Così serena forse Elisa Longo Borghini non la è mai stata, quantomeno in vista degli imminenti appuntamenti che la attendono. Chiacchierando con lei si ha quasi l’impressione che voglia ridurre il peso delle vittorie conquistate per poterne ottenere altre. Ed infatti mercoledì – a San Giovanni al Natisone, in Friuli – ha rispettato questa nostra sensazione centrando il suo sesto titolo tricolore a cronometro, il nono contando anche quelli in linea, davanti a Guazzini e Cavalli per un podio tutto delle Fiamme Oro.
La trentenne di Ornavasso in questi giorni manterrà la divisa del corpo militare per il campionato italiano in linea di domenica a San Felice sul Panaro, poi tornerà a vestire i colori della Trek-Segafredo per il Giro d’Italia Donne (dal 30 giugno al 10 luglio) e Tour de France Femmes (dal 24 al 31 luglio). Alla vigilia del tricolore in linea abbiamo voluto sentirla per sapere come sta e che obiettivi si è prefissata nel prossimo mese.
Nel 2021 a Castellana Grotte, cavalcavia a 3 km dalla fine per il terzo tricolore (foto Ossola)
Tricolore 2020: a Breganze Longo Borghini trionfa dopo un’altra fuga
Nel 2021 a Castellana Grotte, cavalcavia a 3 km dalla fine per il terzo tricolore (foto Ossola)
Nel 2021 a Castellana Grotte, cavalcavia a 3 km dalla fine per il terzo tricolore (foto Ossola)
Tricolore 2020: a Breganze Longo Borghini trionfa dopo un’altra fuga
Nel 2021 a Castellana Grotte, cavalcavia a 3 km dalla fine per il terzo tricolore (foto Ossola)
Elisa che anno è stato con il verde-bianco-rosso addosso?
Da giugno della passata stagione a questo, è stato un anno particolare. Più o meno positivo… ma non al covid per il momento (sorride, ndr). Battute a parte, il primo ricordo è quello di aver portato il tricolore dentro al velodromo di Roubaix lo scorso aprile. E’ stata una grande emozione. Penso anche al Trofeo Binda del 2021 visto che avevo vinto il campionato italiano anche nel 2020. Diciamo che è stata una cosa continuativa, come se unissi due anni in uno. Il 2021 è stata una delle migliori annate. Per il resto peccato solo per la brutta sinusite di inizio stagione che ha compromesso la prima parte, ma ora sto bene.
Lo abbiamo visto al Women’s Tour. Una tappa conquistata e la generale vinta per 1” grazie all’abbuono del terzo posto in volata nell’ultima frazione dietro la Wiebes. Merito degli sprint che fai in allenamento col tuo fidanzato Jacopo Mosca?
Sì, di quelli che facciamo ai cartelli (ride, ndr). Noi due quando usciamo in bici ci alleniamo, ma soprattutto giochiamo, ci divertiamo. Però lui, dopo che mi ha visto fare qualche volata, si chiedeva come potessi fare quarta su cinque, indipendentemente dalle avversarie. E così, visto che ha fatto anche un po’ di pista, mi ha dato qualche suggerimento. In Gran Bretagna ero quasi disperata perché volevo vincere la corsa. Così ho messo in pratica ciò che Jacopo mi ha insegnato.
Ripensando alle tante volate ristrette del passato, ad esempio quella dei mondiali 2020 per il secondo posto, ora ti senti più sicura?
Intanto devo dire che quella del Women’s Tour è stata praticamente una volata di un chilometro. Avevo condizione e ho avuto una grande squadra che mi ha tenuta davanti tra le tante curve e rotonde. Però mi ha dato qualche certezza in più. Prima le perdevo perché ci arrivavo stanchissima, dopo aver dato tutto e non sapevo come impostarle. Nella volata secca non ho speranze di vittorie contro sprinter pure, ma adesso sono più consapevole che mi ci posso buttare se la situazione lo richiede. Come appunto in Inghilterra.
Il campionato italiano di domenica è tutto piatto e sulla carta è roba da velociste. Tu però potresti centrare la decima maglia e la quarta doppietta…
Sarebbe bello, ma credo sia davvero impossibile. Lo affronterò con estrema leggerezza e con tanta voglia di mettermi al servizio delle mie compagne. Dobbiamo ancora parlare della tattica, ma lavorerò per Rachele Barbieri che dovrebbe essere la capitana designata e che oltretutto correrà sulle strade di casa. In seconda battuta c’è anche Martina Fidanza, poi vedremo come saremo messe.
Poi ti vedremo al Giro Donne e Tour Femmes per la classifica?
Arrivo ad entrambe le gare consapevole di avere una buona condizione, ma affronterò anche il Giro con leggerezza. Dove e se potrò, mi limiterò a puntare solo alle vittorie di tappa. Niente classifica al Giro, mentre invece la farò al Tour.
Come mai questa decisione?
Vorrei godermi il Giro, inteso sia come corsa che come manifestazione in senso generale. Sentire meglio il calore del pubblico, ad esempio. Finora tutte queste cose non le ho mai potute fare per un motivo o l’altro. C’era sempre da curare la generale (quinta nel 2014, seconda nel 2017 e terza nel 2020, ndr), ero sempre concentrata su qualcosa. Insomma, vorrei correre a cuor leggero e vedere cosa dirà la strada in queste due gare.
Torniamo ad un nostro quesito della scorsa primavera. Nel femminile secondo te si possono disputare Giro e Tour per vincerli entrambi?
Sinceramente penso proprio di sì. Si può essere competitivi e fare classifica sia in Italia che in Francia. I nostri grandi Giri a tappe sono corse di 8/10 giorni, non di tre settimane come quelle maschili. E’ fattibile, però per me bisogna essere molto forti di testa oltre che avere una buona gamba.
Se non dovessi vincerlo tu, cosa ti senti di dire a chi conquisterà il campionato italiano?
Innanzitutto le farò i complimenti. Poi le dirò di cercare di godersi la maglia tricolore e di onorarla il più possibile, in ogni gara. Tutti lo sanno, io sono sempre stata molto orgogliosa di indossarla, al pari di quella azzurra della nazionale, per me una seconda pelle. Questa è l’unica raccomandazione che mi sento di fare.