Francesca Baroni

Francesca Baroni e la tenacia da Tour

10.12.2020
3 min
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La sua foto a piedi nudi mentre è portata in spalla dopo la gara di ciclocross di Nalles ha fatto il giro del mondo. Una foto in cui c’è tutta Francesca Baroni. Tenacia, forza fisica, spirito di adattamento e voglia di arrendersi pari a zero.

L’ex campionessa italiana junior e attuale tricolore open, a Nalles non ha vinto, ha stravinto. Non è mai stata insidiata dalle avversarie. Semmai solo il freddo e la neve potevano giocarle uno scherzo, ma quando hanno visto chi avevano di fronte, anche gli agenti atmosferici si sono tirati indietro!

Al suo allenatore, Pino Toni (che in carriera ne ha seguiti e ne segue di campioni) a fine gara aveva scritto: “Ciao Pino stavo bene mi sentivo bene, ho vinto. Giornata fredda ma non mi sono ghiacciata”. 

Francesca Baroni
Francesca Baroni portata in spalla a Nalles (foto Billiani)
Francesca Baroni
Francesca Baroni portata in spalla a Nalles (foto Billiani)

Amore per il fango

«E poi vedi questa foto sui social», ha commentato il tecnico.

La Baroni è lucchese come Toni. Ha iniziato a correre sin da piccolissima, era anche una buona biker, ma il cross l’ha rapita del tutto.

«Se i corridori che seguo avessero il 10% della volontà di Francesca ne avrei 3 o 4 che potrebbero vincere il Tour de France – commenta senza mezzi termini Toni – L’ho conosciuta qualche anno fa. Mi contattò perché sapeva che ero lucchese come lei e che all’epoca ero alla Tinkoff. Voleva conoscere Peter Sagan. E così c’incontrammo nell’hotel dello slovacco durante una Tirreno-Adriatico. Da lì siamo rimasti in contatto e dopo due anni ho iniziato ad allenarla.

«Ha due genitori (papà Luca e mamma Alessandra, ndr) che sono due grandi, nel vero senso della parola. L’aiutano in quel che fa, l’assecondano nelle sue passioni. Francesca ha dei margini ampi. Potrebbe andare bene anche su strada e qualcosa abbiamo anche fatto, ma per ora si allena soprattutto nell’ottica dei 45′ di gara. Poi è chiaro che va su strada per allenarsi. Qualche corsa l’ha anche fatta, ma quando le big aprono il gas, va un po’ in difficoltà. Però, ripeto, i nostri programmi sono tarati per le sue gare, che durano 45’».

Francesca Baroni
Francesca Baroni classe 1999
Francesca Baroni
Francesca Baroni classe 1999

Francesca che grinta!

Francesca poteva anche andare in Mtb, ma la discesa tecnica non le piace più troppo, a quanto pare.

«Non se la sente più addosso – riprende Toni – nonostante guidi molto bene la bici. Lei ama il fango. Il ciclocross è la sua disciplina. In gara comunica con due persone: il padre e Vito Di Tano, che la seguono. Hanno stipulato un sistema di segni, anche perché in corsa non usa l’apparecchio: è costoso, rischia di rovinarsi».

Baroni ha sempre dichiarato che vive serenamente la sua disabilità, con il tempo ha imparato a gestire le situazioni e anche a sviluppare meglio la sensazione alle vibrazioni.

«Un aneddoto su questa ragazza che mi stupisce? Ogni volta mi stupisce. Si allena tutti i giorni, con il bello e con il brutto tempo e la sua voglia di fare è incredibile».