Balsamo riparte dalla primavera e dalla voglia di divertirsi

25.08.2024
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«Una cosa buona che ho portato via da Parigi – dice Elisa Balsamo – la cosa per me più bella è stato il pubblico sul percorso della gara su strada. La gente sulla salita di Montmartre è stata una cosa veramente impressionante. Potrò dire per sempre che io c’ero. Secondo me ci saranno poche gare spettacolari come quella».

Il capitolo delle Olimpiadi di Parigi lo chiudiamo volutamente così. Nulla di tutto quello che potremmo raccontare cambierebbe il succo di un’esperienza falsata dalla cattiva sorte, che nelle dichiarazioni successive è diventata la sola causa di risultati al di sotto delle attese. Quello che interessa, parlando con Elisa alla vigilia della corsa di Plouay (la piemontese ha chiuso al quarto posto) è la nuova pagina su cui proprio dalla corsa francese si inizierà a scrivere la seconda parte di stagione.

Le fatiche del Tour dopo le Olimpiadi hanno creato la base da cui ripartire
Le fatiche del Tour dopo le Olimpiadi hanno creato la base da cui ripartire
Si può dire che da oggi comincia una seconda parte di stagione che sarà folgorante e bellissima?

Speriamo! Sto bene (sorride, ndr), devo dire che il Tour de France è stato decisamente duro, però mi sono sentita meglio ogni giorno. Speriamo che questo finale di stagione sia positivo.

E’ un Tour che ci voleva per rimetterti completamente in carreggiata dopo il ritiro dal Giro?

Ho fatto delle belle volate nei primi giorni, sono contenta. Ma diciamo, come avete ben capito, che era un Tour per cercare di rimettersi in sesto. Nel senso che arrivando da un periodo un po’ travagliato, l’obiettivo era più che altro quello di riuscire a creare una buona condizione e aiutare le compagne. Quindi direi che è andata bene.

Adesso si guarda giorno per giorno o si fissano grandi obiettivi?

Credo che l’europeo possa essere una bella occasione per me. Ma non voglio pensare a un solo obiettivo, parteciperò ancora a delle grandi gare interessanti. L’obiettivo è quello di raccogliere il più possibile e divertirsi. Ci sono ancora delle belle occasioni.

La vittoria nel Trofeo Binda su un’atleta in forma come Kopecky e Puck Pieterse ha ribadito che Balsamo non è solo una velocista
La vittoria nel Trofeo Binda su un’atleta in forma come Kopecky e Puck Pieterse ha ribadito che Balsamo non è solo una velocista
Divertirsi è un bel verbo: c’è stato spazio per il divertimento in questi primi mesi?

Sono molto contenta della mia primavera. Mi sono divertita e sono arrivati degli ottimi risultati. Sicuramente gli ultimi due mesi e mezzo dalla caduta non sono stati facili, però ormai si guarda avanti. Penso di essere uscita dal tunnel, quindi questa è la cosa più importante. Devo dire che gli ultimi due anni non sono stati particolarmente fortunati, soprattutto a causa delle cadute. Farsi male non è mai bello…

Fatte le debite proporzioni, sei forte in pista e hai una grande punta di velocità: si potrebbe pensare a te come a un Jonathan Milan. Forse tu tieni meglio in salita, come dimostra la vittoria al Trofeo Binda. Quale pensi che potrebbe essere un tuo sviluppo?

Devo dire che volendo immaginare un’Elisa a lungo termine, a me piacerebbe cercare di diventare sempre più completa. Da questo punto di vista, quello che ho fatto in primavera è stato un passo avanti rispetto all’anno scorso. Ovviamente non voglio perdere lo spunto veloce, perché alla fine credo che sia il mio punto di forza. Però vorrei cercare di migliorare un pochino sulle salite, sugli strappi. E’ quello il mio obiettivo.

Di solito si dice che dopo le Olimpiadi quelli che hanno fatto pista tornano tra le mani delle proprie squadre e si dedicano solo alla strada. Sarà così anche per te?

In realtà per adesso non mi sono fatta grandi idee. Quindi prima di dichiarare cose ai giornali, vorrei parlare con tutti. Sentire quello che pensa Villa, confrontarmi con lui e poi prenderò la mia decisione. La pista fa parte del mio bagaglio e mi ha dato molto. In questi ultimi anni mi sono tolta davvero delle belle soddisfazioni. E penso che con l’equilibrio giusto, la pista possa dare qualcosa anche per la strada. Però non è facile. Soprattutto nel ciclismo del giorno d’oggi in cui se non arrivi alle gare al 110 per cento, fai solo una grande fatica e nient’altro.

Divertirsi significa anche essere in pace dopo un secondo posto: Balsamo-Consonni alla Gand, entrambe battute da Wiebes
Divertirsi significa anche essere in pace dopo un secondo posto: Balsamo-Consonni alla Gand, entrambe battute da Wiebes
Come si vive in casa la partenza di Davide per le Paralimpiadi?

Credo che se lo sia veramente meritato. E’ stato vicino ad andare a Tokyo, quindi penso che per lui sia veramente il coronamento di un sogno. Per di più lo sta facendo aiutando un’altra persona e forse è una cosa ancora più nobile (Davide Plebani, compagno di Elisa, correrà le Olimpiadi sul tandem con Lorenzo Bernard, ndr). Ho sempre saputo che Davide è una persona molto buona, nato per aiutare le altre persone, quindi questo secondo me gli permette davvero di coronare un sogno. Nei primi tempi dopo la caduta, mi è stato vicino e senza di lui non sarei sicuramente riuscita a venirne fuori. Adesso diciamo che sto cercando di ricambiare, dandogli il massimo supporto per questo grande obiettivo.

Dopo non essere andato a Tokyo era amareggiato…

E anche quello l’ha portato a decidere di smettere di correre in bici, prima che gli venisse fatta questa proposta del paraciclismo. Sono state dette delle cose non tanto belle e a quel punto ha scoperto di essere un po’ stufo dell’ambiente. Penso che questa sia la rivincita più grande che si potesse prendere. Sono già molto felice per lui e secondo me hanno possibilità di portare a casa un buon risultato e alla fine il valore di una medaglia è sempre il valore di una medaglia.

Plebani, qui con Balsamo, è tornato in bici dopo la delusione di Tokyo per puntare alle Paralimpiadi e prendersi una rivincita
Plebani, qui con Balsamo, è tornato in bici dopo la delusione di Tokyo per puntare alle Paralimpiadiadi
Tornando a te, hai ritrovato le sensazioni dei bei tempi?

Sì, insomma, sento di essere in ripresa. Sicuramente il mio corpo ultimamente è stato sottoposto a tanti stress che, sovrapposti uno all’altro, hanno reso le cose abbastanza complicate. Però devo dire che adesso mi sento in salute e questa penso sia la cosa più importante. Prima sentivo davvero molto instabile da quel punto di vista. Nel momento in cui invece una persona si sente in salute, può cercare di lavorare sulla prestazione, fare allenamenti più specifici e tutto quello che serve. Adesso sono in questa fase, con l’incognita di come reagirò nell’immediato alle fatiche del Tour. Perché il Tour è stato impegnativo, oltre che per le distanze, anche per i dislivelli. Ma è quello di cui avevo bisogno. Speriamo davvero da adesso di iniziare a scrivere una storia un po’ diversa.