta e in buone condizioni. Ho effettuato un sopralluogo nel giorno in cui il Giro d’Italia dei professionisti arrivava a Cuneo. In cima non c’è neve e si può transitare bene. In più abbiamo previsto un “piano B”. In caso di maltempo possiamo fermarci in un punto a 8 chilometri dalla vetta, quando siamo comunque a quota 1.900 metri».

Il Fauniera sarà un momento chiave non solo dal punto di vista tecnico-sportivo della corsa, ma anche per la logistica. Che quel giorno il meteo sarà buono sarà importantissimo. In vetta infatti come dice Selleri stesso, non c’è spazio neanche per montare un gazebo di tre metri per tre. Per dire che si è davvero al limite.

«Anche per questo non abbiamo potuto montare una tensostruttura per gli atleti. Però ad appena un chilometro dalla linea d’arrivo c’è lo spazio per le macchine, quindi potranno fare riferimento a quelle».

L’Equipe continentale Groupama-FDJcon Gregoire, Martinez (in foto al Tour of the Alps) e Germani sembra la squadra più forte
L’Equipe continentale Groupama-FDJcon Gregoire, Martinez (in foto al Tour of the Alps) e Germani sembra la squadra più forte

Il parterre

E poi c’è il parterre. La corsa rosa si annuncia come la più importante dell’anno per i team. E le squadre hanno fatto fuoco e fiamme per esserci. Le richieste sono state tantissime, ma chiaramente non c’è stato posto per tutti.

I big non mancheranno. Per adesso tutti sembrano aver dato conferma della loro presenza. Anche se a dire il vero dopo la Strade Bianche di Romagna ci si aspettava un parterre più definito. Pretattica?

«Il parterre degli atleti – riprende Selleri – sarà uno dei migliori possibili. Abbiamo 17 squadre straniere e fra queste non ci sarà la Trinity per un discorso di rotazione, così da far partecipare anche altri team».

«Semmai sono preoccupato  per il Covid, che gira ancora. Sento di pro’ ritirati dalle corse e la squadra dell’Uzbekistan, per esempio, ha rinunciato alla Strade Bianche di Romagna perché tra cadute e Covid erano rimasti con tre atleti». 

«Ricordo che prima del Giro U23 organizziamo altre quattro corse: per noi di ExtraGiro quasi quattro tappe in più, per noi organizzatori direi! Si tratta della Strade Bianche di Romagna, già disputata, delle due gare di Meldole e di quella di Riolo Terme (per gli under 23 si tratta di tre corse, ndr). In questa occasione avrò un confronto con le squadre. Io credo che in quest’ultima gara molti corridori che vedremo al Giro riposeranno».