Dall’Olanda torna una Paladin più carica che mai

09.09.2022
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Di Soraya Paladin avevamo un po’ perso le tracce. Protagonista indiscussa della prepotente crescita del ciclismo femminile italiano, a inizio anno era partita alla grande, con il podio di tappa alla Settimana Valenciana e soprattutto con il terzo posto al Trofeo Alfredo Binda. E poi? Qualche buon piazzamento in Spagna e al Giro della Svizzera e nulla più, meno di quel che il folgorante avvio di stagione aveva promesso.

Al Simac Ladies Tour si sono rivisti sprazzi della vera Soraya, anche se interpretare la corsa olandese non è stato facile: «Ho ottenuto buoni risultati, considerando che il primo obiettivo con il quale mi ero presentata al via era… non cadere. Ho chiuso quarta nella classifica della montagna e con tre Top 10 in carniere, ma sinceramente speravo almeno in un podio. Ci ho anche provato l’ultimo giorno con una fuga ristretta, ma ci hanno riprese a 15 chilometri dal traguardo».

La portacolori della Canyon/Sram in fuga con l’australiana Amanda Spratt e la britannica Elynor Backstedt
La portacolori della Canyon/Sram in fuga con l’australiana Amanda Spratt e la britannica Elynor Backstedt
Perché dicevi che puntavi a non cadere?

Le gare in Olanda sono sempre caotiche. Bisogna saperle interpretare, per fortuna la squadra ha aiutato molto, ci siamo sempre tenute nell’avanguardia del gruppo. Gli scivoloni non sono mancati, ma per fortuna ci siamo salvate.

Da che cosa dipende?

Da molti fattori. Innanzitutto la conformazione delle strade, che sono sempre piuttosto strette, l’Olanda come il Belgio sono famose per questo. Bisogna stare sempre molto attente. Poi ho notato che le tappe non sono state gestite con la sicurezza che sarebbe servita: abbiamo trovato molte auto parcheggiate il che, per una gara WorldTour non è usuale.

Soraya Paladin in gara al Simac Ladies Tour. Ha chiuso al 12° posto a 1’28” dalla Wiebes (foto Thomas Maheux)
Soraya Paladin in gara al Simac Ladies Tour. Ha chiuso al 12° posto a 1’28” dalla Wiebes (foto Thomas Maheux)
E’ un fatto curioso, visto che l’Olanda è da sempre considerata il Paese ciclisticamente più evoluto intendendo la bici come mezzo di trasporto…

Infatti è per questo che sono rimasta sorpresa: le piste ciclabili sono sempre ottime e abbondanti, l’ideale per allenarsi in sicurezza, ma le gare sono un’altra cosa e trovare queste disfunzioni non è cosa abituale. Ne parlavo anche con altre ragazze: una situazione come quella trovata in Olanda, se fosse stato al Giro d’Italia avrebbe scatenato molto più rumore…

Veniamo alla tua stagione: che cosa è successo dopo Cittiglio?

Non c’è una risposta univoca, sicuramente non mi sono mai sentita realmente me stessa. Al Giro ero partita con molte ambizioni ma non ho mai trovato la tappa giusta per esprimermi, al Tour ho contratto un virus e ho tirato avanti con fatica, ho corso anche con la febbre. Avrei anche mollato, ma mi ha tenuto su il pensiero della squadra, di chi avrebbe tanto voluto esserci e non era stata scelta. Eravamo in lotta per il successo nella classifica a squadre e io volevo fortemente salire su quel podio, alla fine ce l’abbiamo fatta.

Lo sprint di Cittiglio, con la Paladin a un soffio dalla Balsamo. Poi poche gioie per la trevigiana
Lo sprint di Cittiglio, con la Paladin a un soffio dalla Balsamo. Poi poche gioie per la trevigiana
Che cosa ti aspetti ora?

Il Simac Ladies Tour mi ha detto che la condizione sta tornando, spero solo di essere in tempo per guadagnarmi la convocazione per i Mondiali. Aspetto di sapere se rientro nella nazionale, perché indossare la maglia azzurra è sempre un onore e una responsabilità che ti porta a dare il 110 per cento di quello che hai. Io spero di essere chiamata, poi si vedrà che cosa fare.

Il tuo programma che cosa prevede di qui alla fine dell’anno?

C’è un altro impegno che già mi è stato comunicato ed è il Romandia, spero di far bene e magari dimostrare di essere ancora più in forma, magari con un risultato da podio. Voglio far vedere il mio vero valore se la condizione fisica è quella giusta, ho mandato giù un po’ di bocconi amari quest’anno e voglio rifarmi.

La corsa olandese ha esaltato la splendida forma della Wiebes, ben 21 vittorie per lei nell’anno in corso
La corsa olandese ha esaltato la splendida forma della Wiebes, ben 21 vittorie per lei nell’anno in corso
D’altronde tu sei tranquilla, hai già la riconferma per il prossimo anno…

Sì e sicuramente spero che il 2023 sia migliore, più fortunato, ma intanto c’è un 2022 da finire nel migliore dei modi. C’è ancora tempo per fare qualcosa di buono…