Polonia junior, anche Kwiatkowski è passato di qui

16.08.2021
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Il Tour de Pologne non è solo una corsa a tappe del calendario WorldTour, ma parallelamente c’è anche la versione “junior”. Non confondetevi però con la prima categoria giovanile internazionale, perché l’appellativo della gara è puramente informale: qui corrono ragazzini dagli 11 ai 14 anni, ovvero l’equivalente dei nostri giovanissimi (le ultime due annate) ed esordienti. 

Abbiamo chiesto ad Agata Lang, vicepresidente di Lang Team la società organizzatrice del TdP, di illustrarci meglio questa iniziativa collaterale che affonda le proprie radici nel recente passato.

Quasi tutte le tappe del Polonia junior avevano la frazione per bimbi
Quasi tutte le tappe del Polonia junior avevano la frazione per bimbi
Agata raccontaci questa manifestazione.

Il Tour de Pologne junior è composto da quattro tappe quasi consecutive. Abbiamo iniziato l’11 agosto a Rzeszòw, poi abbiamo proseguito il 13 a Bielsko Biala, saltando quella di Bukovina perché c’era della salita ed era troppo impegnativa per i bambini. Poi il 14 a Katowice e il finale il 15 a Cracovia. Tutte si disputano su un circuito nelle sedi di arrivo con chilometraggi totali compresi tra i 9 e i 20 chilometri. Ci sono tre partenze diverse: maschi 13/14 anni, femmine 13/14 anni e poi tutti assieme quelli di 11/12 anni. Infine c’è la novità di quest’anno, ovvero le tre maglie di leader. Gialla per la classifica generale, nera per quella a punti e blu per il più combattivo. In pratica non manca niente. Tutti gli altri partecipanti invece corrono con una maglia rossa che gli consegniamo noi dell’organizzazione.

Mentre descrivi questa corsa ti si illuminano gli occhi.

E’ vero. I ragazzini sono preparatissimi. Tutti con il loro direttore sportivo e persino con i loro supporter, oltre alle famiglie al seguito. E’ un divertimento per loro ma è anche un modo per appassionarli al ciclismo. Penso e spero in futuro di trovare le prossime stelle, come ad esempio è stato per Kwiatkowski che anni fa aveva partecipato ad una delle nostre gare.

Da quanti anni esiste questa gara in miniatura?

Io la organizzo dal 2009, ma in realtà è iniziata più di vent’anni fa con mio nonno, padre di mia madre Margherita, che è stato corridore, vincendo tra l’altro il Tour de Pologne per tre anni consecutivi (Marian Wieckowski dal 1954 al 1956, ndr). Negli ultimi anni è sempre stato presente e si occupava di tutto ma purtroppo è mancato l’anno scorso. Non è stato solo il mio nonno, ma lo è stato per tutti i bambini che hanno partecipato, per cui abbiamo dedicato l’evento alla sua memoria. Anzi, la miglior squadra ha avuto un premio speciale ricevendo una coppa che porta il suo nome.

La gara junior è supportata dalla Federazione ciclistica polacca?

Assolutamente sì, il Polonia junior fa parte del calendario nazionale ed inoltre abbiamo il patrocinio anche del Ministero dello Sport, come si vede sul nostro road book. E’ un progetto importante, tant’è che i ragazzi si preparano tutta la stagione e negli ultimi due anni erano preoccupati perché temevano che con il covid non ci sarebbe stata. Mi chiamavano in tanti per avere informazioni, ci tengono tanto. Per loro è l’evento dell’anno.

E quanti partecipanti ci sono stati?

Quest’anno purtroppo abbiamo dovuto limitare il numero a 250 ragazzini per le questioni legate al coronavirus, le richieste erano tantissime rispetto a quello che potevamo ammettere, ma in passato ne abbiamo avuti anche 600 o addirittura 700. 

Sono numeri incredibili. 

Sì, davvero. Ovviamente erano distribuiti in più categorie, da un minimo di 8 anni ad un massimo di 14. In futuro vorrei aggiungere anche i ragazzi di 15 e 16 anni. E’ il mio sogno.

E con la promozione di questa corsa come va? Come viene percepita in Polonia?

Diciamo che sfrutta la pubblicità che facciamo per il Tour de Pologne dei professionisti. Lo avrete visto anche sul percorso della gara o sulle strade alternative dei trasferimenti che abbiamo anche tanta cartellonistica che lo promuove. Abbiamo sempre la televisione al seguito, dall’inizio alla fine delle tappe, poi ci sono tante radio nazionali e regionali, per cui direi che ha buona visibilità.

A Cracovia abbiamo visto sul palco i vincitori di due Tour de Pologne.

Sì, giusto e vi diro di più. Per entrambi abbiamo predisposto gli stessi trofei che da anni ci produce Mirko Demattè, nostro amico ed artista trentino (di Pergine Valsugana, ndr). Tutti e due hanno ricevuto lo stesso premio.

Una grande soddisfazione per i ragazzini ma anche per voi che organizzate.

Certo. E’ un progetto che personalmente mi entusiasma molto, non solo per il coinvolgimento, ma perché sono la parte più bella della giornata. Sono meravigliosi, ti fanno divertire

Testimonial d’eccezione, John Lelangue, diesse della Lotto Soudal
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Questo evento collaterale potrebbe essere mutuato, magari non su tutte le tappe, anche al Giro d’Italia o nelle altre gare WorldTour?

So che La Vuelta aveva una manifestazione simile per i bambini delle scuole, ma non so quante tappe facessero. Anche al Tour de France c’era qualcosa del genere tempo fa. Sarebbe bello però che quasi tutte le gare dei professionisti avessero un evento così, perché bisogna pensare ai più piccoli e per loro è un’occasione unica. Si porterebbero l’emozione e i ricordi di queste gare per tutta la vita.