Longo Freccia 2021

Bronzini in trincea: «Cara Longo, ti difendo io…»

23.04.2021
4 min
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E’ singolare quel che i risultati di Elisa Longo Borghini hanno destato sui social. Si sono formati due partiti agguerriti: chi dice che non si risparmia abbastanza, non sa correre tatticamente e perde sempre perché i piazzamenti non contano nulla, chi invece pensa che faccia bene perché così raccoglie il massimo che può. Quando all’ultima Amstel tirando i remi in barca ha visto sfuggire una possibile vittoria o almeno il secondo posto, le parti però si sono invertite e chi la difendeva prima è diventato un suo detrattore.

Giorgia Bronzini ascolta interessata questa inedita analisi e affronta di petto il problema: «Le tattiche si stabiliscono prima, ma non sempre si riescono a mettere in pratica o a cambiare in corsa. Nelle gare maschili i direttori sportivi hanno a disposizione la Tv e possono intervenire alle radio in tempo reale, noi abbiamo quasi sempre una leggera differita e non sappiamo qual è la reale situazione».

Longo Bronzini 2014
Mondiali 2014: Elisa Longo Borghini consola una delusa Giorgia Bronzini, quarta al traguardo
Longo Bronzini 2014
Mondiali 2014: Longo Borghini consola Bronzini, quarta al traguardo
E’ vero però che Elisa mette sulla strada una generosità senza pari, non risparmiandosi e andando quasi sempre all’attacco, anche pensando a raccogliere quantomeno un piazzamento, sapendo che allo sprint finale sarà spesso sconfitta…

E’ una sua caratteristica della quale siamo orgogliosi: se vanno in fuga in tre, lei tira a tutta sapendo che almeno sarà terza. Elisa sa dare il giusto valore anche a un piazzamento, per una forma di rispetto verso la squadra e il lavoro che le compagne hanno svolto per arrivare fin lì. Va anche detto che la situazione è un po’ diversa rispetto allo scorso anno.

Perché?

Nel 2020 avevamo una Deignan in gran forma, spesso Elisa ha corso in sua funzione, basti vedere le classiche francesi. Ma ogni anno è differente, la britannica ha avuto un brutto inverno dal punto di vista fisico, si sta riprendendo pian piano, ma non era in condizione per fare le classiche, quindi Elisa è rimasta l’unica finalizzatrice della squadra. Inoltre non abbiamo una velocista, quindi dobbiamo sempre impostare gare d’attacco. Chi guarda da fuori non può avere ben presenti le dinamiche che esistono in un team.

Longo Deignan 2020
Tra Elisa e la Deignan una perfetta simbiosi, che nel 2020 ha fruttato molte soddisfazioni
Longo Deignan 2020
Tra Elisa e la Deignan una simbiosi, che nel 2020 ha fruttato molte soddisfazioni
Elisa è una capitana che sa anche cambiare ruolo?

Sicuramente, ha un forte spirito di squadra e si mette a disposizione quando si sviluppano strategie diverse. Quando le viene chiesto di lavorare per le altre, lei si mette sempre a disposizione e chiede che cosa deve fare, dà sempre una mano perché sa che nel ciclismo è un dare e avere.

Come è avvenuto alla Freccia Vallone?

Esatto, quando la Ruth è andata all’attacco, Elisa ha corso da perfetta stopper, sono state le altre squadre a lavorare e se non ci fosse stata la Vollering a tirare come una forsennata, la nostra americana avrebbe vinto. Dobbiamo saper muovere bene le pedine che abbiamo…

Il modo di correre di Elisa è poi ideale quando si tratta di gare con medaglie in palio, ad esempio come un appuntamento che ci sarà fra meno di 100 giorni, nel quale a vincere saranno in tre…

Una medaglia olimpica vale più di qualsiasi cosa e questo Elisa lo sa bene, la squadra comunque ha sempre approvato il suo modo di correre e valorizzato ogni piazzamento, anche perché ogni gara è diversa dalle altre, piena di trabocchetti e il nostro compito è essere attivi in tal senso, crearne agli altri per permetterle di giocarsi le sue carte.

Per vincere, la Longo Borghini ha spesso bisogno di staccare tutte, come al Trofeo Binda
Per vincere, la Longo ha spesso bisogno di staccare tutte, come al Trofeo Binda
Perché allora una tattica così rinunciataria nel finale dell’Amstel, quand’era in fuga con la Niewiadoma (nella foto di apertura)?

Io non c’ero, ma so che dopo in squadra si è discusso molto su quel che era successo. Eravamo nel finale di una gara molto faticosa, ci sta che in quei frangenti non si possa essere abbastanza lucidi. Elisa pensava che le avversarie fossero più distanti e neanche in ammiraglia si erano accorti che invece fossero così vicine. E’ stato un errore di valutazione generale

Se fossi stata tu in corsa come avresti agito?

Sicuramente in maniera diversa, ma nelle situazioni bisogna trovarcisi. Elisa ha deciso così e non può essere rimproverata per questo. Io le ho detto solo che da una sconfitta simile nascerà sicuramente una vittoria maggiore perché aumenterà la sua cattiveria agonistica.

Tornando all’appuntamento olimpico, non c’è il rischio che stia spendendo troppo?

No, abbiamo programmato un periodo di stacco dopo la Liegi. Riprenderemo a maggio con un periodo di preparazione che gestirò personalmente e un altro periodo specifico lo svolgeremo poi al Sestriere, per una ventina di giorni dove prepareremo il Giro, che sarà l’evento cardine per trovare la forma giusta per Tokyo. Elisa quando trova la condizione giusta, la tiene anche per un mese. Lei sa che quello è l’appuntamento della vita e arriverà pronta, state tranquilli…