Da Soukho a Pogacar, sulle orme dei giganti

15.02.2021
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Se nel ciclismo professionistico la storia è fatta da tre grandi corse a tappe, anche fra gli under 23 ci sono tre gare attraverso le quali si dipana l’evoluzione della categoria, da Soukho a Pogacar. Si comincia in primavera con la Corsa della Pace, storico appuntamento disegnato nell’Est europeo, si va avanti in estate con il Giro d’Italia Under 23 per concludere con il Tour de l’Avenir in Francia. E’ così per gli under 23 come una volta lo era per i dilettanti, ma raffrontando le storie delle tre corse si scoprono indicazioni molto interessanti.

Tripletta proibita

La prima è che, mentre nella storia ciclistica ci sono corridori che sono stati capaci nel corso della carriera di fare tripletta, nessuno invece è riuscito a mettere insieme le tre gare under 23. E’ vero che la loro storia è più corta. La Corsa della Pace è stata la prima a iniziare, nel lontano 1948. L’Avenir ha aperto i battenti nel 1961. Il Giro d’Italia nel 1970. Tutte e tre le corse non hanno avuto un’evoluzione continuativa, saltando più edizioni. Ci sono invece 4 corridori che sono perlomeno riusciti a fare doppietta e due sono stelle del ciclismo attuale.

Tadej Pogacar ha vinto il Tour de l’Avenir e la Corsa della Pace
Tadej Pogacar ha vinto Avenir e Corsa della Pace

Pogacar-Gaudu: bis

Tadej Pogacar, vincitore dell’ultimo Tour de France, aveva già fatto vedere le sue qualità fra gli under 23 come grande specialista delle corse a tappe. Nello stesso anno infatti, il 2018, ha vinto sia la Corsa della Pace che il Tour de l’Avenir. Se si pensa che solo l’anno successivo sarebbe già salito sul podio della Vuelta e nel 2020 avrebbe trionfato al Tour, quello “vero”, la sua statura di campione diventa ancora più definita.

C’è però un corridore che due anni prima aveva fatto lo stesso, il francese David Gaudu (foto di apertura). Leader della Groupama FDJ, è atteso alla conferma fra i grandi dopo molti incoraggianti segnali. Le sue vittorie giovanili lo avevano indicato come il nuovo Laurent Fignon e il bretone ora è pronto per realizzare tutte le speranze riposte su di lui.

Chi avrebbe potuto ripetere simili gesta da professionista era il belga Bjorg Lambrecht. Nel 2017, dopo aver conquistato la Liegi-Bastogne-Liegi di categoria vinse la Corsa della Pace e finì secondo all’Avenir. Passato professionista nella Lotto Soudal, la sua parabola si concluse tragicamente con un volo in un fosso al Giro di Polonia 2019, tarpando le ali a un campione che avrebbe potuto ottenere davvero tanto.

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Leggenda “Souhko”

Andando indietro nel tempo non si può non parlare del sovietico Sergei Soukhorutchenkov. Fra i dilettanti ha rappresentato quello che Eddy Merckx è stato fra i professionisti. Il russo, olimpionico a Mosca 1980, nel 1979 era riuscito a conquistare sia la gara dell’Est europeo sia il Tour de l’Avenir. Ad esse aggiunse l’antipasto: il Giro delle Regioni, la corsa italiana di primavera che contrapponeva le nazionali dilettantistiche. A tal proposito, tanti ricordano ancora una delle mitiche imprese di “Soukho”. Nel 1981, nella quinta tappa, i suoi rivali avevano approfittato di una sua foratura per attaccarlo. Il russo perse molto tempo, ma poi iniziò un forsennato inseguimento che lo portò a superare di slancio i vari gruppetti che si erano formati davanti. Per dare loro una lezione continuò a tirar dritto allargando il vantaggio fino a misure mostruose: arrivò al traguardo di San Marino con oltre 11 minuti di vantaggio

Super Poulnikov

Un altro grande capace di una doppietta, ma Giro-Avenir è stato Baronchelli, che riuscì ad abbinare le due vittorie nel 1973 e l’anno successivo diede battaglia addirittura a Eddy Merckx alla corsa rosa.

L’analisi in parallelo delle tre corse regala però altre “chicche”. Nell’albo d’oro il suo nome non compare, eppure il russo Vladimir Poulnikov nel 1988 fu capace di un’impresa ai limiti dell’impossibile. Centrò infatti nello stesso anno il secondo posto a Corsa della Pace e Giro e il 7° all’Avenir. Nessuno, fra i pro’, ha mai neanche pensato di fare lo stesso nelle classifiche dei tre grandi Giri…

Nel 2004, Michele Scarponi vinse la Corsa della Pace
Nel 2004 Michele Scarponi vinse la Corsa della Pace

Scarponi storico

Va detto che per molti anni la Corsa della Pace è stata quasi inviolabile dai corridori occidentali. Al tempo, eravamo nel 2004, la vittoria di Michele Scarponi fu salutata come un evento storico. Essà scaturì dal suo colpaccio della quarta tappa e soprattutto da una grande attenzione nelle frazioni successive, con tre piazzamenti per conservare una manciata di secondi sul polacco Kohut. Il compianto Michele ricordava sempre con grande trasporto quel successo, in una terra allora poco battuta dai grandi del pedale, nella quale si era scoperto specialista delle lunghe corse a tappe come si sarebbe confermato anche da professionista.