In un certo senso è da considerare l’evoluzione più moderna della Gallium Pro, anche se la Argon18 Sum Pro sfrutta un’aerodinamica maggiore. Questa bicicletta è sviluppata con lo stile e la ricercatezza che in pochi sanno esprimere, marchio di fabbrica dell’azienda canadese, da sempre un riferimento anche nell’R&D delle materie composite. In Italia è distribuita da Beltrami TSA, che cura anche i montaggi nella sua totalità, con una varietà ottimale in fatto di allestimenti e qualità del montaggio stesso.
Argon18 Sum Pro, non è un compromesso
Quando si tratta di far collimare la leggerezza con l’aerodinamica, un design moderno e la versatilità d’impiego, spesso si ottengono delle vie di mezzo. In questo caso l’efficienza degli studi e degli sviluppi in fatto di penetrazione dello spazio, hanno l’obiettivo di non scontentare gli scalatori e i corridori che amano una guida tecnica. E’ interessante infatti, il confronto documentato dai tecnici del marchio nord americano.
E’ stata presa ad esempio una tappa del Tour de France, quella con l’arrivo a La Planche des Belles Filles 2019 (3.500 metri di dislivello). Due biciclette, Sum Pro vs Gallium Pro Disc, una contro l’altra. Stesse condizioni e medesimo atleta di 70 chilogrammi, con una potenza media erogata di 250 watt. La Argon18 Sum Pro, considerata una aero bike, ha vinto con 75 secondi risparmiati.
Due parole sul carbonio Argon18
La serie Pro di Argon18 utilizza un layup di carbonio da pro. Il tessuto è quello dell’azienda giapponese Toray e i software di sviluppo della piattaforma sono gli ultimi ritrovati FEA (Finite Element Analysis). Non è solo una questione di fibre e di un blend ottimale di carbonio (ma anche resine epossidiche), ma di uno studio specifico di applicazione, che permette di controllare i livelli di rigidità. Argon18 è stata una delle primissime aziende alcune procedure di controllo e di utilizzo del carbonio, differenziando l’uso anche taglia per taglia. C’è anche una versione Sum (senza l’acronimo Pro), che adotta delle fibre con il modulo standard. Per gli amanti dei numeri del telaio, il delta di peso tra la Pro e la Sum tradizionale è di circa 50 grammi a parità di taglia (la resa tecnica è ovviamente differente) la diversità maggiore sta nella forcella, dove la Pro risparmia 100/150 grammi.
Abbondante anche il passaggio tra gomma e forcella I foderi obliqui con un’ampia luce per lo pneumatico
Abbondante anche il passaggio tra gomma e forcella I foderi obliqui con un’ampia luce per lo pneumatico
Come è fatta
La Sum Pro e la sua forcella sono full carbon. Rispetto alla Gallium Pro cambia completamente le sue forme. La zona dello sterzo per esempio, che in questo caso è compatibile con FSA ACR. La Argon18 Sum Pro è disponibile in 6 taglie, dalla XXS alla XL. Tutte sono accomunate dalla medesima lunghezza del carro posteriore (41 centimetri) e da valori di reach e stack che si rivolgono all’agonismo. Il reach, nello specifico, permette di sfruttare a pieno il concept più moderno, che vuole stem più corti rispetto al passato. Non si vede un cavo e/o una guaina, tutto è integrato e la scelta della “nuova” zona dello sterzo è voluta, per ottimizzare il fattore integrazione.
L’head tube è rinforzato, voluminoso e sembra essere il sostegno naturale di obliquo e piantone. Quest’ultimo è rastremato nella parte centrale e basso, per agevolare il passaggio della ruota e accorciare il carro con inserzione ribassata. Davanti e dietro ci passano gomme fino a 30 millimetri di sezione. La scatola del movimento centrale è larga 86,5 millimetri (BB86) ed ha un’asimmetria appena pronunciata. Il reggisella è specifico per questo progetto e la squadretta di chiusura è nascosta nell’orizzontale. Le misure dei perni passanti sono quelle tradizionali.
La bicicletta è compatta anche nell’impatto frontale La zona dello sterzo con la soluzione FSA ACR Il supporto del deragliatore è amovibile La sella Repente Prime Beltrami TSA cura gli allestimenti, in questo caso con le Zipp e gomme Hutchinson La geometria prevede un importante carico sull’avantreno
La bicicletta è compatta anche nell’impatto frontale La zona dello sterzo con la soluzione FSA ACR Il supporto del deragliatore è amovibile La sella Repente Prime Beltrami TSA cura gli allestimenti, in questo caso con le Zipp e gomme Hutchinson La geometria prevede un importante carico sull’avantreno
Qualche particolare in più
Una serie di componenti che meritano una menzione: il forcellino posteriore (solo 7 grammi) e le sedi dei perni passanti, ben protette e agevolano l’ingaggio del perno. E poi il supporto del deragliatore, avvitato al piantone e sostituibile.
La scatola centrale, una sorta di monobox Il piantone annega nella scatola BB86 Il cambiamento di volume del retrotreno Sedi del perno dedicate I foderi del carro sono leggermente curvati in alto La sezione posteriore del piantone con il profilo tronco
La scatola centrale, una sorta di monobox Il piantone annega nella scatola BB86 Il cambiamento di volume del retrotreno Sedi del perno dedicate I foderi del carro sono leggermente curvati in alto La sezione posteriore del piantone con il profilo tronco
Gli altri numeri della bicicletta
Si tratta di un telaio con un valore alla bilancia dichiarato di 850 grammi, poco se consideriamo la versatilità della bicicletta. Per quanto concerne gli allestimenti e di conseguenza i prezzi, il delta è davvero ampio (dai 10.128 euro di listino della versione con Shimano Dura-Ace 12v e Zipp 303, fino ai 7.948 euro con il montaggio Sram Force AXS e Zipp 303, ma nel mezzo ci sono altri modelli), un fattore da non sottovalutare e che si rifà ad una considerazione iniziale, ovvero che i montaggi sono curati dal distributore italiano di Argon18.