Stage femminile, una rarità. BePink prima a farlo

06.10.2023
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Lo stage è sempre un momento importante nel quale l’atleta può scoprire il ciclismo del piano superiore e il diesse può verificare la sua opera di scouting. Tra gli uomini è ormai una consuetudine, con i “dilettanti” che possono provare tra i pro’, tra le donne invece è una novità, quantomeno per il ciclismo italiano. A sdoganare questa prassi è stata recentemente la BePink-Gold, che ha reclutato le junior Martina Testa e Vittoria Grassi per le gare di fine stagione.

L’impatto per le ragazze può anche essere più traumatico di quello dei colleghi maschi. Giovani di 18 anni abituate al massimo a gare open (miste tra elite e juniores) e di colpo catapultate in corse internazionali per capire cosa le attenderà l’anno successivo. Per capire meglio com’è andato questo periodo di apprendistato, abbiamo voluto sentire sia Testa (in apertura foto BePink) sia Walter Zini, team manager del team continental lombardo.

Novità. Zini ha sperimentato con piacere lo stage e propone di promuoverlo maggiormente (foto BePink)
Novità. Zini ha sperimentato con piacere lo stage e propone di promuoverlo maggiormente (foto BePink)

Investimento per il futuro

«La nostra iniziativa – spiega il tecnico della BePink-Gold – è stata una novità per il ciclismo italiano. All’estero so che qualche squadra lo ha già fatto, ma qui siamo stati i primi. Dopo i campionati italiani di fine giugno ho iniziato a pensarci, visto che qualche contatto lo avevo già. I regolamenti consentono di provare un massimo di due atlete maggiorenni che corrono tra le juniores e quindi ho chiamato queste due ragazze. Onestamente devo dire che siamo contenti di aver sfruttato la possibilità e un pochino mi pento di non averlo fatto prima, anche se non tutti gli anni o le circostanze sono uguali. La Federazione non promuove molto questa situazione, ma dovrebbe incentivarla di più, magari anche per più di due ragazze. Per noi team è un piccolo investimento per il futuro.

Due atlete diverse

«Martina e Vittoria – prosegue Zini – sono due atlete agli antipodi non solo nelle caratteristiche fisiche ma anche in quelle caratteriali. Martina nasce passista scalatrice, però deve ancora capire quali siano le sue vere doti, visto che quest’anno si è buttata spesso e volentieri in volata. E’ piuttosto riservata, ma ha tanta grinta e del fondo. Ha debuttato al Gp Reynders in Belgio, corsa di oltre 130 chilometri che ha finito bene. E sapete bene come siano le gare in Belgio. Ha avuto un assaggio di quello che farà l’anno prossimo. Vittoria invece è una velocista ed è una vera agonista. E’ più abituata a certi contesti visto che è nel giro azzurro di strada e pista. Col suo team (la BFT Burzoni, ndr) aveva già corso all’estero. Entrambe hanno fatto buone gare, dandosi da fare, ed entrambe nel 2024 dovrebbero correre con noi anche se manca ancora l’ufficialità».

Testa e Grassi (seconda e terza da sx) dopo le gare da stagiste saranno compagne di squadra nel 2024 (foto Facebook)
Testa e Grassi dopo le gare da stagiste saranno compagne di squadra nel 2024 (foto Facebook)

Il tirocinio di Martina

Sette gare da stagista non sono poche, anzi sono proprio un bel banco di prova, soprattutto se le corri tra Belgio e nord della Francia. Martina Testa corre per il Canturino ed in stagione ha conquistato due terzi posti oltre ad una lunga serie di piazzamenti nelle top 10. Con la BePink-Gold però ha forse ottenuto qualcosa di meglio rispetto a quei risultati. Benché abbia un carattere abbastanza timido, la determinazione in bici è una risorsa che le ha consentito di farsi notare.

«So che Walter – racconta la bergamasca di Cene – stava controllando i miei risultati e il primo contatto con lui c’è stato a maggio. Mi ha chiesto se fossi disposta a fare lo stage dal primo di agosto in poi, ma che mi avrebbe voluto riparlare solo dopo il mio diciottesimo compleanno (17 luglio, ndr) per capire se nel frattempo fosse cambiato qualcosa. Queste gare da stagiste sono state dure, tutte di alto livello e con percorsi impegnativi. Tuttavia è stata un’esperienza incredibile, specialmente con la prima trasferta in Belgio dove c’è tanto pubblico e tanto tifo. Quell’atmosfera ti dà molta carica».

