I sogni di Vigilia, tra WorldTour e… cinque cerchi

30.08.2023
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E’ un momento particolarmente effervescente per Alessia Vigilia. Tornata dai mondiali di Glasgow dov’è stata impegnata sia nel team relay che nella cronometro individuale, la giovane bolzanina con già in tasca il contratto biennale con la FDJ-Suez ha conquistato il Giro di Toscana, sua prima corsa a tappe, dimostrando che la sua crescita è esponenziale.

La vittoria sulle strade toscane è arrivata al termine di una tappa conclusiva tumultuosa, con la maglia di leader assegnatale dopo oltre un’ora di consultazioni e di riesame della volata finale. La lituana Rasa Leleivyte, riguardando più e più volte le immagini dello sprint, è stata retrocessa in fondo al gruppetto di fuggitive che si sono giocate il successo, perdendo così quell’abbuono che le sarebbe valso il sorpasso proprio ai danni della Vigilia. Un esito che, pur premiando l’altoatesina, le lascia un filo di amaro in bocca.

«Avrei voluto venire via dalla Toscana con una vittoria di tappa – racconta la portacolori della Top Girls Fassa Bortolo – ero partita con quell’intento, poi le cose sono andate diversamente ma porto a casa un successo importante che aggiunge qualcosa a una stagione già da incorniciare».

Con Tonetti, Bariani e Palazzi ha conquistato la maglia tricolore nel campionato italiano cronosquadre
Con Tonetti, Bariani e Palazzi ha conquistato la maglia tricolore nel campionato italiano cronosquadre
Qual è la tua versione di quel che è successo sul traguardo di Montecatini?

Quando abbiamo imboccato l’ultima curva io ero affiancata alla Leleivyte, lei però si è spostata e mi ha chiusa contro le transenne, ho anche preso i piedini di una di queste ma per fortuna sono rimasta in equilibrio. Non avevo possibilità di spostarmi, le immagini parlano chiaro e a mio favore.

E’ la tua prima vittoria in una corsa di più giorni. Stai diventando specialista?

Per certi versi sì, già a maggio al Bretagne Ladies Tour avevo chiuso sul podio. Lì ero stata avvantaggiata dal fatto che era una corsa la cui classifica era costruita soprattutto sulla crono del terzo giorno. In Toscana però i chilometri contro il tempo erano solo un paio nel prologo, quindi è una vittoria che da questo punto di vista dice di più. Significa che mi so difendere sempre meglio anche in altri contesti.

Che ciclista stai diventando?

Resto sempre una passista, ma mi sono riscoperta abbastanza veloce per giocare le mie carte in volate ristrette. In salita tengo abbastanza, quindi da questo punto di vista le corse a tappe, almeno quelle brevi si confanno a me.

Ai mondiali è giunta al 24° posto nella cronometro. Ora vuole fare meglio all’europeo
Ai mondiali è giunta al 24° posto nella cronometro. Ora vuole fare meglio all’europeo
Questo dal punto di vista tecnico. E caratterialmente?

Non sono cambiata, sono una che può tranquillamente mettersi a disposizione delle compagne e l’ho fatto tante volte. Non ho paura di prendere l’aria in faccia, mi piace andare in fuga o mettermi a tirare per le altre. Per indole comunque non amo aspettare la corsa, preferisco costruirla, andare all’attacco.

I risultati di quest’anno, con due vittorie e un totale di ben 20 Top 10 dicono che comunque c’è stata un’evidente crescita nelle tue prestazioni…

Il mio progresso era già iniziato lo scorso anno. Non so dire a che cosa è dovuto, gli allenamenti non sono cambiati e le mie sensazioni in essi neanche. Secondo me quella che è cambiata è l’esperienza, sia mentale che fisica, mi sento più pronta a un certo tipo di sforzi.

Vigilia con il cittì Sangalli. L’obiettivo della bolzanina è trovare spazio nell’esigua rappresentativa olimpica
Vigilia con il cittì Sangalli. L’obiettivo della bolzanina è trovare spazio nell’esigua rappresentativa olimpica
Ora però cambia tutto, entrando nel WorldTour dalla porta principale. Hai più curiosità o timore?

Entrambi a dir la verità. Vado in uno dei team più forti in assoluto e qualche dubbio su quel che potrò fare ce l’ho ma credo che sia anche giusto così, avvicinarsi a una nuova esperienza con la necessaria umiltà. Io affronto quest’attività che richiede sacrifici, entrare in un team della massima serie significa che davvero posso intendere il ciclismo come un lavoro, posso dire di avercela fatta.

Con che ruolo entri nel team francese?

Non ne abbiamo ancora parlato, ma pur sapendo che sono in un contesto estremamente qualitativo penso che avrò comunque le mie possibilità per emergere. Voglio interpretare quest’opportunità come ulteriore occasione per crescere e magari allungare la mia serie di buoni risultati e, perché no, di vittorie.

Nel team Top Girls Fassa Bortolo, Vigilia ha militato due anni, stringendo rapporti molto importanti
Nel team Top Girls Fassa Bortolo, Vigilia ha militato due anni, stringendo rapporti molto importanti
Parlavi prima delle cronometro, tu sei stata azzurra ai mondiali, dentro di te coltivi il sogno di rappresentare l’Italia alle Olimpiadi?

Certamente, sarebbe davvero un qualcosa di fantastico andare a Parigi. Infatti ho intenzione di lavorare ancora più specificatamente sulle prove contro il tempo, in modo da avere una chance pur sapendo che i posti sono davvero pochissimi e comportano anche l’eventuale impegno nella corsa in linea. Ma è chiaro che l’unico modo per trasformare il sogno in realtà è costituito dai risultati… Intanto andiamo avanti con l’ultima parte di stagione, magari mettendo nel mirino la convocazione per gli europei.

Ti spiace lasciare la Top Girls Fassa Bortolo?

Qui tocchiamo un argomento delicato, se ci penso temo mi scappi qualche lacrima… Per me non è stata solo una squadra, ma una famiglia e come avviene con le migliori famiglie non è che andando via i contatti s’interromperanno. Il legame non sparirà, questa per me resterà sempre una casa accogliente. Mi spiace davvero tanto andare via, anche se fa parte della parte della vita. Ma finiamo qui, sennò piango davvero…