All’ultimo minuto arriva lo squillo “dei francesi”. Vince Gregoire

18.06.2022
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Un urlo di rabbia, di liberazione. Un urlo di vittoria. Alla fine la Groupama-Fdj ce l’ha fatta. Ha vinto una tappa al Giro d’Italia U23. A riuscirci è stato Romain Gregoire. Il francese fa un forcing micidiale sullo strappo, in ciottoli, che porta all’arrivo e può gioire.

Questo strappo è un must per le corse ciclistiche a Pinerolo. Ce ne passano diverse, ma in poche ci arrivano. La cornice di pubblico completa lo spettacolo.

Hayter se la gode

Ma mentre Gregoire sale famelico, c’è chi se la prende comoda, molto più comoda. Tutti cercano con gli occhi la maglia rosa… che però non spunta.

«Ai 500 metri – dice Leo Hayter – mi sono spostato. Mi sono defilato e sono venuto su piano, piano. Mi sono portato in coda al gruppo. Sapevo che non avrei mai perso 2’55” in 500 metri e così mi sono goduto il finale».

Quando Leo arriva esulta. Si sbraccia e abbraccia uno dei compagni che gli è vicino. Ride. E solo quando arrivano la mamma e il papà scoppia in lacrime. Realizza l’impresa che ha fatto.

Il 45° Giro d’Italia U23 è suo. I genitori sono arrivati due giorni fa: sono increduli e commossi. Squilla il telefono: è il fratello Ethan. La festa può iniziare.

Media folle

Ma riavvolgiamo il nastro. A Cuneo il sole picchia forte sulla testa e a Pinerolo martella proprio. I ragazzi che non hanno raccolto nulla sin qui cercano di guadagnarsi una fetta di spazio in questo Giro. E per questo la fuga non riesce a partire. Tutti cercano di scappare e quando è così non scappa nessuno. Risultato: media della prima ora 49,9 chilometri.

E già qui c’è la prima notizia: i ragazzi di Jerome Gannat non tirano. Se ne stanno buoni, buoni in gruppo. 

Al primo passaggio sull’arrivo, Gregorie è nascosto. Al secondo Giro è davanti.

«Avevo visto il passaggio ai 20 chilometri dall’arrivo – racconta Gregoire – L’ho studiato. Erano 500 metri molto tecnici. Mi sono detto: al prossimo giro devo stare davanti, girare in testa all’ultima curva e appena inizia la salita devo andare “a blocco”. Era questo il piano e ha funzionato. Ho usato il 40, credo per 25, per venire su».

La Groupama-Fdj tutta insieme. hanno vinto anche la classifica a squadre
La Groupama-Fdj tutta insieme. hanno vinto anche la classifica a squadre

Vittoria di testa

E dire che ieri Gregoire aveva sofferto l’ira di Dio sul Fauniera. Aveva perso molto terreno. Non aveva recuperato bene dal giorno ormai famoso della “tattica suicida” di Peveragno.

Ma l’ultima notte ha portato consiglio.

«Ho pensato a riposare bene – dice il ragazzo di Besançon – E’ stata una vittoria di testa e non solo di gambe. Ho proprio cambiato mentalità. Un’altra testa. Sapevo che c’era un’opportunità grandissima. Volevo questa vittoria più di ogni altra cosa». Ai suoi compagni avrebbe detto: «Demain on va gagner». Domani vinciamo.

«Ieri – riprende Gregoire – ho sofferto, davvero. Sapevo che il Fauniera sarebbe stato troppo duro per me e così oggi mi sono preso la responsabilità della corsa. Con Sam Watson, l’altro leader di giornata, abbiamo parlato molto, anche ieri sera e abbiamo voluto imporre la nostra strategia. Stavolta non avremmo preso in mano la corsa. 

«Oggi la squadra era tutta unita, tutta compatta su questa linea e quando è così le cose funzionano».

Ancora una volta la “trenata” decisiva l’ha data Lorenzo Germani che, nonostante una foratura e un cambio di bici, nel finale ha chiuso sulla fuga e ha guidato Watson e Gregorie in testa all’imbocco dello strappo.

Tutti compatti dunque. Tutti per Gregoire, ma anche per Sam Watson. L’inglese è molto veloce, ma tiene benissimo su percorsi del genere.

«Abbiamo corso e sprecato tanto per tutta la settimana – conclude Gregoire – e finalmente abbiamo raccolto una vittoria di tappa. Abbiamo cercato le energie per trovarla. E adesso possiamo rientrare felici a casa».

«E comunque è stato un buon Giro per noi. Abbiamo tre maglie (quella blu, rossa e quella bianca, ndr), siamo sul podio della generale e abbiamo vinto una tappa. Non abbiamo vinto la generale perché Leo Hayter è stato più forte, gli va riconosciuto. Ma questa vittoria rende più belle tutte queste altre cose».