Milesi: vittoria ritrovata all’Avenir. E ora il mondiale…

30.08.2022
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Un Tour de l’Avenir chiuso in crescendo per l’Italia, che nell’ultima tappa trova la sua prima ed unica vittoria nella corsa francese. A passare per primo il traguardo di Villaroger è Lorenzo Milesi, bergamasco di San Giovanni Bianco che da quest’anno corre nel team DSM Development (foto di apertura Tour de l’Ain). Vittoria che a Milesi mancava da aprile, quando al Triptyque des Monts et Chateaux aveva vinto due delle quattro tappe previste. 

Gli azzurri, guidati dal cittì Marino Amadori, hanno portato a casa anche il quinto e il sesto posto nella classifica generale, rispettivamente con Piganzoli e Fancellu. In più hanno vinto la classifica a squadre, pur avendo chiuso la corsa in tre. Appunto con i due corridori in orbita Eolo-Kometa e lo stesso Milesi. 

Per Milesi si tratta della terza vittoria stagionale (foto Tour de l’Ain)
Per Milesi si tratta della terza vittoria stagionale (foto Tour de l’Ain)
Lorenzo, una bella vittoria per finire al meglio questo Tour de l’Avenir.

Sì dai, mi sento bene ora, soprattutto dopo la vittoria di domenica. Era da aprile che non vincevo e ci voleva proprio, un successo in una corsa così prestigiosa è il modo ideale per riprendere e puntare a fare bene nel finale di stagione. 

Com’è arrivata?

Avevo già messo nel mirino la tappa. Un mese fa, quando eravamo in ritiro al Sestriere con la nazionale per preparare la corsa, avevamo fatto la ricognizione delle ultime tre frazioni. Quest’ultima si avvicinava proprio alle mie caratteristiche e ho deciso di puntarci in maniera decisa. 

Raccontacela…

Con Amadori avevamo deciso di seguire i francesi, la nazionale più pericolosa in ottica vittoria di tappa. La fuga partita al mattino era davvero numerosa, eravamo una ventina di atleti, ma già sulle rampe dell’Iseran si è fatta grande selezione e siamo rimasti in sei. Ho provato ad attaccare nella discesa, ma senza riuscire a fare la differenza. Mi sentivo molto bene, così ai meno 3 dall’arrivo ho fatto l’attacco decisivo, che mi ha permesso di arrivare al traguardo da solo

Che Tour de l’Avenir è stato per la nazionale?

A due facce, fino alla sesta tappa potremmo anche dire non troppo positivo. Nelle prime tappe non siamo riusciti a trovare lo spunto giusto per le volate. Mentre nella cronometro a squadre abbiamo perso due compagni che sono andati oltre il tempo massimo: Bruttomesso e Dapporto. Poi venerdì abbiamo perso anche Martinelli perché non si sentiva bene e non ha preso il via. Siamo rimasti in tre: Piganzoli, Fancellu ed io. 

Così la vittoria di Milesi nell’ultima tappa di Villaroger al Tour de l’Avenir
Così la vittoria di Milesi nell’ultima tappa di Villaroger al Tour de l’Avenir
Un risultato lontano dalle aspettative nella cronometro…

Ci eravamo preparati bene in ritiro, e nella squadra inizialmente ci sarebbero stati Frigo e Germani. L’incidente che li ha messi fuori gioco ci ha destabilizzati e non abbiamo avuto tempo di prepararci nuovamente.

Com’è stato correre in tre nelle tappe decisive?

Meglio del previsto, alla fine quando la strada sale la squadra conta il giusto, la cosa che davvero fa la differenza sono le gambe. Fancellu e Piganzoli hanno dimostrato di avere una grande condizione e questo è bastato per rimanere sempre davanti. 

Piganzoli ha conquistato la quinta posizione nella classifica generale, il migliore degli azzurri (foto Tour de l’Ain)
Piganzoli ha conquistato la quinta posizione nella classifica generale, il migliore degli azzurri (foto Tour de l’Ain)
Quest’anno hai fatto tante corse a tappe, alcune anche con i professionisti, questo ti ha aiutato a crescere?

E’ un metodo di lavoro che preferisco, concentri le gare in una settimana e poi hai più tempo per riposare ed allenarti. Certo, quando la condizione è alta, come ad aprile, vorresti correre sempre, ma tirare il freno a mano è utile per mantenere sempre una buona condizione.

Ora il prossimo impegno con la nazionale sarà il mondiale, ci sarai?

Ho parlato in questi giorni con Amadori, farò sia la prova a cronometro che quella in linea. Pensavamo, come nazionale, di avere un posto in più grazie alla Coppa delle Nazioni, ma non sarà così. Per il momento, tra i ragazzi che hanno fatto l’Avenir, sono l’unico sicuro della convocazione

Alle spalle di Piganzoli è arrivato Fancellu, una prova solida la sua, sempre sulla ruota dei primi (foto Tour de l’Ain)
Alle spalle di Piganzoli è arrivato Fancellu, una prova solida la sua, sempre sulla ruota dei primi (foto Tour de l’Ain)
E’ un percorso adatto alle tue caratteristiche?

Percorreremo il circuito finale della prova dei professionisti per dieci volte. L’unica difficoltà sarà lo strappo di un chilometro, quindi dipenderà molto dall’intensità con la quale lo affronteremo ai vari passaggi. Io mi sento pronto, sto bene, partiremo per l’Australia il 13 settembre, e il 19 farò la cronometro.

Hai da riprenderti un po’ di fortuna dopo la scivolata fatta al campionato italiano…

Sì, e dovrò anche riscattare la prestazione non perfetta dell’europeo. Diciamo che in generale vorrei ripartire da come mi sentivo ad aprile in Belgio, dove ho vinto l’ultima prova contro il tempo. In queste due settimane che ci dividono dalla partenza lavorerò bene soprattutto sulla cronometro, il ritmo per la corsa in linea ce l’ho, dovrò fare qualche allenamento per mantenere la condizione.