Casagranda, parte da lei la rivoluzione della BePink

24.11.2023
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Il suo primo anno da matricola nel ciclismo delle grandi è andato al di sopra delle aspettative. Gli incastri tra maturità scolastica e bici non hanno condizionato le prestazioni di Andrea Casagranda, che ha finito in crescendo e con un bel numero di gare (in apertura foto Ossola).

E nel 2024, con la rivoluzione messa in atto dalla BePink-Gold – che ha confermato solo quattro atlete – la diciannovenne di Borgo Valsugana potrebbe ritrovarsi nell’insolito ruolo di “faro” della squadra, o comunque di guida per le giovani nuove arrivate. Vediamo cosa ci ha raccontato della stagione conclusa il mese scorso e dei propositi per la prossima.

Casagranda nel 2023 ha fatto circa cinquanta giorni di gara, compresa Vuelta, RideLondon, Giro Donne e Ardeche (foto Ossola)
Casagranda nel 2023 ha fatto circa cinquanta giorni di gara, compresa Vuelta, RideLondon, Giro Donne e Ardeche (foto Ossola)
Partendo dalla strettissima attualità, sei ancora in off-season?

No, ormai ho ripreso ad allenarmi da circa due settimane. Ho fatto venti giorni senza bici, mettendoci in mezzo le vacanze tra Repubblica Dominicana e casa. Nonostante avessi corso molto, non ho sentito il bisogno di staccare subito dopo la Tre Valli Varesine, la mia ultima gara. Non mi è dispiaciuto pedalare senza pressioni o tabelle. Di sicuro è stata una off-season diversa da quella degli altri anni perché ora non ho più la scuola.

In effetti hai raccolto circa una cinquantina di giorni di gare. Te lo aspettavi?

Onestamente no. Solitamente chi ha la maturità corre di più nella seconda parte di stagione, ma venendo comunque gestita. Invece a me è andata diversamente. Ho fatto poche gare open e più internazionali. Penso di essere stata una delle poche atlete del primo anno ad aver corso di più, con quattro gare a tappe. E di che livello! Ho fatto Vuelta, RideLondon, Giro Donne e Ardeche. E’ stata una bella soddisfazione per me.

Andrea Casagranda, classe 2004 e figlia d’arte, sarà una delle punte della BePink-Gold per la prossima stagione (foto Ossola)
Andrea Casagranda, classe 2004 e figlia d’arte, sarà una delle punte della BePink-Gold per la prossima stagione (foto Ossola)
Proprio in Francia hai ottenuto un quarto posto. Nel complesso come giudichi la tua annata?

Direi che è andata molto bene, facendo tanta esperienza. Ho cercato sempre di farmi trovare pronta, considerando che abbiamo avuto tante compagne indisponibili. All’Ardeche negli ultimi due anni la BePink è andata forte, vincendo sempre una tappa con Zanardi. Io ero arrivata in forma a quell’appuntamento. Sono contenta anche del secondo posto al campionato italiano cronosquadre. Però bisogna dire che non sono mancate le difficoltà.

Quali sono state principalmente?

Da junior a elite è un impatto forte, totalmente un altro mondo. Ci sono le radioline, che da junior non usi. Oppure ci sono le borracce da andare a prendere all’ammiraglia, facendo attenzione nell’operazione. Anche questa era un’altra situazione che non avevo mai vissuto prima. O ancora ci sono stati i ventagli che ho sofferto tantissimo e ancora soffro. Poi ad inizio stagione ho faticato perché sono partita con corse importanti dove c’era già un ritmo alto. Col passare del tempo ci ho preso di più le misure.

Hai avuto un calendario intenso. Come lo hai gestito con la maturità?

Ho cercato di fare il mio meglio a scuola perché sapevo che avrei dovuto fare assenze. Ad esempio la Vuelta non la dovevo fare e sono stata chiamata all’ultimo, però in pratica non ho perso giorni di scuola perché la mia classe era in gita. Invece per essere al via del Giro Donne ho chiesto di anticipare gli orali. Sono uscita con 85/100 che reputo un buon risultato. A parte qualche professore che si è lamentato e mi ha rimproverato per le assenze, tutti gli altri sono stati molto comprensivi con me.

Molte delle tue compagne di quest’anno non ci saranno più. Com’è stato il rapporto con loro?

Mi sono trovata bene con tutte. Le ragazze più esperte, con Silvia Zanardi in testa, mi hanno aiutato ed insegnato tanto, soprattutto a livello tattico. Anche Walter e Sigrid sono stati molto bravi nello spiegarmi tante aspetti di corsa (rispettivamente il team manager Zini e la diesse Corneo, ndr).

Proprio Zini ci aveva detto che nel 2024 punterà forte su Andrea Casagranda. Che effetto ti fa?

Un po’ strano a dire il vero (sorride, ndr). Mi fanno piacere le parole di Walter, ma lui mi dice sempre che sono ancora giovane. Ed è vero. Ho ancora tantissimo da imparare e forse non si finisce mai di imparare. E devo ancora capire bene le mie caratteristiche, anche se mi considero passista-scalatrice. Insomma, l’anno prossimo correrò senza particolari pressioni addosso, proprio come ho fatto quest’anno.

Ci sono degli obiettivi nel tuo mirino?

Certamente, quelli devono sempre esserci, anche solo per la mia crescita. Sicuramente incrementerò il lavoro negli allenamenti. Ho notato che miglioro se corro tanto, grazie anche ad un mio buon recupero. Nello specifico, me lo suggeriva Walter, potrei puntare alla maglia bianca all’Ardeche, però vorrei mettermi in mostra anche altrove. L’intento sarebbe quello di guadagnarmi una chiamata dal cittì Sangalli per fare qualche ritiro, e magari qualche gara, con la nazionale U23. Quest’anno sono stata riserva a casa per gli europei. Direi che per me queste sono già importanti motivazioni per il 2024.