Le donne azzurre sbancano Orano. Barbara Guarischi taglia il traguardo della prova in linea a braccia alzate e regala alla delegazione italiana il secondo oro in altrettante gare femminili ai Giochi del Mediterraneo, bissando quello che soltanto in serata si è messa al collo anche Vittoria Guazzini (regina della cronometro di giovedì), perché l’organizzazione ha deciso di accorpare le premiazioni. Festa grande a Casa Italia per le ragazze di Paolo Sangalli, grazie allo sprint regale della trentunenne lecchese, che ha bruciato la portoghese Daniela Campos (argento), con la spagnola Sandra Alonso Dominguez che ha completato il podio.
La vittoria di tutti
Prima di sedersi a tavola e stappare lo spumante con il resto del team, Barbara ci ha raccontato della sua giornata perfetta in quella maglia azzurra che le mancava da diverso tempo (la foto di apertura è di Coni/Pagliaricci).
«E’ una medaglia che abbiamo conquistato tutte insieme – dice – perché senza le mie compagne non avrei potuto raggiungere questo risultato. Abbiamo corso molto bene, siamo partite dall’Italia con l’idea di vincere la medaglia d’oro e così è stato. Abbiamo controllato la situazione fino a metà corsa, poi abbiamo cominciato ad attaccare, perché avevamo più soluzioni da giocare a nostro favore. Nel finale, le ragazze mi hanno tirato una volata perfetta e non potevo che vincere».
Un punto di partenza
Era la prima avventura del nuovo corso, l’Italia correva da favorita e non ha tradito.
«Questa trasferta era importante un po’ per tutti – prosegue Barbara – per questa nuova Italia, per Paolo, per me perché tornavo in nazionale. Abbiamo dato un segnale importante, di unione e di forza. Questo ci farà togliere altre belle soddisfazioni, ne sono sicura».
Poi Guarischi ci racconta anche quello che non si è visto: «Il paesaggio era abbastanza bello, così come anche l’asfalto, a parte qualche paese che abbiamo passato con qualche buco qua e là. Pensavo peggio. Il pubblico era molto caldo e sorridente ed è uno dei lati positivi di questa rassegna».
La rinuncia al Giro
Sorride il ct Sangalli, che però ammette: «La volata era l’ultima risorsa, perché anche se hai la velocista più forte, può succedere di tutto. Abbiamo tentato più volte prima e nelle due fughe più significative eravamo riusciti a tenere fuori l’avversaria più ostica, ovvero la spagnola Alonso, ma non sono andate a buon fine».
La Francia, infatti, ha chiuso sia sul tentativo con Guazzini, Eleonora Gasparrini e Maria Giulia Confalonieri, sia su quello con Ilaria Sanguineti e Arianna Fidanza.
«Poi il treno è andato come l’avevamo concordato – dice – e tutte hanno fatto la loro parte. Voglio ringraziarle perché non era semplice rinunciare al Giro per l’azzurro e io di questo terrò sicuramente conto anche in futuro».
La Guarischi ritrovata
Guarischi, ad esempio, si è guadagnata la chiamata per gli europei di Monaco: «Non è ancora ufficiale, però ne abbiamo parlato tanto questa settimana. Non con lo stesso ruolo ovviamente, ma sarò a disposizione e sono fiera di avere un’altra occasione in azzurro».
Poi ci racconta i suoi piani con la Movistar: «Adesso andrò in altura a Livigno per tre settimane e poi vado a correre in Danimarca, Svezia e Norvegia. Poi, dopo gli europei, non ne ho ancora parlato con Marco Villa, ma penso che tornerò in pista. Vorrei fare un mesetto per vedere fino a dove riesco a migliorare in vista dei mondiali».
A Monaco per Balsamo
Sangalli conferma: «Penso proprio che la porterò in Germania. Non c’è dubbio che a Monaco si corra per Elisa Balsamo, grande protagonista al Giro, che ho disegnato con gli organizzatori. Sapevo che lei e Consonni potevano fare bene e magari prendere la maglia rosa e così è successo. Sarà tutto aperto fino a Cesena e poi da lì cambierà la classifica».
Ragazzi al buio
Serata in Villaggio, invece, per la compagine maschile, dopo una corsa da dimenticare che ha fatto infuriare lo staff azzurro. L’assenza di italiani nella fuga di dodici uomini che poi ha portato alla tripletta francese (oro a Paul Penhoet, argento a Ewen Costiou e bronzo per Valentin Retailleau) è un errore che Marino Amadori non ha digerito. Un errore da non ripetere a Monaco, dove anche gli uomini vogliono far festa con le donne.