Tra le novità del 2024 ce n’è una che riguarda il mondo degli juniores, più precisamente il Team Casano, squadra che partecipa all’organizzazione del Giro della Lunigiana (foto Fruzzetti in apertura). La squadra guidata dal diesse Giuseppe Di Fresco vede entrare nel suo staff il preparatore Pino Toni. Una figura che abbiamo imparato a conoscere bene in questi anni: il suo arrivo è un bello spunto da cui partire.
Solo atleti di 2° anno
«Partiamo con il dire – si aggancia al discorso Di Fresco – che l’organico sarà di una decina di ragazzi, tutti di secondo anno. E’ una scelta che riguarda il percorso di crescita degli atleti, lavoriamo con gli stessi per due anni. Da un lato serve per programmare dei minicicli, dall’altro non nascondo che ormai ci sono delle grosse difficoltà nel prendere nuovi atleti. Molti hanno già il procuratore e si guardano tanto intorno (il famoso junior che andrà a correre all’Auto Eder ne è un esempio concreto, ndr).
«Anche prendere dei ragazzi di primo anno è comunque un costo importante – continua – perché bisogna pagare il punteggio alla squadra o al Comitato regionale. Complici questi fattori e la mia passione per scommettere su ragazzi meno di spicco, ho scelto anche di puntare su nomi meno appariscenti. In più il ciclismo qui in Versilia è in magra, non ci sono più tanti juniores, devo andare a cercarli anche nelle altre province toscane o in Liguria. Insomma anche in questa categoria, sempre più importante, ci sono tanti fattori che incidono nel costruire una squadra».
Nuovo preparatore
Una grossa novità, si diceva, è l’arrivo di Pino Toni, che per la prossima stagione si occuperà della preparazione e della gestione dei ragazzi del Casano. Prima la squadra era seguita da Della Tommasina, che però ha scelto di continuare con il suo percorso accademico, lasciando così il gruppo di “Beppe” Di Fresco.
«Io e Di Fresco – racconta Pino Toni – abbiamo iniziato a lavorare insieme da quando lui era alla Berti, agli inizi del 2000. Da quella squadra juniores sono passati corridori come Caruso, che ho seguito personalmente alla Mastromarco e con il quale ancora collaboro. Quando Beppe (Di Fresco, ndr) è tornato a lavorare con gli juniores al Casano, c’era Della Tommasina come preparatore. Quest’anno la collaborazione è finita e sono subentrato io. Di diverso ci sarà il passaggio a Training Peaks rispetto alla piattaforma che hanno usato fino a quest’anno».
Già pronti
L’importanza crescente della categoria juniores è sotto gli occhi di tutti. Sembrano saperlo anche i ragazzi, che ormai sono sempre più attrezzati.
«Ho trovato una realtà molto preparata – conferma Pino Toni – i ragazzi sono quasi tutti di secondo anno. Sanno usare bene i misuratori di potenza e conoscono bene i vari metodi di allenamento. La parte difficile del lavoro sarà ottimizzare il tempo a loro disposizione, soprattutto in inverno, periodo dove si costruisce la stagione. Capita ad inizio stagione, quando le gare sono poche, di portarli a qualche corsa giusto per fare ritmo.
«I corridori – continua – hanno la scuola in questo periodo, che deve giustamente essere una priorità. Mi faccio mandare un questionario con l’orario, non è facile, soprattutto se ci si paragona all’estero. Quando guardo i ragazzi stranieri del team CPS o del team Franco Ballerini, vedo che fanno lavori differenti. E’ facile che in inverno loro vadano in Spagna per tre settimane di preparazione, con 20-25 ore a settimana di allenamento. Se rimani in Italia tra scuola e freddo, non riesci a fare certi volumi. Lo sport da noi non è considerato come l’anticamera di un lavoro o qualcosa che possa dare lustro alla Nazione, piuttosto viene visto come un impedimento».
Tante alternative
Come conferma Di Fresco il Team Casano non farà doppia attività, per dare ai ragazzi i giusti periodi di riposo e allenamento. Un metodo che permetterà di programmare al meglio la stagione.
«Ottimizzare vuole dire – conclude Toni – creare delle attività alternative alle diverse ore in bici. Bisogna tenere i ragazzi impegnati con della ginnastica, palestra e rulli. Si alternano queste attività per tenere il corpo in movimento: magari inserisco un’ora di esercizi a corpo libero e un’ora di rulli. Le piattaforme di allenamento sono sviluppatissime e riesco a coordinare bene il lavoro da svolgere. Il mio metodo di allenamento è uguale per tutte le categorie che seguo, alla fine gli juniores sono diventati un primo grande scalino. E’ una categoria in cui cresci tantissimo, i team WorldTour vengono a prendere i corridori e li portano nelle squadre di sviluppo. E’ da junior che ti formi, nelle altre categorie puoi “solamente” migliorare, affinare quello che già sei».