E’ una ragazza che sa quello che vuole. Sa anche che per fare un ulteriore step non deve lasciare nulla al caso. Anche lei è finita nei taccuini degli osservatori delle formazioni WorldTour. Adesso però è alle prese con una frattura composta della clavicola, frutto di una caduta ieri nella gara open di Vittorio Veneto. Malgrado tutto, quest’anno Greta Marturano ha comunque alzato la propria asticella ed è pronta per compiere il salto in avanti (in apertura foto Ossola).
«Devo stare ferma immobile col tutore per cinque giorni – ci aggiorna la 24enne della Top Girls Fassa Bortolo – poi rifarò le lastre per vedere che la frattura sia rimasta ferma. Se invece sarà scomposta, mi dovranno operare. Adesso cambiano un po’ di obiettivi. Speriamo bene però sono fiduciosa».
Un vero peccato questo stop perché la scalatrice di Mariano Comense arrivava da un buon momento di forma, a conferma della continua crescita fatta vedere soprattutto nelle ultime due stagioni. Era reduce da una serie di piazzamenti ottenuti al Tour Féminin des Pyrénées ad inizio agosto in cui ha chiuso quarta nella generale a soli due secondi da un podio tutto composto da atlete di team WT. Non è certo questo minimo scarto a sminuire le sue prestazioni. Noi l’abbiamo voluta sentire per farci raccontare cosa c’è stato finora – infortunio a parte – e cosa ci sarà nel suo futuro.
Greta in Francia sei andata forte sul tuo terreno.
Sì, direi proprio di sì. Ci tenevo a fare bene perché erano percorsi adatti a me. Naturalmente c’è il rammarico per quel terzo posto finale sfuggito per un niente. Ho ripensato tanto a dove ho perso quei due secondi o dove potevo guadagnarli. Ma va bene così, perché so di aver corso bene. Avevo buone sensazioni. Inizialmente noi eravamo partite con due punte. Alessia Vigilia ed io. Poi nella seconda semitappa del primo giorno ho centrato la fuga giusta. Eravamo in cinque e la classifica in pratica si è delineata subito. Grazie alla squadra, sono riuscita a mantenere le posizioni di vertice fino alla fine.
Della tua annata cosa ci dici?
E’ una stagione tutta positiva nonostante la caduta. Sono cresciuta mese dopo mese. Risultato dopo risultato ho preso fiducia. Luglio e agosto sono stati due mesi molto buoni finora. Sono uscita dal Giro Donne con buone gambe e con un buon recupero che mi hanno consentito di infilare una serie di risultati. Ho fatto anche due terzi posti nelle gare open di Levada e Tarzo. Mi è mancata la vittoria, però onestamente non pensavo di fare questo salto mentale e fisico.
Qui a Chambery dove Marturano ha chiuso in 6ª posizione (foto Zoe Soullard) Marturano è una scalatrice ma possiede anche un discreto spunto (foto Ossola) Greta Marturano impegnata nella crono d’apertura al Giro Donne
A cosa è dovuto questo salto?
Due anni fa ho iniziato un percorso con un mental coach. Marino Rosti che collabora con l’Astana. Mi segue molto bene. Avevo bisogno di sbloccarmi mentalmente. Non credevo più in me stessa e facevo fatica in corsa naturalmente. Grazie a lui ora ho più autostima anche se dobbiamo finire il nostro percorso. Da allora ho deciso di fare le cose più seriamente. Ho pensato che corro da quando sono G1, che ho dedicato la mia vita al ciclismo. E così mi sono affidata anche ad altri specialisti.
Parlacene pure.
A livello fisico mi prepara Fabio Baronti del CTF Lab. Mi ha aiutata tanto dal punto di vista atletico. Ero già metodica negli allenamenti, ma con lui ho capito come esserlo, ottimizzando i lavori. Dal punto di vista alimentare invece mi segue Laura Martinelli, che lavora con la BikeExchange-Jayco. Anche con lei mi trovo benissimo, ho imparato molto. Naturalmente ringrazio tutti e tre perché tutti assieme mi hanno fatto fare un salto psico-fisico importante. Se si vuole diventare veramente dei corridori bisogna fare qualche sacrificio.
In cosa devi migliorare ancora?
Nelle discese e nelle posizioni di testa. Talvolta in gara sprecavo troppe energie per andare davanti prima di una salita. Però ho fatto grandi progressi. In questo mi è stata di enorme aiuto Tatiana Guderzo. Mi ha dato tantissimi consigli. Come ha già detto Alessia (Vigilia, ndr), lei è stata davvero disponibile e preziosa per noi giovani.
Con queste prestazioni hai mai pensato alla nazionale?
Ovviamente l’obiettivo di tutte le italiane è quello di poter indossare la maglia azzurra. Non ho mai parlato col cittì Sangalli, ma spero che mi abbia notata. Io finora ho sempre cercato di mettermi in luce e dove mi era possibile. So che si può sempre fare qualcosa di più e lavorerò per migliorarmi.
Si dice che tu sia in procinto di passare nel WorldTour. Ti senti pronta?
Al momento c’è la possibilità nel 2023 di andare in qualche team straniero. Ho avuto dei contatti con una squadra, ma stiamo valutando, perché nel frattempo al mio procuratore (Lorenzo Carera, ndr) sono arrivate nuove richieste dopo la gara sui Pirenei e ne stiamo ragionando. Naturalmente mi piacerebbe andare nel WorldTour. Ci entrerei in punta di piedi, disponibile a imparare e mettermi al servizio della squadra e delle leader. Ora in Top Girls non ho troppe pressioni. Lucio (Rigato, il team manager, ndr) è al corrente di tutto ed è contento se riuscissi a trovare un ingaggio nella categoria superiore. Lui mi ha aiutato molto e dopo quattro anni posso ritenermi pronta anche per lo stress che ruota attorno alle formazioni più grandi. Speriamo bene. Intanto però vorrei guarire subito da questo infortunio alla spalla.