Assaggio di futuro

«E’ stato un anticipo di quello che troverò la prossima stagione – riflette – e ringrazio il Canturino, Walter e la BePink per avermi permesso di fare queste corse» Conoscevo le ragazze della BePink – continua Testa – solo di nome, non avevo mai parlato con nessuna nemmeno alle gare open. Mi hanno accolto molto bene, ho legato subito con tutte. Silvia Zanardi ha fatto gli onori di casa presentandomi tutte le compagne e lo staff. Sono stata spesso in camera con lei per ricevere tanti consigli visto che lei è la ragazza più esperta. Sinceramente mi sono tolta un bel po’ di ansia con questa sua introduzione, così l’anno prossimo posso arrivare più preparata».

Differenze e insegnamenti

Correre una gara internazionale tra le elite quando sei ancora una junior del secondo anno è un bel salto nel buio. Non ci sono solo il chilometraggio o il ritmo di diverso, ma anche tutti i momenti che non vengono mai indicati in un ordine d’arrivo.

«Ovviamente ho corso con la mia bici – va avanti Martina – usando il mio casco e le mie scarpe, ma l’abbigliamento, tra divisa estiva e qualche capo più pesante, era tutto preparato in modo impeccabile con le mie taglie. La prima differenza che ho notato è stato lo staff. Il Canturino è una squadra ottima per le junior, ma siamo abituate ad andare alle corse col nostro allenatore, che fa quasi tutto lui, e con altre poche persone. Alla BePink naturalmente c’erano più figure ed ognuna di loro con un ruolo ben definito. L’altra grande differenza è l’ammiraglia in appoggio, che per me è stato più mentale che pratico. In ogni caso in queste corse volevo rendermi utile per le compagne e un po’ di volte sono andata io dall’ammiraglia per prendere da bere e mangiare per loro. Ho avuto qualche problema a prendere le borracce, ma sto imparando come si fa.

Testa ha disputato il Giro di Lunigiana col Canturino vincendo la maglia a pois di miglior scalatrice (foto facebook)
Testa ha disputato il Giro di Lunigiana col Canturino vincendo la maglia a pois di miglior scalatrice (foto facebook)

I rifornimenti

«Sono rimasta sorpresa dai rifornimenti – va avanti – prima della partenza lo staff della BePink allestisce un tavolo su cui mettono gel, barrette energetiche o proteiche o ancora paninetti. Oppure le borracce con sola acqua o sali minerali o maltodestrine. In pratica è come se tu componessi il tuo sacchetto da prendere durante la corsa. Naturalmente tra le juniores non siamo abituate così. D’altronde prima del debutto in Belgio Walter mi aveva detto che sarebbe stato come il mio primo giorno di scuola. Tutto nuovo e diverso, dovevo scordare quello che avevo visto o fatto fino a quel momento. In generale mi ha detto che devo continuare ad essere determinata sempre, in ogni gara. Ho capito subito che Walter è un tecnico severo e che pretende molto dalle sue atlete, però è stato anche molto comprensivo con me, visto che stavo disputando le mie primissime gare internazionali tra le elite».

Obiettivi futuri

Martina Testa ha sicuramente tratto delle indicazioni per l’anno prossimo, oltre ad un bel ritmo nelle ultime uscite. Per il 2024 però dovrà fare i conti con una stagione che si dividerà per forza di cose tra maturità e bici. La sua determinazione si palesa anche su questi argomenti.

«Le gare all’estero fanno la differenza – spiega – e ho sentito che avevo un altro passo nelle corse juniores e open che ho disputato nel mezzo. Rispetto all’anno scorso, ho fatto una bella crescita. Da quando corro, questo è stato il primo anno in cui sono andata forte, facendo risultati. E’ stato un bel crescendo. A settembre, ad esempio, ho notato quanto fossi migliorata sotto tanti punti di vista, a cominciare dalle tattiche di gara. Devo ancora imparare molto, ma sono pronta a farlo».

Zanardi ha fatto gli onori di casa con Testa, presentandole staff e compagne (foto uff. stampa BePink)
Zanardi ha fatto gli onori di casa con Testa, presentandole staff e compagne (foto uff. stampa BePink)

Diploma e bici

«Nella prossima stagione – conclude Testa – vorrei diplomarmi senza problemi a scuola (frequenta a Bergamo un istituto tecnico con indirizzo ambientale, ndr) e fare bene nelle gare di inizio stagione. Tengo molto alla scuola, ma altrettanto al ciclismo. La mia intenzione è quella di portare avanti gli impegni da subito senza dover aspettare per forza la fine della maturità per dedicare più tempo alla bici. Di questo sono convinta, così come mi piacerebbe iniziare a lavorare sulle crono. Non ne ho fatte tante però mi piacciono e vorrei capire se ne sono portata o meno».