Martinelli: «La sfortuna è alle spalle e riparto dall’Avenir»

19.08.2022
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E’ partito ieri il Tour de l’Avenir, forse la corsa più importante del calendario internazionale under 23. Si è aperta con un prologo che serviva per scaldare le gambe e iniziare a togliere il velo sulle prime sensazioni in corsa, infatti questa prima prova non sarà valevole per la classifica generale. Oltre al prologo i giovani ciclisti dovranno affrontare otto prove in linea ed una cronometro a squadre, alla quinta tappa. 

La nazionale, guidata da Marino Amadori, schiera una selezione agguerrita e pronta a dare battaglia a tutti. Da una parte la sfortuna ha colpito gli azzurri, con le defezioni di Frigo e Germani. Dall’altra c’è chi ritrova il sorriso o almeno ci prova. E da questo Tour de l’Avenir vuole riprendersi un po’ di fortuna e qualche risultato: Alessio Martinelli

Martinelli ha vinto la sua seconda gara da professionista, ad Alanya (foto Bardiani & Yucelcakiroglu – Velo Alanya)
Martinelli ha vinto la sua seconda gara da professionista, ad Alanya (foto Bardiani & Yucelcakiroglu – Velo Alanya)

Una lunga estate

Il corridore della Bardiani CSF Faizanè, classe 2001, ha avuto una stagione a due facce: all’inizio dei buoni risultati in Turchia (in apertura al Tour of Antalya, ndr), avevano dato fiducia e morale per lavorare con maggiore convinzione. La seconda parte è stata invece costellata di problemi, tanto che per un infortunio aveva dovuto saltare il Giro d’Italia under 23, dove era atteso con i gradi di capitano. 

«E’ stato un avvicinamento disastroso – dice con serenità Martinelli – ho avuto anche l’influenza. Nelle gare non riuscivo a dare il meglio di me, tanto che non ero molto fiducioso. Poi Amadori mi ha portato in ritiro a Sestriere e da lì ho iniziato ad avere sensazioni via via migliori. Marino lo ha visto e così ha deciso di portarmi qui all’Avenir. Dopo i problemi fisici che ho avuto al Giro dell’Appennino, mi sono fermato 3 settimane.

«E’ stato come fare la pausa invernale, solo che farla a metà stagione non è il massimo. Al termine del periodo di recupero ho iniziato a fare allenamenti molto lunghi con settimane impegnative ed intense. A queste si sono aggiunte delle gare per riprendere il ritmo. Le due settimane del ritiro a Sestriere sono state fondamentali per riprendere la gamba».

Il Giro dell’Appennino chiuso al 7° posto è costato caro a Martinelli, che per un problema fisico è stato poi fermo per 3 settimane
Il Giro dell’Appennino chiuso al 7° posto è costato caro a Martinelli, che per un problema fisico è stato poi fermo per 3 settimane

Step dopo step

L’avvicinamento di Martinelli al Tour de l’Avenir è stato lento, una scalata fatta passo dopo passo. Il corridore lombardo è passato anche da gare importanti come il Giro della Valle d’Aosta.

«Il Valle d’Aosta non sono riuscito a finirlo – racconta – anche se mi stavo sentendo sempre meglio, giorno dopo giorno. La tappa del ritiro è stata proprio sfortunata, ho cambiato la bici sei volte. Mi si sono scaricate due volte le batterie del cambio, la prima volta proprio ad inizio tappa, così mi sono fatto quasi 100 chilometri da solo, è stata una giornata molto dura. Da lì siamo andati direttamente in ritiro con la nazionale. La prima settimana è stata di recupero, arrivavamo quasi tutti dal Valle d’Aosta.

«Nella seconda settimana abbiamo fatto 24 ore di allenamento complessive, con una giornata di sei. Abbiamo visionato anche le ultime tre tappe dell’Avenir. Sono tutte dure, con tante salite lunghe, come il Col de Madeleine, l’Iseran… Si avvicinano a quelle che sono le mie caratteristiche, vedremo le risposte che avrò dal mio fisico».

Alessio Martinelli, il secondo da destra, riparte fiducioso dal Tour de l’Avenir, scoprirà la sua condizione tappa dopo tappa
Alessio Martinelli, a destra, riparte fiducioso dal Tour de l’Avenir, scoprirà la sua condizione tappa dopo tappa

In attesa di risposte

L’opportunità di correre il Tour de l’Avenir dopo una seconda parte di stagione non proprio fortunata è una grande chance. Martinelli ha le caratteristiche per fare bene ed il cittì Amadori lo sa. 

«Non so ancora come sto, non voglio prendermi responsabilità – dice mettendo le mani avanti per il momento Martinelli – sarà una corsa molto lunga. La cosa buona è che si riusciranno a capire le sensazioni, ci saranno delle tappe mosse che toglieranno tutti i dubbi. La caduta del Sestriere non ci doveva essere, è stata una grande sfortuna, abbiamo perso due uomini importanti. Gli imprevisti accadono, i corridori che sono qui sono forti e la squadra è pronta. Delle otto tappe in linea che ci attendono le prime saranno abbastanza facili.

«Ci sarà la grande incognita meteo, che qui (a La Roche Sur Yon, nella regione della Loira, ndr) è molto variabile, bisognerà curare il vento. le ultime 4 tappe sono belle dure. La quarta e la sesta frazione saranno mosse, con molti muri di 2-3 chilometri, e tirerò, insieme alla squadra, le prime somme. Non ho paura a prendermi le mie responsabilità in caso dovessi stare bene, come non avrò problemi nel mettermi a disposizione dei compagni in caso contrario».