Tutto è bene quel che finisce bene recitava una commedia di Shakespeare. Ed il riepilogo delle puntate precedenti è presto fatto. Lo scorso dicembre eravamo rimasti con la querelle scoppiata alla Coppa di Sera di un anno fa che portò in Procura federale sia il Veloce Club Borgo, società organizzatrice, che la UC Sangiulianese, a cui era stata respinta l’iscrizione. Nove mesi dopo il buon senso ha partorito la soluzione più giusta: le gare degli esordienti maschili e femminili restano nell’intenso contesto della Coppa d’Oro.
Mediazione trovata
«La vicenda si è risolta per il meglio – spiega Stefano Casagranda, presidente del Veloce Club Borgo – e per il bene dei ragazzi. Ci sarebbe dispiaciuto non far correre gli esordienti, ma inizialmente avevamo preso questa decisione dopo tutto quello che era successo. Finalmente siamo giunti ad una conclusione. A marzo volevano darci una multa, ma non è arrivata. Devo dire che la Federciclismo ci è venuta incontro parecchio e la ringrazio per questo. Anche loro ci tenevano che ci fosse la Coppa di Sera, la gara degli esordienti».
«Abbiamo trovato una sorta di mediazione – prosegue l’ex pro’ degli anni novanta e duemila – la FCI ci ha concesso di anticipare le iscrizioni attraverso il Fattore K già a giugno. Così le formazioni che arrivano da più lontano hanno il tempo di trovare la sistemazione alberghiera. E così abbiamo anche ripulito il caos che si verificava tra le email di pre-iscrizione. Ogni anno era normale che ci fossero disguidi, la nostra è una manifestazione non semplice da organizzare. Però ora tutto è pronto per questo weekend (7 e 8 settembre si svolgeranno le gare di esordienti e allievi maschi e femmine, ndr)».
Numeri da record
A margine di tutta la questione verrebbe da dire che “l’importante che se ne parli”. La Coppa d’Oro – e di conseguenza tutte le sue versioni nelle rispettive categorie – rappresenta una manifestazione riconosciuta da tutti, in cui tutti, atleti e società, ambiscono a parteciparvi.
«Nonostante la nostra gara sia stata al centro di questo controverso caso – racconta Casagranda con grande sorpresa – abbiamo avuto richieste mai viste prima. Se per gli esordienti manteniamo il tetto di 200 partenti, negli allievi abbiamo avuto 700 iscritti. Non pensavo nemmeno che in Italia ce ne fossero così tanti (sorride, ndr). Ora, tra una rinuncia e l’altra, più che comprensibile perché non tutte le squadre riescono a portare tutti gli atleti, siamo scesi a 550, che resta sempre un numero molto alto. Naturalmente partiremo in deroga come sempre.
«Già lo scorso weekend – continua – avevamo fatto il boom con la Coppetta d’Oro, la gara riservata ai giovanissimi. Hanno corso in 1470, il nostro record. Tutto è andato bene, anche sotto il punto di vista del meteo. Allestiamo tutto nei ritagli di tempo dal nostro lavoro e vedere tutta questa partecipazione per noi è la miglior soddisfazione possibile».
Coppa internazionale
Il bello di queste gare sono sempre gli albi d’oro da andare a riguardare a distanza di anni. Si trovano i nomi dei migliori giovani del periodo. Alcuni che si sono smarriti e ritrovati, altri che hanno smesso e altri ancora che hanno confermato il loro talento negli anni successivi. Il meglio del ciclismo giovanile, italiano e straniero, passa per Borgo Valsugana e la sua Coppa.
«Quest’anno tra gli allievi – conclude Stefano Casagranda – avremo due formazioni slovene e quella britannica che torna da noi dopo la vittoria di Max Poole nel 2019, che corre con la DSM ed ora è protagonista alla Vuelta. Forse dovrebbero esserci due team danesi, ma guardiamo già al 2025. Pensate che sono stato contattato da un italo-americano che aveva corso la Coppa d’Oro tanti anni fa. Ora sta allenando degli allievi nella zona di Los Angeles e per l’anno prossimo stanno già organizzandosi per venire da noi. Sarebbe bellissimo, li aspettiamo volentieri. Ma anche nella Coppa Rosa la partecipazione estera non manca. Ad esempio nel 2016 vinse Franziska Koch, che anche lei corre nella DSM ed è l’attuale campionessa tedesca».
«Durante la stagione organizziamo altre corse giovanili, ma restiamo sempre all’interno di numeri standard. E’ vero che abbiamo tante deroghe da parte della Federciclismo, ma per le nostre Coppe perseguiamo anche un nostro ideale. Ovvero organizzare una manifestazione per ragazzi fuori dal normale contesto e farli sentire importanti per un giorno, come succede solo per il campionato italiano». Perché la Coppa d’Oro non è un evento come gli altri e forse è stato proprio quello il motivo per cui si è arrivati alla soluzione più giusta.