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Scalco, ragazzo dalle idee chiare e vittorie in serie

29.07.2022
5 min
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Non è sempre facile correre in una squadra che, nella sua categoria, spesso fa il bello e il cattivo tempo. Alla Borgo Molino sono in tanti a mettersi in evidenza e allora per spiccare serve qualcosa di più, che nel caso di Matteo Scalco si chiama costanza di rendimento. Il giovane vicentino per tutta la stagione è rimasto sempre nei quartieri alti della classifica di ogni prova a cui ha preso parte tanto da guadagnarsi la maglia azzurra, ma poi, dal giorno del Trofeo Piva è scattato qualcosa e ha iniziato a vincere.

Matteo, da che ha ricordi, è sempre stato in bici: «Già a 4 anni giravo con la mia piccola bici davanti casa. Il passo verso l’agonismo è stato tanto breve quanto naturale, ho iniziato con i G2, fino al 1° anno da esordiente ho corso nel VC Marostica, avendo mio padre come allenatore. Poi sono passato alla San Grillo Bike, un’istituzione dalle mie parti, da cui sono passati tanti atleti».

Scalco Piva 2022
La vittoria al Trofeo Piva Junior, con 1’20” sul gruppo regolato da Marco Martini (foto Bolgan)
Scalco Piva 2022
La vittoria al Trofeo Piva Junior, con 1’20” sul gruppo regolato da Marco Martini (foto Bolgan)
Ti sei sempre concentrato sulla strada?

Da allievo ho fatto qualche gara di ciclocross, ma non posso dire che mi abbia affascinato. Per me il ciclismo è sempre stato quello su strada, sono nato lì e non ho mai trovato altre particolari attrattive. Ho provato anche il calcio, ma c’è voluto poco per capire che cosa mi piaceva davvero…

Dove ti trovi meglio?

Dove c’è salita sicuramente. Molti dicono che sono uno scalatore puro, di quelli che non si vedono più, ma io non mi ci sento, né fisicamente considerando che sono 1,76 per 62 chili, né mentalmente, cerco di andar bene ovunque ma è pur vero che la salita è il mio terreno preferito. Sul passo mi difendo abbastanza, anche se so che devo migliorare.

Scalco Loria 2022
Una settimana dopo il bis al GP Sportivi Loria. Privitera a 1’11”, gli altri a quasi 3 minuti (foto Francesco Cecchin)
Scalco Loria 2022
Una settimana dopo il bis al GP Sportivi Loria. Privitera a 1’11”, gli altri a quasi 3 minuti (foto Francesco Cecchin)
Fai una dieta specifica per mantenere quel peso?

No, diciamo che sto abbastanza attento a quel che mangio per mantenere quell’equilibrio, ma non seguo un particolare regime alimentare.

Nel corso della stagione sei sempre andato abbastanza bene, ma la vittoria al Trofeo Piva sembra averti proiettato in una nuova luce. Che corsa è stata?

Quel che mi resterà sempre impresso è il gran caldo. E’ stata una vittoria di squadra: nel circuito finale da ripetere c’era un piccolo strappo che ho usato come trampolino di lancio, ma non avrei certamente fatto oltre 30 chilometri di fuga solitaria se la squadra non mi avesse coperto dietro.

SCalco allenamento
Il vicentino sa far gruppo. Si allena ogni giorno, per studiare al suo rientro (foto M.Scalco)
SCalco allenamento
Il vicentino sa far gruppo. Si allena ogni giorno, per studiare al suo rientro (foto M.Scalco)
La tua caratteristica principale resta però il rendimento costante, anche a livello internazionale finisci sempre in posizioni abbastanza avanzate, anche quando sei stato chiamato in causa in nazionale…

Devo dire che ho avuto la fortuna di raggiungere subito una buona condizione e mantenerla per tutto l’anno, senza interruzioni dettate da problemi fisici. Quando sono stato chiamato in causa per la nazionale ho sempre lavorato per i compagni, sia alla Gand-Wevelgem che al Tour du Pays de Vaud e agli Europei. Spero di avere altre occasioni perché sento molto la responsabilità di indossare la maglia azzurra.

Che ambiente hai trovato in nazionale?

Molto tranquillo, Salvoldi tiene molto che si formi un gruppo coeso sin dall’inizio, che funzioni fuori dalle corse perché poi sia lo stesso quando si gareggia. Quando vince uno, vincono tutti. All’europeo sapevamo che Belletta era la nostra carta migliore e abbiamo lavorato per tenere cucita la corsa. Poi le gare vanno come devono andare, ma quel che era stato stabilito alla vigilia lo abbiamo realizzato.

Nato il 25 giugno 2004, Scalco è già stato 3 volte in nazionale e ora spera nei mondiali
Nato il 25 giugno 2004, Scalco è già stato 3 volte in nazionale e ora spera nei mondiali
Tu sei al primo anno junior: visto il tuo rendimento, cominciano ad avvicinarsi a te altri team per programmare il tuo futuro?

So che le mie prestazioni stanno destando interesse, ma lascio fare al procuratore (Scalco è seguito dai fratelli Carera, ndr), ci sono varie opportunità, ma voglio fare tutto per gradi. Intanto il prossimo anno c’è la maturità e quindi non è proponibile cambiare qualcosa adesso.

Che scuola fai e come ti trovi?

Sono all’Istituto Tecnico Economico di Bassano del Grappa, mi trovo molto bene e riesco ad organizzarmi, infatti non credo che la prossima stagione cambierò molto del mio programma anche se l’impegno dell’esame è molto importante e porterà via molte energie mentali. Per questo però non voglio cambiare. Mi alleno quasi tutti i giorni, così studio la sera, per fortuna le interrogazioni programmate mi aiutano, ma quando sono in trasferta per periodi più lunghi del weekend è un problema, perdo spiegazioni che mi sarebbero utili.

Scalco intervista
Matteo è al suo secondo anno junior. Vuole restare in Italia, anche per non interferire con la scuola
Scalco intervista
Matteo è al suo secondo anno junior. Vuole restare in Italia, anche per non interferire con la scuola
E se ti arrivasse una proposta dall’estero?

Se si tratta del dopo la prenderei in considerazione, sicuramente voglio affrontare la carriera da Under 23 perché sono convinto che sia importantissima per continuare a crescere. Se arriverà qualche buona proposta anche a giudizio di chi mi segue, sono pronto ad accettarla, ma solo dopo gli esami. La scuola viene prima, voglio costruirmi una base culturale per qualsiasi scelta faccia quando sarò più grande.

Che cosa ti attende ancora nella stagione?

Ci sono molte gare nazionali, alcune con arrivo in salita quindi voglio continuare su questo trend fino al Lunigiana. Le gare a tappe mi piacciono molto e credo di avere le caratteristiche giuste per emergere. Poi sogno di vestire la maglia azzurra per i mondiali in Australia, quello del mondiale non è un percorso durissimo ma credo che potrei essere d’aiuto per chi sarà designato capitano. Ma per essere convocato quel che è stato fatto conta poco, importa quel che sarà da oggi ad allora…